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lunedì 21 dicembre 2015

Mezzo flop del Natale montegranarese. Serve una strategia.



Non è andata affatto bene per la giornata di manifestazioni natalizie organizzata dal Comune di Montegranaro. Poca gente in giro, pochissimi gli espositori al mercatino, un panorama piuttosto desolante. Ho fatto comunque i miei complimenti al dirigente che ha organizzato, Giuseppe Nuciari, perché comunque il lavoro, almeno da parte sua, era ben fatto e bisogna che insista. Ma certo non possono bastare le doti organizzative di Nuciari quando non c’è un progetto di rilancio del paese che sia complessivo. E questo manca.
Non si può, infatti, pensare di far partecipare la gente a iniziative inserite in un contesto tristissimo, un paese semidefunto, con attività commerciali quasi inesistenti nel centro storico, bar chiusi, nessuna ricettività. Non si può pensare di coinvolgere i cittadini, tantomeno gente da fuori, quando, per quanto gli spettacoli siano accattivanti, per il resto c’è il nulla, a partire dagli alberi di Natale spelacchiati, passando per le luminarie più brutte del mondo, e finendo con una desolazione diffusa e radicata.
Serve un progetto di rilancio che non c’è, nemmeno nelle idee, a quanto capiamo anche dal progetto di risistemazione di viale Gramsci e piazza Mazzini che, come abbiamo detto, così com’è andrà a penalizzare ulteriormente il centro storico.
È non c’è neanche il progetto turistico, tanto sbandierato, quando l’offerta non prevede ricettività, coinvolgimento delle attività di ristorazione, valorizzazione anche del patrimonio enogastronomico, e la parte culturale viene affidata a chi buca col trapano muri millenari e fa laboratori con colori e colle all’interno di un luogo preziosissimo come l’ecclesia di Sant’Ugo (pericoloso, immaginate cosa accadrebbe se, per un incidente, si andassero a sporcare gli affreschi).
Eppure Montegranaro avrebbe tutti i requisiti per essere più accogliente e, quindi, più frequentato. Ci sono bellezze da visitare, c’è una bella cornice offerta dal nostro centro storico. Ma mancano bar e ristoranti, manca l’urbanistica accogliente, manca la mentalità di offrirsi ai visitatori esterni. Siamo lontanissimi, anni luce, dal far partire Montegranaro e non possiamo minimamente combattere contro la concorrenza di centri più grandi che potrebbero paradossalmente farci da volano ma, con queste mentalità, c’è poco da fare.
Confermo il plauso a Nuciari, quindi, e lo esorto a non demordere. Ma se chi amministra non prende decisioni politiche più ponderate e coscienti ma continua con iniziative estemporanee affidate a dilettanti allo sbaraglio temo che sia fatica sprecata.

Luca Craia

mercoledì 2 dicembre 2015

Bello il calendario delle manifestazioni. Ma la firma che c’entra?



È davvero un bel calendario quello stilato dal Comune di Montegranaro per promuovere le iniziative culturali e ricreative del periodo natalizio. È un calendario che nasce mettendo insieme tutte le proposte che vengono dalle varie associazioni cittadine e che offre una serie di eventi che riempiono ogni giorno di festa. Ce n’è per tutti, dalla musica classica alla leggere fino alla musica medievale di Arkeo. Ci sono spettacoli, giochi per bambini, due visite guidate alle nostre bellezze artistiche sempre da parte di Arkeo e Il Presepe Vivente che, quest’anno, cerca di battere il record di figuranti. C’è una città vivace e viva.
Il coordinamento delle associazioni, inteso in questo modo, funziona. Funziona perché, in realtà, non è altro che la calendarizzazione degli eventi e la sua giusta promozione anche tramite i canali istituzionali che, in questo caso, sostengono quella che normalmente le associazioni già fanno. Accantonata quindi la bislacca idea della consulta, bocciata a gran voce dalla stragrande maggioranza dei sodalizi, ora si percorre una strada più semplice e, forse, più efficace.
Peccato quelle firme sotto il manifesto. Sì, perché, anche se così sembrerò quello che va a cercare il pelo nell’uovo, a volte il pelo nell’uovo è segno di scarsa igiene. Così vedere sotto l’elenco degli impegni di tanta gente di buona volontà la firma dell’assessore e del sindaco, come a dire “guarda come siamo bravi” e prendersi meriti che non spettano, un po’ mi innervosisce. Ma passerà.

Luca Craia

mercoledì 17 dicembre 2014

Fine settimana intenso per Arkeo: stelle e visite alle bellezze montegranaresi



Un fine settimana particolarmente impegnativo per i volontari di Arkeo che si vedono occupati su più fronti sempre con il massimo spirito di servizio.

Domenica mattina, invece, si torna ad impegnarsi per la promozione turistica dei nostri beni culturali. Rispondendo alla richiesta dell’Ufficio Cultura del Comune per creare un servizio di visite guidate in occasione del Natale in Strada, l’edizione invernale del Veregra Street Festival. Arkeo si mette a disposizione con la professionalità del nostro segretario Sabina Salusti, guida turistica abilitata, e di altri volontari per accompagnare i visitatori alla scoperta delle bellezze nascoste di Montegranaro. Potremo ammirare, naturalmente, Sant’Ugo ma anche la Cappellina di San Michele Arcangelo, i portali di San Francesco e di SS. Salvatore, San Serafino e San Pietro in un percorso all’interno del nostro centro storico. Sono due gli appuntamenti: alle 10.00 e alle 12.00 con partenza da Sant’Ugo. Le visite sono gratuite.

Domenica sera, alle ore 21.30, è fissata la terza passeggiata a caccia di stelle guidati dal Vicepresidente di Arkeo Dino Gazzani, geologo, guida naturalistica e appassionato di astronomia. A Salire a le Stelle si chiama l’iniziativa che giunge così al terzo appuntamento del 2014. È un’occasione per godere del cielo stellato invernale subito dopo il solstizio e ascoltare Dino che illustrerà il tutto da un punto di vista astronomico con numerose e piacevoli divagazioni nel mondo della mitologia greca che ha denominato gli astri. L’appuntamento è sotto la grande quercia di Villa Luciani. Naturalmente, essendo necessario avere un cielo limpido, in caso di maltempo l’evento sarà rimandato. La partecipazione è gratuita.

Luca Craia

sabato 4 gennaio 2014

NO. L’ITALIA NON LA LASCIO

DI ANNA LISA MINUTILLO
Finiti i bagordi quando nell’aria c’è ancora l’odore del fumo acre dovuto all’esplosione di luce che per un po’ ha colorato il cielo mi ritrovo qui…
Giorni di melassa di belle parole ,di troppo zucchero quello zucchero che non fa altro che diventare stucchevole poi alla lunga e di cui si perderanno già da domani le tracce quando si verrà catapultati nuovamente nella quotidianità.
Ho visto le solite corse dell’ultimo minuto per l’ultimo regalo,ho visto i sorrisi falsi di persone che fino al giorno prima nemmeno si preoccupavano di chiedere come stai ?,ho visto le mani stringersi senza vitalità ,ho visto silenzi riempiti con frasi di circostanza che rimbalzano fra le pareti delle anime vuote di sentimenti,ho visto espressioni attonite fra gli scaffali dei ricordi dove tutti cercano qualcosa senza sapere cosa stiano cercando infondo,ho visto e come sempre non è scivolato via nulla e mi si è attaccata addosso la gentile indifferenza travestita da cordiale presenza non richiesta,invadente ed invasiva e non lo so ma questo non è ne Natale ne tantomeno coerente secondo me.
Non ho potuto fare a meno di notare la noia nelle espressioni di chi in metropolitana assiste ai “soliti”concerti improvvisati da chi senza una dimora ne occupazione cerca solo di sopravvivere per qualche ora con il ricavato del suo “lavoro”.
Ho visto le solite persone chiuse fuori al freddo,tenute lontane dalle palizzate di distacco e indifferenza che si sono create con il passare degli anni negli animi diffidenti di chi ha smesso di vivere ricordandosi il valore di un sorriso e di un abbraccio.
Ho visto la superficialità che ancora una volta ha fatto da padrona guidare tutti questi nuovi poveri alla ricerca di qualcosa che potesse stupire la compagnia degli amici frequentati,li ho visti recarsi alle agenzie di viaggio per prenotare la vacanza da trascorrere in compagnia per non far capire agli amici che la loro situazione economica non è più florida come una volta,li ho visti chiedere il pagamento a rate pur di non rinunciare alla recita che provano da troppi giorni ormai e che conoscono a memoria ,che suonano come un disco rotto tanto che non richiede di essere ripassata come si fa con la lezione da portare a scuola il giorno dopo.
Non ci sono parole da dire per chi pensa solo a correre da un lavoro precario all’altro per assicurare una serata diversa alla sua famiglia,non ci sono parole da spendere per chi ormai è in presidio da anni per difendere ciò che gli è stato maldestramente rubato,non ci sono parole per le persone che amano la verità,che ricercano la giustizia,che si battono per la difesa di un territorio che ogni giorno sceglie una rivolta differente per comunicarci che lo abbiamo martoriato e che non c’è la fa più ad andare avanti così,l’unico modo che ha è quello di fare la voce grossa,di farci tremare ,di portare fango e distruzione ovunque e di privarci di quel poco che abbiamo.
Non si spendono parole per chi ha subito violenza,per chi ha trovato la morte per mano di chi pensava la amasse così tanto quanto lei lo amava,non ci sono parole per quegli uomini smidollati che escono dal letto di casa loro per entrare in quello di una persona che non saranno mai in grado di amare come andrebbe amata e rispettata poiché prima di tutto non riescono ad amare loro stessi e le loro pseudo famiglie patinate che usano come facciata per non far capire alle loro famiglie in primis che razza di esseri infimi siano.
Non vi sono parole per chi non ama nel modo canonico,razionale,stereotipato che questa società ha prestabilito fosse il modo corretto di amare .
Non vi sono parole per chi ancora vorrebbe credere nei sogni,vorrebbe progettarla qualcosa di diverso dallo sfacelo a cui assistiamo inermi,disorientati,impacciati,per le nuove idee solo tasse e difficoltà enormi da superare.
Non vi sono parole per chi vuole disporre della sua persona e decidere di curarsi con un sistema non riconosciuto ma che potrebbe dare speranza ,non vi è più nemmeno il diritto di decidere come continuare a vivere o come scegliere di morire e questo non perché a qualcuno interessi così tanto delle vite altrui ma solo perché in questo modo non si speculerebbe sui farmaci di nuova generazione che spesso hanno fallito .
Non ci sono parole per chi si è tolto la vita a causa di una situazione insostenibile,perché oltre al lavoro ha perso la casa,la pace ,le relazioni sociali,l’amore,la voglia di sognare e di lottare e …beh tutto questo lo trovo molto strano.lo trovo penoso,lo trovo anche ripugnante per alcuni versi si mi ripugna da maledetti continuare a vivere circondata da questa indifferenza e da questi sorrisi carittatevoli che di caritatevole non hanno nulla.
Parole come fendenti quando non richieste,parole inesistenti quando si vorrebbero sentire,azioni da top manager quando non richieste,idee che si tengono nascoste e non si condividono quando potrebbero essere condivisibili e risolutive.
Affetto non richiesto che spesso è solo morbosa curiosità ,distacco fisico e mentale quando ci sarebbe da rimboccarsi le maniche.
Piazze gremite per i mercatini di Natale,piazze deserte quando c’è da protestare e da darsi da fare.
Non avrei potuto non guardare ,non voglia di spegnere i miei occhi ,non ho voglia di far tacere il mio cuore,non ho voglia di salmi e di predicozzi da quattro soldi ho voglia di verità nascoste,non ho voglia di indifferenza e di individualismo e lo voglio veder cambiare davvero questo mondo perché so che lo si può fare.
Sarebbe semplice per me abbandonare tutto e non è detto che non lo faccia prima o poi ma non riesco ad essere così indifferente da pensare solo a me,non capisco perché dovrei lasciare la nazione in cui sono nata e di cui dovrei essere fiera ,non capisco perché non ci possiamo reinventare qui ed ora,non capisco perché tacciamo e guardiamo dall’altra parte quando ci viene chiesto cosa possiamo fare.
Non capisco perché abbiamo perso la voglia di collaborare,di condividere,di aiutare e poi ci lamentiamo del fatto che nessuno si prenda cura di noi e finiamo con il diventare come le tante persone che contestiamo a parole ma che emuliamo con le azioni perché fa figo diventare i furbetti del nulla vero?
Non riesco a dare messaggi di distacco e silenzio,non riesco a vedere gli occhi dei bimbi dei figli di disoccupati tristi e sorridere perché non avendo figli non ho questo problema da fronteggiare,non riesco a tacere non riesco a non sentire questo mare di parole che mi si agita dentro e che mi allaga gli occhi,non riesco a far finta di nulla ..fatelo voi io sono fatta così:non stacco mai,non dimentico mai il cuore sul comodino la mattina prima di uscire di casa,non riesco a vedere le luminarie e non chi sta in un cartone che gli fa da casa,non riesco a non apprezzare la grande fortuna di avere ancora qualcosa da mettere nel piatto mentre c’è chi nemmeno questa cosa possiede più.
E dai che non ci piace questo mondo,e dai che lo cambiamo se vogliamo,e dai che siamo ancora in tempo ,e dai che se lo dice un comune mortale come me che non ha più molto da perdere ormai potete dirlo anche voi e poi….solo poi per me sarà Natale e l’anno che vorrei,l’anno del riscatto,delle passioni che volano libere,del rispetto che manca,dell’affetto prezioso,della vita che cresce,del silenzio che prende il posto dello sgomento,della libertà che alberga nel cuore di tutti noi.
L’abbraccio di luce più caldo che conosco a chi è disperato e non conosco.