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sabato 28 marzo 2015

Riflessioni Libere ...almeno loro....



Qualcuno si interroga sulla nazionalità dei piloti dell’autobus caduto, dimenticando o volutamente sbagliando il termine perché si sa per farsi pubblicità nel bene o nel male l’importante è che se ne parli. 
Qualcuno si reca in Viale Padova a Milano e viene contestato da una ventina di giovani dei centri sociali al termine di un sopralluogo in un condominio in zona via Padova a Milano, dove ci sarebbero numerosi abusivi. "Vattene razzista, merda", gli hanno urlato per strada. Risalito in auto si è allontanato mostrando il dito medio dal finestrino ai contestatori che dal marciapiedi continuavano a insultarlo.
A Reggio Calabria si apprende con orrore che: nonno orco abusava delle due nipotine di 6 anni, e viene fortunatamente arrestato. 
Dopo Pirelli ai cinesi, Pininfarina finisce nel mirino degli indiani. La storica casa del design automobilistico, dalle cui scrivanie sono nati miti quali le Ferrari 250 Gt, l'Alfa Giulietta Sport o la Testarossa, sarebbe finita nel mirino del gruppo indiano.
CHOC IN CAMPANIA Colpo al supermercato: 10 feriti. I rapinatori erano carabinieri.
E l’elenco ogni giorno ci mostra notizie simili ,si allunga delle nostre incertezze e si rafforzano le nostre paure e cerchiamo di vivere o di sopravvivere a tutte queste cose che non vanno e che nostro malgrado attirano l’attenzione e ci trovano sempre impreparati , stupiti ,delusi , arrabbiati . Ci si rende sempre più conto di quanto bisogno vi sia di positività, per chi come me cerca di “scribacchiare qualcosa”accompagnando le parole con il sentire del cuore, si perché le mie mani scrivono ciò che il mio cuore sente e si interroga su quanto siamo fragili e disorientati, su quanto ci sarebbe bisogno di ritrovarsi e di ritrovare l’umanità che non riusciamo a capire dove sia andata persa , dove si stia recando e soprattutto perché nonostante ve ne sia tanto bisogno non riesca a ritornare fra noi . Ogni giorno siamo costellati di notizie che mostrano tutta la pochezza di questi anni che stiamo vivendo pensando forse poco al fatto che ogni giorno che viviamo non ritorna più e che dovremmo essere noi per primi a prendere atto di questa cosa. Non dobbiamo avere paura di sottolineare le cose che non vanno , di gridare il nostro sdegno, di far sentire la nostra voce perché tacendo ci rendiamo solo anime in balia degli eventi che poi sono gli eventi che non vorremmo mai accadessero e che eravamo abituati a leggere come fatti lontani da noi ,dalle nostre esistenze. Mi chiedo spesso dove stiamo andando , dove questi disegni prestabiliti ci stiano conducendo, perché invece di prendere le diversità come spunto per migliorarsi si viene invitati a costruire castelli di ideologie" farlocche" che ci allontanano gli uni dagli altri facendoci dimenticare che il colore del sangue che scorre nelle vene di tutti noi è per tutti uguale. Mi fa davvero spavento un mondo dove tutti gli atti errati commessi da personaggi titolati tendono a passare in sordina ed a dare prestigio a chi li compie ,un mondo che si identifica sempre più con il furbo rubare ed imbrogliare ,un mondo dove non vi sia più il minimo rispetto per la vita, per i più deboli ,deboli che vengono creati da un sistema che gli ruba la dignità rubandogli spesso il lavoro , un mondo che spinge alla disperazione , al suicidio quasi come se le vite altrui fossero vuoti a perdere, un problema in meno di cui doversi fare carico e spesso sono proprio le vite più deboli che fanno questo favore a questo stato di cose privandosi della vita ed aiutandoli inconsciamente a proseguire questo massacro. Si sta perdendo il rispetto per i bimbi e per le loro infanzie violate da chi frustrato nella vita non trova nulla di meglio da fare che punire con i suoi abusi i suoi stessi nipoti ,le creature che dovrebbe amare perché racchiudono la speranza del futuro e la continuazione della propria famiglia. Le grandi aziende i nostri fiori all’occhiello noti in tutto il mondo per le loro produzioni stanno sparendo lasciando dietro se onde di disperazione, di cemento che si snoda sulle strade abbandonato quasi a ricordare i corpi di grandi balene arenate che annaspano e non riescono a ritrovare la rotta oppure non la vogliono ritrovare perché fa più comodo investire altrove dimenticandosi di chi con il suo lavoro le ha rese colossi . E poi ci sono le persone semplici, quelle che leggono e si informano, quelle che si scontrano tutti i giorni con notizie che non rallegrano le giornate ma pesano come macigni , ci sono le persone che stanno faticosamente andando avanti, ci sono le persone che riescono a cogliere ancora la bellezza dei primi fiori che si dischiudono in queste città troppo grandi e vanno a colorare quei pochi spazi verdi che campeggiano ancora come piccoli fazzoletti di prato fra tetti e scarichi di auto maleodoranti. Ci sono le persone che ricordano che la data di oggi corrisponde alla nascita di una grande persona PALMIRO TOGLIATTI 26 marzo 1893 - 21 agosto 1964 il quale diceva:
"Veniamo da molto lontano e andiamo molto lontano! Senza dubbio! Il nostro obiettivo è la creazione nel nostro Paese di una società di liberi e di eguali, nella quale non ci sia sfruttamento da parte di uomini su altri uomini." E ancora una volta affermazioni in qualche modo datate ci trovano nonostante siano trascorsi anni a richiedere solo la giusta umanità che ci può salvare se non ci facciamo irretire. A volte è strana la vita, sembra quasi di diventare scontati e ripetitivi ,forse anche banali nel riproporre argomenti e domande che non hanno una soluzione eppure basterebbe davvero così poco per dare ascolto a ciò che certamente migliorerebbe la vita di tutti noi , forse non vogliamo vedere, forse abbiamo paura di darci da fare, forse abbiamo perso la speranza , forse gli accadimenti che ci circondano ci privano della voglia di reagire, ci portano a dubitare di tutti e di tutto e questo è il sistema sbagliato poiché quando ci afferra la paura ci stringe forte a se e non ci da la forza di reagire ,non dobbiamo farci prendere dalla paura e dallo sconforto, dobbiamo averne rispetto, osservarla ma dobbiamo avere sempre un’ultima carta da giocare ,un asso da calare per la partita della vita.

Anna Lisa Minutillo

sabato 6 dicembre 2014

Attacco dei vandali alla Biblioteca Comunale. Perché?



Perché un ladro dovrebbe commettere un’effrazione e un furto in biblioteca? Cosa pensa di rubare? Quali preziosi oggetti, secondo la logica del ladro, sarebbero custoditi in biblioteca? Libri? Uno che ruba non dovrebbe trovare preziose queste cose. E, infatti, i libri non li ha toccati, il ladro (o i ladri) che, la scorsa notte, sono entrati di nuovo nella Biblioteca Comunale. Forse perché non erano ladri. Forse si è trattato, come dice un caro amico col quale, a volte, mi trovo a concordare inaspettatamente, del  “solito sgarro, di qualche figlio di buona donna che in età infantile deve aver ricevuto pochi calci nel sedere, e che in età adolescenziale gioca a fare il gangster. E che, puntualmente, rimarrà impunito…”.
Hanno portato via un computer, sembra, e qualche spicciolo. Il computer è stato trovato poco distante, rotto. Un atto vandalico più che un furto. Ma perché? Perché contro la biblioteca? Perché rappresenta la cultura, l’unica cosa che ci può salvare, che può salvare anche questi imbecilli?
Ancora una volta dobbiamo testimoniare l’imbarbarimento della nostra società. Una società in cui la violenza diventa sempre più tollerata e applicata, anche nella quotidianità. Dove la gente viene tranquillamente insultata sui social network (io ne so qualcosa), dove un omicida riceve 300 “mi piace” su Facebook per aver ucciso la moglie, dove non si ha più timore di nulla, rispetto di nulla e nessuno. Dove viene rubata per ben tre volte la targhetta di Arkeo sulla porta di Sant’Ugo (e a farlo non sono certo stati dei ragazzini), e questo sembra una sciocchezza ma sciocchezza non è, piuttosto è un brutto segnale. Dove si assalgono le scuole elementari, le scuole medie, la biblioteca. Dove la gente non è più sicura, comincia ad avere paura, invoca ordine. Ma l’ordine parte dalle nostre case e da cosa inculchiamo ai nostri figli. Non c’è videosorveglianza che tenga per arginare la deriva sociale e culturale che abbiamo preso. Servono interventi sull’educazione e sulla repressione, serve attenzione, serve serietà ed esempio. Serve che il mondo degli adulti faccia vedere come ci si comporta partendo dalle piccole cose, come, ad esempio, parcheggiare rispettando gli altri, non urinare per strada, non sporcare. Quando, invece, vediamo le regole più elementari calpestate quotidianamente persino da chi è preposto a farle rispettare anche distruggere la Biblioteca Comunale sembra lecito.

Luca Craia

domenica 2 marzo 2014

BASTA CON IL SILENZIO - DI ANNA LISA MINUTILLO



Ho scelto il silenzio perché anche le parole che diventavano pensieri mi facevano paura,  avevo paura di esprimerle perché a volte anche le parole diventano pesanti ma sapevo che non sarebbe durato a lungo il mio silenzio ed allora, e quindi,e come sempre sono qui.

Ho guardato giorni trascorrere veloci e pesanti,ho assistito a spettacoli goffi e tristi, sono inciampata in sorrisi che nascondevano i soliti tradimenti a cui ormai dovrei essere abituata ed invece no, come sempre ci sono rimasta male, come sempre non capisco, come sempre arranco e non smetto di sperare che le persone abbiano ancora conservato un cuore e che si ricordino anche di usarlo se non fosse di troppo disturbo.

Ho visto questo bel paese ricco di panorami ed angoli mozzafiato crollare, cedere all’incuria che lo attanaglia in nome di una finta voglia di costruire opere non richieste e di nessuna utilità se non quella di portare nelle tasche di costruttori e benefattori introiti per cifre da capogiro a discapito delle vite di ognuno di noi. Ho visto donne continuare a morire per mani crudeli e violente di chi ha scambiato la vita per un gioco perverso e quello che dovrebbe essere l’amore per una cosa negativa da sporcare con ogni mezzo ed eccesso, come se si avesse la facoltà di stabilire i tempi della vita altrui,come se si avesse fra le mani bambole di pezza senza anima con una coscienza inesistente da ammazzare come se come per incanto commettere gesti così fosse simbolo di grandezza infinita. Ho visto questo paese cedere ai ricatti politici, morali, imponendo presenze non scelte e non desiderate, le ho viste rispolverare ingombranti cumuli di grasso che sembravano ormai accantonati riproposti come la peperonata che si digerisce difficilmente . Ho visto che non si tiene conto del volere delle persone ,che si continua a far finta che la disperazione che porta ex lavoratori, imprenditori, esodati, a togliersi la vita intanto che chi potrebbe risolvere i problemi pensa solo a crearne di nuovi aumentando tasse, privandoci di libertà di opinione e discernimento.

Capisco sempre meno come si possa ignorare tutto questo male, tutto questo dolore, tutta questa disperazione o forse lo capisco troppo bene come si fa ed ancora una volta come sempre preferisco pensare a quanto poco mi senta affine ad un mondo come questo, quanto poco mi appartenga il voltarmi dall’altra parte facendo finta che non stia accadendo nulla, consumando giorni che non torneranno più nella ricerca di una soluzione. Ho visto e vedo persone che si ritengono intelligenti, creative, professionali e professionisti/e consolarsi solo con critiche denigratorie rivolte a chi non la vede come loro, a chi non si allinea dalla parte del “va bene così purchè mi frutti qualcosa”, solo perché davvero forse non all’altezza di metterle in pratica tutto questo sapere o solo perché metterlo in pratica vorrebbe dire esporsi, tirare fuori ciò che davvero si sente e si pensa, solo perché non allinearsi al gregge presuppone impegno, tutto quello che non si vuole mettere altrimenti poi in questo modo i problemi si potrebbero risolvere e non c’è interesse affinchè ciò accada.

Impegnati nelle quattro canzonette,a discutere dei look dei cantanti, impegnati nelle partite di calcio che fanno tanto figo dove si vedono calciatori sempre più simili a ballerine patinate impegnati nelle sfilate di moda che propongono abiti improponibili per semplici persone che devono muoversi nella vita di tutti i giorni al costo di cifre di parecchi stipendi che non ci sono più per molti ormai. Intanto che crolla il mondo della scuola e della preparazione,della cultura che è l’unica via che può darci la libertà ma di questo non si parla mai, no di questo no, altrimenti si diventa ingestibili, ingovernabili si ritorna ad essere spiriti liberi, ed allora meglio voltare pagina ed andare avanti a mostrarsi eroi perché si rincorre una palla e si prende a calci il mondo e va bene così, forse a loro ma non a me.

Una parola all’amore questo amore che vuole volare e non vola, questo amore che si nasconde dietro a frustrazioni personali, dietro a matrimoni di facciata e convenienza, dietro ad insicurezze di fondo, dietro a persone non risolte che vanno a bussare alle porte del cuore di chi invece sarebbe pronto ad amare ed ha scelto di non legarsi proprio per non fare la fine degli stessi cornuti e contenti che si meritano tutta la tristezza che hanno. Non ci si da da fare, non ci sono idee ,non si vedono soluzioni, non ci si vuole impegnare perché riempirsi la bocche con parole che non si vivono rende tutti migliori, rende tutti i soliti spettatori delle stesse vite bistrattate che si muovono lente e incerte sulle strade della vita. Poi arrivano dal nulla le mani che preparano cibo da dividere nei presidi, arrivano dal nulla le mani che ti sanno regalare ancora abbracci di luce, arrivano dal nulla le parole di chi ti scava nel cuore, arrivano dal nulla le iniziative di persone che decidono di donare oggetti ed indumenti scambiandosi reciproca assistenza, arrivano dal nulla tramonti mozzafiato ed aurore che illuminano la speranza. Si è così che funziona:arrivano dal nulla genitori che si mettono d’accordo e decidono di ripulire e rimbiancare gli asili che ospiteranno i loro figli, arrivano dal nulla volontari che si recano nelle case o negli ospedali per regalare anche solo un sorriso ed una buona parola, arrivano dal nulla le persone che si offrono di ripulire le città sommerse dal fango e dalla disperazione ed allora si capisce che stare qui a scrivere di sentimenti che ancora ci sono, che emozionarsi per queste piccole ma immense cose ha ancora un valore e che non tutto è perduto. Non esistono solo persone che si danno per vinte e che si fanno comprare, non esistono solo persone che farneticano e sporcano con le loro illazioni la vita, non esistono solo vuoti involucri che si trascinano stancamente, non esistono solo distruttori di sorrisi esistono ancora le persone che i sorrisi sono in grado di tornare a portarli la dove non ci sarebbero più molti motivi per continuare a sorridere ed allora si lo si capisce quanto sia ancora bella la vita e quanto mi dispiaccia per chi in queste potenzialità non ci crede più.

Abbiamo bisogno di non darci per vinti, abbiamo bisogno di credere ancora nel sole che sorge, nel vento che soffia, nelle onde del mare che non si arrestano, nei battiti del cuore che non si fermano, nelle stelle che ci fanno da coperta e scaldano i nostri sogni, abbiamo bisogno ancora di colorare di azzurro le cose che in molti si prodigano per colorare di scuro e allora si ho smesso di temere le parole che mi giravano nel cuore e le ho rese libere di correre nei cuori di chi ancora un cuore lo possiede. I corpi che stanno cadendo non sono quelli di manichini, i corpi che stanno cadendo non hanno nazionalità, non hanno religione, non hanno scelte sessuali, non hanno colore, non hanno nomi, i corpi che stanno cadendo sono persone e non statue di cera cerchiamo di non farli cadere invano.

ANNA LISA MINUTILLO