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giovedì 25 febbraio 2016

Il Sindaco ha ragione ma ha la memoria corta



L'ospedale vecchio durante la ristrutturazione

Non ci sono abituato a dare ragione al Sindaco, Ediana Mancini, ma quando ce l’ha ce l’ha. Ha ragione quando dice che non si può pensare a un polo culturale all’interno di un palazzo adibito a case popolari (trasformato, di fatto, in un ghetto musulmano), anche se si tratta di un palazzo tra i più antichi, prima sede del monastero agostiniano e poi ospedale cittadino; non si possono condividere androne e scale tra chi ci risiede e chi va lì per fare cultura, leggere, recitare, fare musica. Anche da un punto di vista pratico è impensabile: immaginate un concerto con i vicini che vogliono dormire.
Ha anche ragione quando dice che si poteva evitare ma non lo si è fatto. È pure vero che, senza i soldi del progetto “contratti di quartiere” non sarebbe stato possibile ristrutturare il palazzo e ora avremmo ancora un enorme problema urbanistico nel cuore del centro storico. Ora, invece, il problema è sociale, ma sempre enorme. I soldi dei contratti di quartiere erano vincolati all’edilizia abitativa e il Comune non poteva che destinare il palazzo a case popolari. Solo che, in seguito, si potevano fare altre operazioni che non sono state fatte.
Si poteva mettere mano ai regolamenti, e in verità la giunta Gismondi ci provò senza successo, anche perché non fece in tempo in quanto sfiduciata. Ma si poteva fare prima, anziché temporeggiare. Temporeggiare come sta facendo ora l’attuale Sindaco sulla proposta di modifica dei regolamenti di assegnazioni, quegli stessi regolamenti che sono la causa principale del ghetto nel centro storico.
Ha, però, la memoria corta, la dottoressa Mancini. Non ricorda, per esempio, che il progetto è nato con la giunta guidata da Gianni Basso di cui era vicesindaco quello stesso Endrio Ubaldi che è vicesindaco pure oggi. Vogliamo dare qualche responsabilità anche a lui? Non ricorda, la Mancini, che lei stessa era all’opposizione e non in vacanza mentre il sottoscritto scriveva ripetutamente e addirittura presentava una petizione con 180 firme (protocollata il 28 aprile 2012) per evitare che accadesse quanto accaduto dell’ospedale vecchio. Era all’opposizione ma non ha fatto niente. Se ben ricordo non firmò nemmeno la petizione né il suo gruppo (tantomeno quello di Ubaldi) fece la minima battaglia in Consiglio Comunale. Anche queste sono responsabilità.
E oggi, che ha il potere di decidere, faccia. Bene, sarebbe cosa opportuna e giusta. Ma, visto che può, faccia anche in modo che queste cose non accadano più. Metta mano a quei regolamenti di cui lei stessa parla. Li modifichi perché non nascano nuovi ghetti. Eviti e faccia evitare ai suoi supporter tutta quella trita demagogia che tanti, troppi danni sta causando nel nostro Paese. Lasci perdere la dietrologia e la caccia alle streghe, che di responsabilità sono pieni tutti, dal primo all’ultimo. E faccia. Dio la benedica se farà davvero qualcosa.

Luca Craia


Il testo della petizione del 28 aprile 2012
I sottoscritti cittadini,


CONSIDERANDO
la grave situazione di crisi economica e sociale in cui versa l’intera Italia e la nostra città, crisi che ha portato come conseguenza l’intensificarsi di fatti di cronaca estremamente
preoccupanti anche in funzione del fatto che la nostra città è sempre stata tranquilla e sicura;
la legge italiana che assegna giustamente gli alloggi popolari alle classi meno abbienti;
che le classi meno abbienti nel nostro tessuto sociale sono costituite quasi interamente da cittadini stranieri;
che  nella nostra città esistono zone ad altissima concentrazione di residenti stranieri e queste zone risultano fortemente degradate;
la ristrutturazione dell’edificio dell’Ospedale Vecchio in piazza Leopardi e via Garibaldi e la destinazione prevista per lo stabile come complesso residenziale per residenza popolare e che,  quindi, il complesso verrà presumibilmente occupato quasi interamente da residenti stranieri creando, di conseguenza, un ghetto potenziale all’interno del centro storico di Montegranaro;
che questo possa creare una situazione di estremo disagio per i cittadini stranieri stessi e, nel contempo, una potenziale pericolosità della zona che già risulta in stato di degrado
CHIEDONO
che venga riconsiderato il progetto di ristrutturazione dell’edificio dell’Ospedale Vecchio e che ne venga ridefinita la destinazione in modo tale che esso non risulti interamente destinato a residenza popolare ma che l’edificio stesso possa essere utilizzato in maniera diversificata scongiurando o, almeno, riducendo  i rischi e i pericoli.
In fede

 

venerdì 4 dicembre 2015

La carica di Lucentini e le resistenze all’opposizione



Chiama l’adunata delle opposizioni, Mauro Lucentini, coordinatore della Lega Nord a Montegranaro e consigliere del gruppo ViviAmo Montegranaro. E fa bene, specie in questo momento in cui la maggioranza mostra qualche crepa interpretabile come strutturale. L’unità dell’opposizione, almeno su temi fondamentali, è importantissima perché l’azione di controllo e di rettifica, a cui la minoranza è tenuta istituzionalmente, sia efficace.
Personalmente credo che l’opposizione debba fare l’opposizione. La linea di principio secondo la quale l’opposizione dovrebbe essere costruttiva, votando provvedimenti condivisibili e non votando quelli non condivisibili, è buona cosa quando il governo è buono. Quando si ravvisa che il governo, per sua impostazione, è tendenzialmente dannoso per la collettività, l’opposizione deve essere incalzante. È quello che ho spesso rimproverato al Movimento 5 Stelle in quanto ritengo che l’attuale governo di Montegranaro stia davvero creando situazioni dannose le cui conseguenze pagheremo per anni.
Quindi vedo con favore l’iniziativa di Lucentini anche se non nascondo qualche perplessità non tanto sulle motivazioni quanto sull’attuazione pratica. Sarà molto difficile, infatti, trovare un accordo con le altre anime della minoranza, per primi i Cinquestelle, appunto, che dopo l’ultimo Consiglio Comunale (ma anche prima) sono molto impegnati ad imputare antiche responsabilità a chi ora è all’opposizione come loro e forse meno impegnati a incalzare chi governa oggi. Ma sarà anche difficile dialogare costruttivamente con Gianni Basso, sia per antiche ruggini (fu Basso a far cadere Gismondi) sia perché Basso sembra piuttosto tentennante tra il giocare il suo ruolo di minoranza e quello di fare da puntello all’occorrenza per la maggioranza.
Forse, paradossalmente, sarà più facile creare i presupposti per un’azione comune con gli ex. Sel si è posta in una posizione molto critica nei confronti dell’amministrazione Mancini e, anche se ufficialmente non è propriamente definibile opposizione, sembra piuttosto votata a dare filo da torcere agli ex colleghi. Il Presidente del Consiglio Antonelli ha idee piuttosto chiare su alcuni temi specifici come la sanità o il sociale, e queste idee lo mettono costantemente in contrasto con la sua maggioranza. Non è un ex, non ancora ma, dopo le esternazioni del Vicesindaco e la diatriba epistolare con Sindaco, mi aspetterei una sua uscita dalla maggioranza a breve. E in minoranza il ruolo di Antonelli può essere fondamentale, sia per le proposte sia per il peso politico.
Ha un duro lavoro da fare, Lucentini, se vuole creare un’alternativa credibile. Pare quasi una missione impossibile. Ma fare opposizione in maniera più incisiva di come è stato fatto fino a ora si può e si deve.

Luca Craia