domenica 30 ottobre 2016

Montegranaro – Urge tavolo tecnico



La successione di sismi che ha preso via lo scorso agosto ed è tutt’ora in atto quasi senza soluzione di continuità ha messo allo scoperto tutte le criticità del nostro paese, criticità sopite, nascoste ma sempre con una consapevolezza più o meno colpevole. Oggi non possiamo più fare finta di niente: abbiamo le chiese a rischio, prima fra tutte l’amatissima San Serafino, abbiamo la casa comune, il municipio, lesionato da tempo e aggravato dalle ulteriori conseguenze dei movimenti tellurici, abbiamo il centro storico sotto assedio dai tanti, troppi ruderi incontrollati di cui sappiamo troppo poco circa la logicamente scarsa staticità, abbiamo soprattutto le scuole che comportano un reale pericolo sui nostri piccoli.
In tutto questo si inseriscono le scelte superficiali e avventate sugli investimenti prioritari dell’Amministrazione Comunale, che vedono priorità in questioni scialbe, trascurando la sicurezza e l’incolumità dei cittadini. Ma non è il momento delle polemiche, oggi occorre resettare il pensiero e concentrarsi sulle reali necessità del paese. Montegranaro non ha più un municipio. Montegranaro deve fare a meno delle sue chiese storiche. Montegranaro ha scuole pericolose. Bisogna ripensare le scelte. Per farlo è necessario avere un quadro chiaro ed equanime della situazione.
Per questo mi sento di invocare un tavolo tecnico, da convocare con la massima urgenza, al quale siedano i tecnici comunali, gli amministratori, le forze politiche di minoranza, le associazioni, gli studi tecnici cittadini e i responsabili della scuola e degli edifici a uso pubblico, come società sportive ed enti pubblici e privati. Chiedo, credendo di farmi interprete del reale bisogno della comunità cittadina, che questo tavolo venga convocato con la massima urgenza, in pochi giorni, preferibilmente nella prossima settimana, e che vengano immediatamente messi in discussione i progetti in corso e a venire e che vi sia data disponibilità alla discussione, priva di pregiudizi politico-ideologici, di nuove ed efficaci strategie che interpretino il reale bisogno della città.

Luca Craia

Spunta il progetto del Comune. Ci volevano le associazioni.



Ci voleva l’accordo tra le associazioni che si occupano del centro storico per smuovere le acque. È bastato annunciare l’accordo per muovere l’assessore al centro storico, Giacomo Beverati, che finalmente torna a parlare del paese antico e ritira magicamente fuori dal cilindro il suo progetto del 2009. È il progetto del Comune, dice Beverati, ma deve esserlo diventato ora, visto che all’assemblea pubblico che ho promosso qualche mese fa aveva affermato il contrario, che il progetto non era più attuabile e che non c’erano fondi per fare alcunché. Deve aver cambiato parere nel frattempo e questo è un fatto positivo, così come è positiva la volontà di collaborare con le tre associazioni che si sposa benissimo con la stessa volontà espressa da Arkeo, Città Vecchia e Labirinto.
I fatti positivi che elenca Beverati sul Corriere Adriatico sono ben poca cosa rispetto ai problemi reali del vecchio borgo, ma va accolta positivamente l’apertura al confronto. La strada da seguire, l’unica percorribile, è che chi amministra faccia un atto di umiltà e di democrazia aprendo un dialogo costruttivo con chi i problemi li vive e li affronta quotidianamente, con chi, negli ultimi anni, è stato l’unico soggetto a proporre e attuare soluzioni: le associazioni. Se Beverati sarà abbastanza intelligente da mettersi a disposizione, possiamo davvero sperare bene, altrimenti perderemmo l’ennesimo treno per salvare il castello di Montegranaro, forse l’ultimo treno che passerà.

Luca Craia

Chiuse chiese, uffici e municipio. Grave la situazione a Montegranaro.



È stato fortissimo il sisma di questa domenica mattina e ha avuto conseguenze pesanti sul patrimonio immobiliare di Montegranaro. Sono molti i cittadini che lamentano danni più o meno gravi alle loro abitazioni ma soprattutto è allarmante la situazione degli edifici pubblici: il Municipio è stato chiuso in via precauzionale, così come l’ufficio della Polizia Locale, trasferito nella sede della Protezione Civile (sotto la scuola di Santa Maria). Pare che l’ufficio del Sindaco sia stato lesionato, con la caduta di parte dell’intonaco della volta, e si parla di trasferire gli uffici altrove e chiudere definitivamente il palazzo.
Chiuse anche le due chiese del centro storico attive in questo periodo: San Francesco, la cui porta è rimasta serrata a scopo precauzionale, e San Serafino, in cui si è verificata la caduta di frammenti di intonaco proprio durante la messa mattutina (ma qui erano già evidenti le lesioni dovute al sisma di agosto).Di SS.Filippo e Giacomo, restaurata recentemente, non abbiamo ancora notizie ma la chiesa in inverno è comunque chiusa.
È pensabile che, nei prossimi giorni, si dovrà ripartire con la procedura di verifica dello stato degli edifici privati ma c’è da augurarsi che stavolta si proceda anche al controllo degli edifici fatiscenti i cui proprietari o sono irreperibili o non se ne interessano più. La situazione sta diventando davvero preoccupante anche perché, perdurando la frequenza e l’intensità con cui questi eventi, che normalmente sono molto più sporadici, si stanno susseguendo, ponendo in dubbio la sicurezza di tutto il paese. E ricordiamo che fra due giorni riaprono le scuole, quelle scuole che sicure non sono e lo sappiamo bene.

Luca Craia