lunedì 23 marzo 2015

Telecamere e diritto alla riservatezza. Chi controlla l’uso privato della vigilanza video?



Ho già detto che le telecamere che il Comune sta installando per risolvere, secondo me, non sono una soluzione efficace per l’ordine pubblico. Ne ho già spiegato i motivi e ve li riassumo: l’ordino pubblico è prevalentemente un problema culturale. Se i Montegranaresi abbandonano il loro paese, non lo frequentano, non lo vivono, giocoforza gli spazi vuoti vengono riempiti. È il caso del campo dei tigli, situazione più macroscopica, ma è il caso di tutte le zone di Montegranaro che stanno gradualmente degradando. In sostanza: per recuperare la sicurezza bisogna recuperare la vivibilità, per recuperare la vivibilità occorre creare i presupposti perché questa sia completa e diffusa su tutto il territorio. Le ultime vicende (vedi la ghettizzazione del centro storico) vanno in direzione contraria.
Ma l’installazione di telecamere suscita anche perplessità di altro genere. Il diritto alla riservatezza dei cittadini è messo a rischio, soprattutto dal fatto che la rete di controllo video sarà mista, con la concorrenza di apparecchiature private e da privati controllate. Esiste quindi la possibilità che le telecamere prolifichino soprattutto per la concorrenza del privato. La domanda ora è questa: se la fiducia nel pubblico deve essere incondizionata, chi controllerà il privato e l’utilizzo che farà delle sue apparecchiature di vigilanza? Come ci si potrà assicurare che il diritto alla riservatezza del cittadino verrà salvaguardato?

Luca Craia

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