lunedì 13 ottobre 2014

Trasporti scolastici. La sicurezza dell’incrocio della circonvallazione.




Altra questione relativa alla sicurezza dei nostri studenti, che mi viene da più parti segnalata, dopo l’assurda situazione delle corriere per Fermo sempre stracolme, è quella legata alla fermata posta lungo la circonvallazione. Gli autobus fermano sul marciapiede tra il Ristorante Veregra e l’Ufficio Postale. Le situazioni sono due, differenti ma ugualmente pericolose.
Alle sette partono gli studenti che vanno fuori. C’è un grande assembramento di ragazzi su un marciapiede stretto. È ovvio che molti scendano dallo stesso e stazionano sulla carreggiata. A quell’ora i semafori sono spenti. Perché? Lo abbiamo chiesto moltissime volte da queste pagine, segnalando la pericolosità di quel tratto di strada e la necessità che il semaforo sia sempre acceso, ventiquattro ore su ventiquattro. Non fosse altro, tale pericolosità è sancita da eventi luttuosi avvenuti in quel punto e che tutti dovremmo ricordare. Ciononostante i semafori vengono spenti a una certa ora e riaccesi al mattino intorno alle sette e mezza. Non si capisce perché. Il fatto è che, alle sette, le auto cominciano a passare in maniera copiosa e la strada, essendo dritta, invoglia alla velocità. Il semaforo lampeggiante o spento non crea alcun ostacolo e il pericolo per i ragazzi che attendono la corriera è evidente, grande ed evitabile: basta tenere accesi i semafori.
Più tardi, sempre in quel tratto di strada, si riuniscono i più piccoli per andare nelle varie scuole cittadine. Il semaforo a quell’ora è acceso ma la velocità delle auto rimane piuttosto elevata. Sarebbe opportuno un controllo assiduo e costante da parte delle autorità in modo da evitare pericoli, educare gli indisciplinati ed elevare qualche opportuna contravvenzione.
Due sono, quindi, gli interventi che i cittadini dovrebbero aspettarsi: l’accensione costante e permanente dei semafori e un maggior controllo da parte di Polizia Municipale e Carabinieri. Sono interventi che non costano nulla ma potrebbero evitare di scrivere qualche ulteriore brutta pagina di cronaca.  

Luca Craia

La Steat è sorda e continua a sovraccaricare i mezzi. È pericoloso.



 Foto scattata la mattina del 13 ottobre 2014 a bordo di una corriera della tratta Montegranaro - Fermo
Irrisolti i problemi relativi al trasporto scolastico della tratta Montegranaro-Fermo. La Steat continua a stipare i propri mezzi oltre all’inverosimile e, comunque, oltre i limiti consentiti dalla legge. Gli studenti viaggiano accatastati nonostante le proteste dei primi giorni di scuola. Viaggiare in sovrannumero è estremamente pericoloso. Immaginate cosa potrebbe accadere in caso di incidente. Immaginate cosa potrebbe accadere soltanto a causa di una brusca frenata. Non si capisce perché le autorità non intervengano visto che vengono sistematicamente violate le norme elementari di sicurezza stradale mettendo a rischio la stessa vita dei nostri ragazzi. Non si capisce nemmeno perché il Comune di Montegranaro non intervenga sulla società di trasporti di cui è azionista, andando a tutelelare la stessa incolumità dei propri cittadini. Molti genitori sono preoccupati per l’evolversi o, meglio, il non evolversi della situazione. Credo, a questo punto, sia indispensabile formare un comitato di genitori che metta in moto tutte le azioni necessarie a cambiare questo increscioso e pericoloso stato di cose. Sono a disposizione per organizzare un’assemblea. Fatevi vivi.

Luca Craia

Foto scattata la mattina del 13 ottobre 2014 a bordo di una corriera della tratta Montegranaro - Fermo

sabato 11 ottobre 2014

Non facciamo la gara a chi ha più problemi. La divisione genera immobilismo.



Dai tempi dei Romani e forse anche prima il motto divide et impera ha sempre funzionato. Così, dopo aver lavorato anni per far passare il concetto che il centro storico di Montegranaro non è patrimonio di chi ci vive ma di tutta la città e che deve essere tutta la città a prendersene cura come la propria radice culturale, ora vedo abilmente pilotata una nuova tendenza che sta cercando di mettere i montegranaresi, in qualche modo, gli uni contro gli altri.
Ho molto bene il polso della situazione: vivo nel centro storico e lo conosco bene ma giro Montegranaro regolarmente, mi arrivano in gran numero segnalazioni di difficoltà relative a tutti i quartieri e posso affermare che Montegranaro non una zona che possa dire di non avere problemi: sporcizia, degrado, disservizi sono presenti in ogni quartiere anche se con diversi livelli di gravità. Fare a gara a quale zona del paese sia più in difficoltà e necessiti di interventi più prioritari rispetto alle altre è pericolosissimo: fornisce l’alibi e lo strumento per perpetuare l’immobilismo politico che tanto piace ai pubblici amministratori. Certo, ci sono priorità più pressanti rispetto ad altre. Ma dobbiamo essere accorti e non dividerci per far pesare quelle che ci toccano da vicino più di altre. È un gioco dannoso.
Riguardo il centro storico credo debba essere sentimento comune preoccuparsi che il cuore della città sia il vero centro della vita della stessa. Una città senza cuore è una città morta e questo concetto deve essere ben compreso. Ma anche una città senza braccia o gambe muore. Una città è un corpo vivente e necessita che ogni sua parte sia in salute. Ricordiamo, tornando all’antica Roma, l’insegnamento di Menenio Agrippa e della secessione del Monte Sacro. Non facciamoci dividere da chi, con questo, può comodamente procrastinare i problemi senza avere quell’attenzione e quella pressione che solo una popolazione unita e conscia della realtà cittadina riesce a fare a chi governa.

Luca Craia

venerdì 10 ottobre 2014

Le Vergare - aggiornamento al 10 ottobre 2014

Ecco le ultime vignette delle Vergare.







Il Comune si apre alle segnalazioni. Ma devi essere bravo in matematica.



Stavolta plaudo, perché quando ci vuole ci vuole. L’iniziativa dell’Amministrazione Mancini, meglio nota come “Montegranaro Sfrizziona”, di aprire una sezione per segnalare guasti e disservizi tramite il sito istituzionale del Comune è ottima cosa davvero e va, prima di tutto, sottolineata positivamente e poi adoperata. È un modo per mettersi in contatto col cittadino e uno sportello tramite in quale quest’ultimo ha la possibilità di segnalare un problema senza fare la solita anticamera d’antico sapore davanti alla porta del notabile di turno, magari con un paio di polli in mano Lorenzo Tramaglino Style. Simpatica la trovata dell’operazione matematica richiesta per evitare lo spam, ma non abbiate paura: se siete in grado di usare una tastiera dovreste essere in grado di fare anche l’operazioncina richiesta. Si spera.
Metto il link: http://www.comune.montegranaro.fm.it/gu/gu_p_aggiungi.php . Facciamone buon uso. Io comincio già adesso.

Luca Craia

giovedì 9 ottobre 2014

Tra il dire e il fare



Tra il dire e il fare c’è di mezzo l’omissione. L’omissione, ad esempio, di dire tutte le cose come stanno realmente e non soltanto una parte, quella parte che fa sembrare la cosa diversa da quello che realmente è. Ad esempio il caso dell’assegnazione di una sede, finalmente, alla nostra Banda, che dovrebbe essere considerata un patrimonio per la città tutta. Uso il condizionale perché, nonostante che due amministrazioni si siano sperticate di lodi e di buone intenzioni, in aiuto dell’associazione culturale non ci va nessuno, né politica né privati né imprenditori. E a mandare avanti la baracca continuano soli soletti i genitori, la scuola e gli Amici della Musica.
Assegnata una sede? Senz’altro. Ma non è gratis come si vuole fare intendere. Il Comune, nell’operazione, ci guadagna. La Banda non so. Nella delibera si legge che l’assegnazione viene decisa “dato atto che questa soluzione consentirebbe il conseguimento di economie nella gestione dell’auditorium comunale che non verrebbe più utilizzato”. Primo guadagno.
Ma c’è di più. Leggiamo la convenzione: “7) A fronte di quanto indicato nel precedente punto l'Associazione si obbliga ad eseguire gratuitamente n. 5 prestazioni musicali per ogni anno di convenzione.” Consideriamo che ogni prestazione viene normalmente rimborsata alla banda (come è giusto che sia e come ci si aspetterebbe da un Comune che voglia realmente aiutare a crescere questa realtà), ecco qua che il comodato d’uso tutto è meno che gratuito.
In altre città il Comune finanzia e incoraggia ampiamente realtà come questa, che danno lustro alle manifestazioni ma soprattutto rappresentano un momento educativo fondamentale per i giovani. Da noi gli si fa pagare l'affitto.

Luca Craia

martedì 7 ottobre 2014

Montegranaro: abbiamo fatto o vogliamo fare?



Curioso articolo sul Carlino di oggi, dove il nostro Sindaco elenca una lunga sfilza di cose che, secondo lei, sono state fatte. È curioso perché, per come la vedo io, si tratta più che altro di “vogliamo fare” piuttosto che di “abbiamo fatto”, questo perché oggettivamente di cose fatte se ne vedono davvero poche, fatta eccezione per i pasticci in Consiglio Comunale. D’altro canto sono sempre stati gli stessi amministratori a dirci “dateci tempo” e “inizieremo a fare quanto prima”, mentre oggi scopriamo che, mentre ci dicevano di aspettare, sotto sotto facevano. O no? A me pare di no. Vediamo:
Il Sindaco parla di una rinnovata centralità del Consiglio Comunale, convocato già cinque volte dall’inizio del mandato. Vero. Peccato però che apprendiamo dagli stessi consiglieri di maggioranza (lo hanno scritto loro proprio qui, su queste pagine) che non c’è collegialità e che le decisioni, in realtà, vengono prese in altre stanze dove loro stessi non sono ammessi. Bella centralità.
È stato approvato il piano delle opere pubbliche, dice il Sindaco. Vero, ma ancora non ne è partita una che sia una.
È stata affrontata la questione dei debiti fuori bilancio. Per forza, si poteva fare finta di niente? Non credo.
È stato cambiato il modo di concepire l’urbanistica. Davvero? Lo vedremo all’atto pratico. Per ora, in fatto di urbanistica, non abbiamo visto altro che erbacce sui marciapiedi.
Poi si parla di progetti per la sicurezza, che al momento sono solo progetti, e delle iniziative ricreative (non culturali, non facciamo confusione) intraprese la scorsa estate, comunque con un appeal piuttosto basso e realizzate solo con il lavoro delle solite associazioni accreditate (le altre potrebbero anche non esistere) e con sforzo quasi zero da parte del Comune. Tralascio commenti su presunti lavori di manutenzione che sarebbero stati attivati ma che non mi pare di vedere.
Termino con la piccola bugia del sito web rinnovato, che invece è lo stesso fatto rifare dal Commissario Ianieri, e con la pagina Facebook del Comune che doveva essere una bacheca per discutere coi cittadini ma che, fin’ora, pubblica solo le iniziative del Comune evitando qualsiasi ulteriore informazione di carattere politico.
Insomma, una lunga lista di “vorremmo fare” più che di “abbiamo fatto”. Il che sarebbe anche positivo, basta che poi si facciano. E si smetta di sfrizzionare.

Luca Craia