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giovedì 5 gennaio 2017

“Perugini … impari ad ascoltare chi non la pensa come lei” - Comunicato di Mauro Lucentini di Viviamo Montegranaro



Ricevo e pubblico integralmente il comunicato di Mauro Lucentini, capogruppo di Viviamo Montegranaro al Consiglio Comunale di Montegranaro, in merito alle dichiarazioni dell'Assessore Aronne Perugini.

Il ruolo di un’opposizione seria, quale è Viviamo Montegranaro, è quello di controllare l’operato della Giunta in carica, ma anche quello di proporre soluzioni concrete volte al miglioramento del tessuto cittadino.  Questo Noi abbiamo sempre fatto e continueremo a fare.
In questi due anni e mezzo di Amministrazione Mancini-Ubaldi siamo intervenuti pesantemente quando abbiamo ritenuto in pericolo la qualità della vita della popolazione veregrense, come per il caso dell’antenna Vodafone o sul progetto-senso unico di Viale Gramsci.
A tal proposito consiglierei all’assessore Perugini un’intensa ed efficace cura di fosforo, in modo che possa ricordare che fino a che non è intervenuta l’opposizione intera, che ha convocato un consiglio comunale urgente, il Sindaco dichiarava che nulla si poteva fare in merito alla grande antenna telefonica.
In verità, sono stati i gruppi di minoranza ad evidenziare varie difformità urbanistiche e ad indicare la via alla soluzione dell’antenna Vodafone, mentre la Giunta Mancini navigava a vista nel gran pasticcio in cui la stessa pratica era incagliata, grazie all’approssimazione e all’omertà con la quale era stata portata avanti dalla stessa giunta.
Noi non vogliamo meriti su questo, ma neanche assistere allo stravolgimento della realtà degno di un bambino della scuola elementare, che non fa onore al nostro paese. Ma il popolo non dimentica.
Su Viale Gramsci oggi si parla di situazione condivisa e di dialogo con la cittadinanza. Anche qui servirebbe altro fosforo, perché se ci si dimentica che sono state raccolte migliaia di firme dai commercianti e dalla cittadinanza, volte a scongiurare il disastro dietro le mura, descriviamo una realtà che non esiste.
Ma il punto non è neanche questo su Viale Gramsci. La domanda che Viviamo Montegranaro e gran parte della cittadinanza oggi pongono alla Giunta Mancini è: “Attualmente, è utile per Montegranaro affrontare una spesa di 500 mila euro per rifare dei marciapiedi in Viale Gramsci e Largo Conti quando ci sono emergenze che incombono o altri progetti molto più utili?”
Noi riteniamo che ci siano urgenze che attendono soluzioni veloci, tipo la riapertura della Chiesa del Santo Patrono San Serafino, che ricordiamo è l’unica Chiesa di proprietà comunale. Con la chiusura delle due chiese principali (San Serafino e San Francesco) attualmente il centro storico è ufficialmente deserto, con gravi danni alle attività economiche.
Ci sono anche due zone industriali, Villa Luciani e Chienti, che attendono con ansia venga ripristinato un degno decoro per chi ci ha investito, chi ci lavora e chi viene da fuori per fare acquisti o investimenti.
Inoltre, un progetto alternativo ai marciapiedi dietro le mura, ma ben più utile alla collettività, è sicuramente il collegamento con due rampe di scala mobile che parte da Viale Gramsci ed arriva in Piazza Mazzini. Viviamo Montegranaro lo aveva inserito nell’ultimo programma elettorale e riproposto più volte nelle discussioni in consiglio comunale. Tutto ciò costerebbe la metà e sarebbe molto più utile per i nostri concittadini.
Ed ancora, nell’ufficio tecnico è depositato un progetto a firma dell’ing. Marinangeli (Contratti di Quartiere II) che consiste nel miglioramento della mobilità all’interno del centro storico attraverso abbattimenti di ruderi ed istallazioni di diverse rampe mobili. Basta cercare o chiedere, ma anche questo ve lo abbiamo ripetuto più volte senza ricevere un cenno di risposta.
Allora vede, caro assessore Perugini, che Viviamo Montegranaro non assume posizioni sterili come lei pensa. Il nostro è un grande gruppo civico di persone, donne e uomini, composto da operai, imprenditori, commercianti, studenti, professionisti e molte altre categorie che le danno consigli per il bene di Montegranaro, sta a lei decidere se mettere da parte un po’ di orgoglio ed ascoltare finalmente anche chi non ha le sue stesse idee.
Mauro Lucentini
Capogruppo Viviamo Montegranro

Perugini l’autolesionista. E il piano antenne?



Ho sempre reputato Aronne Perugini una persona intelligente, anche quando mi minacciò temerariamente di querela, pensa un po’. È per questo che non capisco questo suo atteggiamento sulla questione dell’antenna Vodafone. Si vuole far male, evidentemente. Chi ha seguito la faccenda fin dall’inizio (ricordiamo che sono state raccolte centinaia di firma per bloccare il progetto del gestore telefonico) ricorderà bene come sono andate veramente le cose e si farà certamente una grassa risata sulle dichiarazioni dell’ex Presidente della Provincia di Fermo.
La questione dell’antenna Vodafone partì in sordina, ci accorgemmo di qualcosa perché iniziarono a lavorare, a San Liborio, con ruspe ed escavatori e la gente cominciò a chiedersi cosa stesse succedendo. Fu facile informarsi e capire cosa accadesse, così nacque la reazione popolare, che utilizzò dapprima queste pagine per poi, grazie all’interessamento dell’opposizione intera, vedere aprirsi una diatriba politica che svegliò l’amministrazione comunale fino ad allora dormiente. Infatti il progetto Vodafone era ben noto ai nostri amministratori che però, fino a che la questione non divenne nota, si guardarono bene di informare la cittadinanza o intraprendere qualche azione contraria.
Il 21 marzo 2016, l’Amministrazione Comunale dichiarava: “Non potendo impedire a norma di legge tale impianto, l'Amministrazione vigilerà̀ con estrema attenzione sulla corretta installazione e sull'entità̀ delle emissioni, con la cura dovuta alla tutela della salute pubblica”. Quindi, secondo Perugini & Co. on era possibile fare nulla. Fu a quel punto che l’opposizione, analizzando le carte, scoprì diverse difformità tra il progetto originale e quello che si stava realizzando, difformità che, a quanto pare, in sede di approvazione del progetto erano sfuggite e non erano state notate nemmeno una volta partiti i lavori. Non era stato mandato nessuno a controllare oppure chi c’era andato non aveva notato le discrepanze. Questa scoperta costrinse la Vodafone a fermare i lavori e a rimuovere il palo. Che l’Amministrazione Comunale non si fosse mai accorta delle irregolarità tanto che per fermare i lavori è testimoniato dal fatto che occorse convocare un Consiglio Comunale apposito per farla intervenire.
Se oggi non c’è un’antenna a San Liborio lo si deve all’opposizione che, in questo caso, lavorò allunisono, e alla Vodafone che ha avuto buon senso e ha rinunciato. L’Amministrazione, in questo particolare caso, ha solo demeriti e non si capisce questa smania di tornare sull’argomento da parte di Perugini. Una persona intelligente che fa una stupidaggine cerca di farla dimenticare, non la ricorda a tutti a ogni piè sospinto. Quello che non ricorda, invece, il nostro Perugini è che, in quel periodo, si promise di redigere velocemente un piano antenne. Sono passati mesi ma non se ne è parlato più. Come mai?

Luca Craia                         

venerdì 16 settembre 2016

Caso antenna: vince la Vodafone



È mia precisa intenzione ricordare periodicamente il caso dell’antennona di San Liborio. Lo faccio non perché sia ossessionato da questa storia ma perché ritengo che in sé racchiuda una cospicua lista di insegnamenti che vale la pena tenere a mente. 
Prima di tutto questa brutta storia ci ha insegnato quanto a Montegranaro siamo spezzettati, frazionati, sbriciolati, privi di senso civico e di comunità. Era l’occasione per dimostrare coesione e invece i cittadini di San Liborio sono stati lasciati soli a combattere la loro battaglia. Ovviamente mi riferisco ai cittadini, i loro rappresentanti politici hanno assunto ruoli importanti, in positivo e in negativo. Ma ne parliamo più avanti. Ora mi voglio riferire ai cittadini che, sollecitati sia per la raccolta firme sia per la semplice condivisione di un problema di salute pubblica, rispondevano che da qualche parte l’antenna doveva pur stare, oppure che era meglio che stesse a San Liborio piuttosto che sotto casa loro.
Poi passerei ai giochini strani, di cui a Montegranaro abbiamo maestri in quantità. In questo caso se ne è visto un esempio favoloso: il Comitato. Il Comitato contro l’antenna Vodafone ha avuto un comportamento da KGB de noatri favoloso. Si sono presentati in assemblea pretendendo di prendere il controllo di ogni operazione, hanno ritirato la petizione cartacea con tutte le firme e… sono spariti. Non hanno avuto alcun ruolo nella trattativa con Vodafone ma hanno fatto sparire le carte della petizione. Il loro comportamento era teso a rallentare ogni operazione e a far apparire l’amministrazione comunale meno colpevole. Non ci sono riusciti.
E passiamo all’amministrazione comunale: qui abbiamo visto davvero quanto bassa sia la qualità politica di chi ci amministra. Pressappochismo, approssimazione, uniti a una scarsa capacità di gestione delle emergenze e a una scarsissima capacità di comunicazione. Hanno lasciato fare alla Vodafone quello che voleva finchè i cittadini non se ne sono accorti e si sono ribellati. Hanno fatto finta di sostenere le istanze dei cittadini ma hanno tergiversato e perso tempo. Non fosse intervenuta con forza l’opposizione l’antenna starebbe emettendo radiazioni all’interno degli appartamenti circostanti.
L’opposizione: ha fatto quello che doveva fare. Ha incontrato i cittadini, si è fatta interprete delle istanze con un’azione politica che ha portato alla soluzione del problema. Ha anche trovato unità, l’opposizione, e un dialogo tra forze diverse che oggi è diventato confronto sui temi principali, un modo democratico e più efficace di fare opposizione senza perdere la propria identità politica.
Infine la Vodafone. L’azienda ha vinto, perché ha dimostrato più buon senso di tutti: del Comune che buttava via la salute dei cittadini, del Comitato che faceva i giochetti, del privato che pensava solo ai soldi che avrebbe ricavato. La Vodafone ha capito che non era aria e ha deciso di non metterla per niente, l’antenna, a San Liborio. Il servizio è calato un pelino di qualità ma funziona ancora e i problemi sono finiti. Bastava poco. Complimenti alla Vodafone.

Luca Craia