martedì 24 marzo 2015

Esplosivi a venti metri dai bambini. Ed è tutto normale



Non è la prima volta che ne parlo ma torno a segnalare la questione perché la ritengo piuttosto preoccupante. Le foto che vedete sono di due piccoli depositi di bombole di gas, come si vede dalle foto stesse dove sono evidenti sia i cartelli di pericolo che le bombole all’interno. Questi depositi sono posti esattamente al di sotto del Palazzetto dello Sport, a pochissimi metri dalla parete sud dello stesso. Questi depositi, a quanto ho potuto appurare, sono a norma perché rispettano la distanza di sicurezza con gli altri stabili. Quindi, da un punto di vista legale, è tutto in regola.

Ma è opportuno che, così vicino a un luogo dove si radunano numeri consistenti di persone per partite e manifestazioni, nonché i ragazzi delle vicine scuole medie per le attività di educazione fisica, esistano dei potenziali pericoli così evidenti? Non sarebbe logico, opportuno, auspicabile che questi depositi vengano fatti trasferire altrove? Credo che, quando si parla di pubblica sicurezza, non esistano eccessi di prudenza. Per cui mi auguro che qualcuno finalmente si muova per rimuovere questo rischio potenziale.


Luca Craia

lunedì 23 marzo 2015

Telecamere e diritto alla riservatezza. Chi controlla l’uso privato della vigilanza video?



Ho già detto che le telecamere che il Comune sta installando per risolvere, secondo me, non sono una soluzione efficace per l’ordine pubblico. Ne ho già spiegato i motivi e ve li riassumo: l’ordino pubblico è prevalentemente un problema culturale. Se i Montegranaresi abbandonano il loro paese, non lo frequentano, non lo vivono, giocoforza gli spazi vuoti vengono riempiti. È il caso del campo dei tigli, situazione più macroscopica, ma è il caso di tutte le zone di Montegranaro che stanno gradualmente degradando. In sostanza: per recuperare la sicurezza bisogna recuperare la vivibilità, per recuperare la vivibilità occorre creare i presupposti perché questa sia completa e diffusa su tutto il territorio. Le ultime vicende (vedi la ghettizzazione del centro storico) vanno in direzione contraria.
Ma l’installazione di telecamere suscita anche perplessità di altro genere. Il diritto alla riservatezza dei cittadini è messo a rischio, soprattutto dal fatto che la rete di controllo video sarà mista, con la concorrenza di apparecchiature private e da privati controllate. Esiste quindi la possibilità che le telecamere prolifichino soprattutto per la concorrenza del privato. La domanda ora è questa: se la fiducia nel pubblico deve essere incondizionata, chi controllerà il privato e l’utilizzo che farà delle sue apparecchiature di vigilanza? Come ci si potrà assicurare che il diritto alla riservatezza del cittadino verrà salvaguardato?

Luca Craia

Commenti anonimi

Continuano ad arrivare commenti anonimi. Tali commenti non verranno pubblicati. Per essere pubblicati bisogna assumersi la responsabilità di quello che si dice. Firmatevi e sarete pubblicati.

Arkeo e l’archeologia montegranarese


I resti di una torre di guardia


Sembra tornare all’interesse generale la pieve del SS.Salvatore ed i suoi resti dopo che gli stessi sono stati visitati parzialmente dallo storico locale Daniele Malvestiti. Al di là della rivendicazione del reperimento degli stessi, che conta poco ma che va attribuita al sottoscritto e ad Antonella Leoni e Sabina Salusti, che, nell’ottobre del 2013, entravano quasi per sbaglio, durante le perlustrazioni degli ipogei, nella cappella murata che apparteneva all’antica chiesa montegranarese, è importante che si trovi un modo per rendere fruibili questi importanti resti della nostra storia. Da qui ben venga l’interessamento di Malvestiti e i vantaggi che questo può comportare. 
Rilievi sui sotterranei di Sant'Ugo
Montegranaro ha un grande patrimonio nascosto del quale Arkeo si sta occupando fin dalla sua fondazione, non soltanto per quanto riguarda, appunto gli ipogei, ma anche ricercando fonti e testimonianze del nostro diretto passato anche attraverso collaborazioni esterne con università (Chieti) e professionisti e studiosi. Ricordiamo il rinvenimento della torre di guardia, la stessa pieve, gli studi sui sotterranei di Sant’Ugo e di San Pietro e altri canali di studio che al momento preferiamo non svelare vista una certa propensione da parte di altre realtà che imitano la nostra a far diventare proprie le cose altrui. 
I resti dell'antica Pieve del SS.Salvatore
Sarebbe utile, e l’ho già proposto a Malvestiti, unire le proprie forze e, soprattutto, le proprie competenze per migliorare l’azione di ricostruzione della storia cittadina. Arkeo ha già in campo due archeologi, un ingegnere e un geologo, ha collaborazioni con studiosi locali e nazionali. Ma far convergere le energie nostrane in un unico progetto sarebbe senz’altro cosa positiva. L’impedimento attuale è l’atteggiamento delle suddette realtà che puntano più a danneggiare che a costruire alla ricerca di una visibilità effimera. Noi dal canto nostro continuiamo la nostra opera anche perché, al punto in cui è arrivata, non può più essere fermata a meno di non voler disperderne i risultati. Mutassero gli atteggiamenti di cui sopra noi siamo aperti a qualsiasi proposta di collaborazione che guardi solo al risultato.

Luca Craia