giovedì 26 marzo 2015

Il fiume Chienti e la menzogna sistematica


Foto scattata il 26/03/2015

Ci sono cascato anche io ieri, guardando le foto pubblicate sulla pagina Facebook del Comune di Montegranaro che riprendevano i lavori effettuati dalla Provincia di Fermo per mettere in sicurezza l’argine del fiume Chienti che stava portandosi via la strada. Ci sono cascato al punto che ho pubblicato sulla pagina de L’ape Ronza una foto di quelle messo online dal Comune complimentandomi con la Provincia. I complimenti erano dovuti alla celerità dell’intervento e, per questo, restano. Ma oggi, che sono passato in loco e ho visto che  i lavori, in realtà effettuati la scorsa settimana e non ieri, sono già stati totalmente inficiati dalla furia del fiume che sta continuando ad avanzare verso la strada, sono più forti le mie perplessità.
Foto scattata il 26/02/2015 
Primo motivo di disturbo è il fatto che venga spacciato un intervento della Provincia come fosse effettuato dal Comune. Intendiamoci: c’è scritto che a intervenire è la provincia, ma l’impressione superficiale è che sia opera del Comune. E, comunque, perché dare risalto a opere non proprie?
Secondo e più grave motivo di perplessità è il fatto che, mentre il fiume sta divorando la strada, si pubblicano foto antecedenti per far vedere che è tutto a posto. Non si capisce il motivo. Fretta? Voglia di propagandarsi? Eccesso di zelo?
Guadagnarsi e mantenere la fiducia del cittadino dovrebbe essere la priorità del buon politico. In questo modo la fiducia se ne va solo per la furia di apparire, sia sul giornale che sui social. Non è la prima volta che si raccontano frottole o si lasciano intendere cose diverse dalla realtà. Io ci starei più attento.

Luca Craia

Perché la cacca di piccione non è bella



Che il guano di piccione sia esteticamente deleterio non c’è nemmeno bisogno di dirlo, lo vediamo da soli. Che sia potenziale causa di problemi sanitari anche seri lo dicono gli studi. Ma voi lo sapete che la cacca di piccione fa male alle ossa?
La Curia Arcivescovile di Fermo ha dato incarico ad alcuni professionisti di catalogare i beni culturali posseduti in tutta la diocesi. Ieri il team che si occupa di questo compito si è recato a Montegranaro ed è stato accompagnato dai volontari di Arkeo per le varie chiese cittadine coadiuvandone il lavoro. Ricordiamo che ieri è piovuto parecchio e le strade erano bagnate. Tutto è andato bene finché non giungiamo alla chiesa di San Pietro Apostolo.
Ultimamente sul tetto del tempio e su quello delle case limitrofe si è creata una cospicua colonia di piccioni (anche perchè sembra ci sia qualcuno che li nutra) e la strada è perennemente imbrattata dal guano. Ovviamente nessuno pulisce. Ieri la pioggia ha aggravato la situazione. Mentre normalmente l’acqua battente scioglie e porta via buona parte del guano, in quel posto ve ne è talmente tanto che la pioggia non è riuscita a lavarlo via. In compenso lo ha ammorbidito rendendo il lastricato estremamente scivoloso. Scivoloso al punto che una dei membri del gruppo di lavoro è scivolata rischiando di finire rovinosamente a terra. È andata bene, si è aggrappata a una nostra volontaria ed è riuscita a non cadere in mezzo al guano.
Abbiamo così la prova che la cacca di piccione può nuocere gravemente all’apparato muscolo-scheletrico.

Luca Craia

mercoledì 25 marzo 2015

Santa Croce meta sempre più ambita grazie all’Associazione Santa Croce e ad Arkeo



Anche oggi abbiamo assistito ad una bella prova sinergica da parte delle due associazioni che si occupano di beni culturali, Arkeo e Associazione Santa Croce, che hanno di nuovo unito forze e competenze per valorizzare il territorio. Una folta delegazione dell’Archeoclub di Fabriano ci ha chiesto di essere guidato in una visita alla Basilica Imperiale e la nostra Sabina Salusti, coadiuvata da quello che forse è il più fine conoscitore di questo monumento, Manfredo Longi, ha volentieri soddisfatto la richiesta con viva soddisfazione dei nostri amici fabrianesi che hanno anche goduto di un giro fuori programma nel centro storico di Sant’Elpidio a Mare. Ancora una volta è d'obbligo ringraziare la famiglia Berdini per la disponibilità.
L’intento dei due sodalizi culturali di sostenersi vicendevolmente nello sforzo di promozione del nostro patrimonio culturale continua a dare buoni frutti. La formula è semplice: si collabora, mantenendo ognuno la propria identità e le proprie peculiarità, laddove questo si renda necessario. Quello che si spera è di creare la base per collaborazioni più ampie, che coinvolgano altre realtà simili ma anche enti e istituzioni, perché si instauri una rete culturale di promozione del Piceno. Siamo convinti che l’economia che ne nascerebbe potrebbe avere proporzioni di grande importanza, anche se le nostre realtà devono necessariamente muoversi su base volontaria. Insomma: abbandonare i campanili, gli interessi privati, i personalismi per lavorare verso l’obiettivo comune. Per ora ci stiamo riuscendo piuttosto bene.

Luca Craia