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sabato 24 settembre 2016

Antenne di telefonia. Dopo la bufera San Liborio ora solo silenzio. E quelle in piazza?



Ci sarebbe un piano antenne da redigere e attuare, a Montegranaro, anche con una certa urgenza. Se ne parla da due anni almeno, dopo che il Movimento 5 Stelle aveva portato in Consiglio Comunale una mozione per adottarne uno già per l’anno 2015. Nel frattempo è scoppiato il caso dell’antennona di San Liborio, fortunatamente risoltosi con la saggia decisione della Vodafone di soprassedere, e questa vicenda avrebbe dovuto mettere in allarme la maggioranza di governo, ma non lo ha fatto.
Senza un piano antenne serio, infatti, una situazione come quella scongiurata a San Liborio potrebbe ripresentarsi in qualsiasi momento e il Comune sarebbe sprovvisto di strumenti per contrastarla. Un’amministrazione attenta, dopo il grossolano errore (se di errore si è trattato) compiuto con la Vodafone, avrebbe iniziato subito a studiare un piano da attuare con la massima celerità. Invece, una volta superata la crisi, è sceso il silenzio più assoluto. Ma la necessità resta, il rischio che la salute dei cittadini venga di nuovo messa a repentaglio esiste ancora e l’unico modo per scongiurarlo è questo: adottare un piano antenne.
Poi ci sono le antenne già esistenti. Sono sparse un po’ dappertutto, ma la concentrazione di questi apparecchi sulla torre dell’acquedotto preoccupa non pochi cittadini. La domanda è questa: chi ne controlla le emissioni? Siamo sicuri che è tutto a norma? Il Comune dovrebbe essere in possesso di uno strumento per misurare le emissioni ma ho come l’impressione che in piazza Mazzini non sappiano nemmeno dove sta. Ma sulla torre dell’acquedotto ce ne sono tante, di antenne, e una volta venivano monitorate. Oggi?

Luca Craia

venerdì 16 settembre 2016

Caso antenna: vince la Vodafone



È mia precisa intenzione ricordare periodicamente il caso dell’antennona di San Liborio. Lo faccio non perché sia ossessionato da questa storia ma perché ritengo che in sé racchiuda una cospicua lista di insegnamenti che vale la pena tenere a mente. 
Prima di tutto questa brutta storia ci ha insegnato quanto a Montegranaro siamo spezzettati, frazionati, sbriciolati, privi di senso civico e di comunità. Era l’occasione per dimostrare coesione e invece i cittadini di San Liborio sono stati lasciati soli a combattere la loro battaglia. Ovviamente mi riferisco ai cittadini, i loro rappresentanti politici hanno assunto ruoli importanti, in positivo e in negativo. Ma ne parliamo più avanti. Ora mi voglio riferire ai cittadini che, sollecitati sia per la raccolta firme sia per la semplice condivisione di un problema di salute pubblica, rispondevano che da qualche parte l’antenna doveva pur stare, oppure che era meglio che stesse a San Liborio piuttosto che sotto casa loro.
Poi passerei ai giochini strani, di cui a Montegranaro abbiamo maestri in quantità. In questo caso se ne è visto un esempio favoloso: il Comitato. Il Comitato contro l’antenna Vodafone ha avuto un comportamento da KGB de noatri favoloso. Si sono presentati in assemblea pretendendo di prendere il controllo di ogni operazione, hanno ritirato la petizione cartacea con tutte le firme e… sono spariti. Non hanno avuto alcun ruolo nella trattativa con Vodafone ma hanno fatto sparire le carte della petizione. Il loro comportamento era teso a rallentare ogni operazione e a far apparire l’amministrazione comunale meno colpevole. Non ci sono riusciti.
E passiamo all’amministrazione comunale: qui abbiamo visto davvero quanto bassa sia la qualità politica di chi ci amministra. Pressappochismo, approssimazione, uniti a una scarsa capacità di gestione delle emergenze e a una scarsissima capacità di comunicazione. Hanno lasciato fare alla Vodafone quello che voleva finchè i cittadini non se ne sono accorti e si sono ribellati. Hanno fatto finta di sostenere le istanze dei cittadini ma hanno tergiversato e perso tempo. Non fosse intervenuta con forza l’opposizione l’antenna starebbe emettendo radiazioni all’interno degli appartamenti circostanti.
L’opposizione: ha fatto quello che doveva fare. Ha incontrato i cittadini, si è fatta interprete delle istanze con un’azione politica che ha portato alla soluzione del problema. Ha anche trovato unità, l’opposizione, e un dialogo tra forze diverse che oggi è diventato confronto sui temi principali, un modo democratico e più efficace di fare opposizione senza perdere la propria identità politica.
Infine la Vodafone. L’azienda ha vinto, perché ha dimostrato più buon senso di tutti: del Comune che buttava via la salute dei cittadini, del Comitato che faceva i giochetti, del privato che pensava solo ai soldi che avrebbe ricavato. La Vodafone ha capito che non era aria e ha deciso di non metterla per niente, l’antenna, a San Liborio. Il servizio è calato un pelino di qualità ma funziona ancora e i problemi sono finiti. Bastava poco. Complimenti alla Vodafone.

Luca Craia

martedì 12 aprile 2016

Le antenne dell’acquedotto




Nel corso dell'ultimo consiglio comunale il Sindaco, bontà sua, nell'ansia di trovare una qualche giustificazione alla negligenza (chiamiamola così supponendo la buona fede) con la quale la sua amministrazione ha affrontato la questione dell'antenna di San Liborio, ci ha fatto un bell'elenco di altre antenne autorizzate dalle precedenti amministrazioni di cui, va detto, facevano parte anche l'attuale vicesindaco e il Principe Consorte in persona. Nell'elenco figurano anche le antenne della torre dell'acquedotto. Queste antenne sono davvero tante e me ne preoccupo dall'epoca della loro installazione. Me ne documentai fin da allora, rompendo le scatole come mio costume a chi amministrava allora, principalmente al mio carissimo amico Livio Botticelli. Così scoprii che le onde emesse dalle antenne, purché nei limiti, sono molto meno pericolose in prossimità dell'antenna che a distanza in quanto viaggiano in linea quasi retta. È per questo che sono più preoccupato per l'antenna di San Liborio, che spara ad altezza finestra. Ora mi domando: il Sindaco ha mai verificato o fatto verificare il livello di emissione delle antenne dell'acquedotto? Il Comune è in possesso della strumentazione per farlo. In due anni l'hanno mai usata?

Luca Craia