lunedì 30 giugno 2014
domenica 29 giugno 2014
Chi ha pagato la porchetta?
Le elezioni sono ormai un ricordo
lontano, così come lontano è il ricordo della campagna elettorale e dei tanti
impegni, delle tante promesse, dei tanti “farò” pronunciati in quei mesi
infuocati di lotta politica per conquistare il voto delle elezioni. Una
campagna elettorale, quella montegranarese, in cui sono stati spesi tanti
soldi, almeno da quello che si è visto, e dei quali, su queste pagine,
chiedemmo conto. Credo, infatti, che sia un diritto e un dovere di ogni
cittadino elettore sapere quanto costa una campagna elettorale e, soprattutto,
chi la finanzia.
Fermo restando, infatti, che sia
legittimo che ogni cittadino possa liberamente elargire denaro a questo o quel
candidato sia perche vi si ripone fiducia sia perché si è convinte che, se
eletto, tutelerà gli interessi propri o della propria categoria, ritengo che
questo debba essere reso noto pubblicamente, in modo tale che l’elettore sappia
chi ha finanziato il tal candidato e di chi questi farà gli interessi. Sarebbe
opportuno che queste informazioni vengano date prima del voto ma, in mancanza
di meglio, possiamo accontentarci anche di averle a posteriori.
Molti candidati, dietro gli
interrogativi sollecitati dall’Ape, si impegnarono a fornire il dettaglio delle
spese e delle entrate. Ad oggi, però, ancora nulla sappiamo su quanti soldi
siano stati spesi per vele, feste, porchette e compagnia bella né, tantomeno,
sappiamo da dove questi soldi siano arrivati. Auguriamoci di saperlo almeno
prima delle prossime elezioni, in modo tale da potersi regolare di conseguenza.
L’Ape continuerà a chiederne conto, su questo si può contare.
Luca Craia
Arkeo: bilancio più che attivo per Veregra Street.
Tiriamo le somme dell’impegno di
Arkeo per Veregra Street del 2014, un bilancio molto positivo che ha visto
premiato il lavoro dei volontari dell’associazione culturale che hanno cercato
di inserire in un contesto particolare come quello del festival iniziative
finalizzate alla promozione turistica e all’approfondimento della conoscenza
della storia e dei beni culturali del nostro territorio.
L’apertura della Chiesa di Sant’Ugo
per cinque giorni ha dato la possibilità a centinaia di persone di ammirare
questa meraviglia montegranarese. Un grande e incessante flusso di visitatori
ogni sera con un picco nella serata finale che ha visto la “cripta” affollata
fino a tarda notte. Sono state raccolte anche offerte importanti che verranno,
come sempre, reinvestite in opere di restauro già in programma.
Molto buona anche la risposta
alla proposta di tour pomeridiani della città. Ne sono stati fatti due nei due
sabati compresi nel festival. Entrambi hanno visto una buona partecipazione,
con visitatori montegranaresi e non accompagnati, come sempre, con
professionalità dalla nostra Sabina Salusti.
Ora l’impegno continua con la
restituzione del Crocifisso di Sant’Ugo restaurato che verrà riportato nella “cripta”
sabato 19 luglio con una cerimonia sia religiosa che civile.
Luca Craia
Veregra Street chiude col botto.
Possiamo archiviare, dopo l’ultima
“notte bianca”, anche questa edizione del Veregra Street Festival, un’edizione
partita un po’ lenta, dando l’impressione che la gente partecipasse, sì, ma con
poco entusiasmo e con una vena malinconica. Un’edizione minacciata dalla
pioggia, battuta dal vento, per poi riprendersi, prendere quota. Un’edizione
che, comunque, ha chiuso col botto, con le ultime due serate che hanno
registrato un pieno eccezionale, tanta gente, tanti spettacoli, un paese attivo
e dinamico preso d’assalto da gente di ogni dove venuta per divertirsi e fare
festa.
Veregra Street è certamente
perfettibile, migliorabile, ci sono molti aspetti che fanno discutere, sui
quali si può lavorare per perfezionare il festival che, comunque, rimane un
qualcosa di cui Montegranaro può e deve andare fiero, un momento in cui la
nostra cittadina diventa, almeno per una settimana, capitale del divertimento e
della cultura. Bravo, ancora una volta, Giuseppe Nuciari, direttore e
organizzatore ormai espertissimo e competente. Bravo soprattutto nello
scegliersi una squadra che funziona, a cominciare da quel Francesco Marilungo
senza il quale, credo, non si potrebbe organizzare una macchina come quella del
Veregra Street.
Si può migliorare, dicevo,
soprattutto la parte assimilabile alla sagra, che non deve mai e poi mai
prendere il sopravvento sulla connotazione culturale del festival e che,
soprattutto, deve trovare un migliore equilibrio tra la presenza dell’associazionismo
che fa ristorazione e la ristorazione vera e propria, quella fatta da
imprenditori che rischiano, investono e, soprattutto, pagano le tasse. Per il
resto, anche questa volta, ottima organizzazione, bellissimi spettacoli, un
paese, semel in anno, vivo, vivace, attrattivo. Ora studiamo iniziative perché questo
si ripeta nell’arco dell’anno.
Luca Craia
giovedì 26 giugno 2014
Che fine ha fatto il mattone datato di via Palestro?
Mistero: è sparito il mattone
datato 1695 che si poteva vedere murato sopra l’uscio di una casa diroccata di
via Palestro. Il 22 ottobre 2012 protocollai in Comune una domanda perché tale
mattone fosse rimosso e messo al sicuro dai male intenzionati, anche in
considerazione che la casa in questione era ed è a rischio crollo. Ovviamente
non ebbi risposta. Oggi scopro che il mattone non c’è più. Qualcuno ha
provveduto a soddisfare la mia richiesta e a mettere al sicuro il mattone
oppure l’abbiamo perduto per sempre?
Luca Craia
mercoledì 25 giugno 2014
Semafori spenti a Veregra Street. La festa annulla il rischio incidenti?
Sarebbe interessante capire perché
i semafori dell’incrocio della circonvallazione sono spenti in questi giorni di
festa. Eppure le macchine continuano a circolare, eppure chi si immette dalle
laterali nella strada principale ha gli stessi rischi degli altri giorni,
eppure chi deve entrare in strada da via Umbria, avendo una salita spaventosa
da superare e dovendosi fermare proprio in cima a quest’ultima per poi
ripartire, continua a bruciare benzina e frizione come in un giorno qualunque. Ma
i semafori sono spenti, almeno oggi, ieri no, l’altro ieri si. Perché?
Luca Craia
lunedì 23 giugno 2014
Arkeo porta i turisti alla scoperta delle scarpe, tra Montegranaro, Monte San Giusto e Sant’Elpidio a Mare
Il gruppo guidato da Sabina Salusti di Arkeo accolto a Palazzo Bonafede dai rappresentanti dell'Amministrazione Comunale di Monte San Giusto. |
Ancora turisti alla scoperta del
nostro territorio portati da Arkeo e da Sabina Salusti. Oggi un pullman di
trentasette Bergamaschi è stato accompagnato in un tour sulla calzatura
nell’arte e nei secoli da Sabina Salusti, attraversando la Cripta di Sant’Ugo, il
Museo della Calzatura di Sant’Elpidio a Mare e il calzaturificio più piccolo
delle Marche a Monte San Giusto. A Monte San Giusto il gruppo è stato ricevuto
a Palazzo Bonafede dall’assessore al turismo e dall’assessore alla cultura che
hanno anche fatto da ciceroni nello splendido palazzo.
È la realizzazione, ancorchè
embrionale, di quello che Arkeo si è preposto come obiettivo fin dalla sua nascita:
la creazione di una rete territoriale che promuova il territorio, al fine di
offrire al visitatore un pacchetto completo e accattivante che, se ogni comune
restasse nel proprio ristretto ambito, non potrebbe presentare. L’offerta che
Arkeo e Sabina Salusti stanno promuovendo vede diversi tour articolati nel
territorio piceno, e in questa offerta stiamo cercando di coinvolgere e far
diventare protagoniste le varie amministrazioni comunali. Siamo certi che, così
facendo, si possa innescare una nuova economia che porterà ricchezza e farà
crescere culturalmente ed economicamente la nostra terra.
Luca Craia
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