giovedì 20 marzo 2014

Viva Casapound che imbratta le fontane e promuove Montegranaro.



Il mio plauso e le mie lodi ai due giovani virgulti casapoundiani montegranaresi che tanto lustro stanno dando alla nostra amata terra portando le loro leggendarie gesta epiche oltre i confini provinciali per far conoscere il messaggio che tanto li cruccia: l’Europa vuole il sangue dei cittadini. Ora, grazie al loro gesto in quel di Senigallia, finalmente prendo coscienza dei veri problemi che attanagliano il nostro tempo. È proprio imbrattando fontane, sporcando muri, appiccicando manifesti abusivi, incitando all’odio razziale e alla violenza che i giovani fascisti del nuovo millennio aprono le menti della gente e divulgano il loro credo. E quando le menti non si aprono da sole si può sempre usare un mezzo meccanico. E allora grazie, giovani tartarugati, per insegnarci a vivere e per far sì che il nome di Montegranaro venga conosciuto anche nella lontana provincia di Ancona.

Luca Craia

Disservizi a Tipicità



Ricevo e pubblico volentieri la mail dell’amico Dino Gazzani in quanto testimonianza di come a volte belle inziative, come Tipicità, vengano rovinate da negligenze, disservizi, approssimazione. Non aggiungo altro perché Dino è estremamente esaustivo nel suo scritto. A voi la lettura.

Sono Dino Gazzani, cittadino di Montegranaro (FM).
Scrivo a tutti voi in quanto organizzatori o collaboratori dell'evento-festival Tipicità presso il Fermo Forum per manifestarvi tutta la mia indignazione riguardo al trattamento ricevuto ieri mattina da parte dei responsabili dell'info-point e quindi, di riflesso, da parte vostra.

Dovendo uscire dal Forum per motivi personali (che non sto qui a specificare ma che possono essere i più disparati, non è certo questo il punto), ho comunicato ad uno dei due ragazzi posti presso i tornelli di ingresso la mia intenzione di uscire per poi rientrare a breve. Mi è stato detto che non potevo farlo e che se avessi voluto rientrare, una volta uscito, avrei dovuto pagare l'ingresso per intero. Nuovamente, dato che non sono entrato con pass o sconto o quant'altro. Tale provvedimento veniva usato con tutte le persone che stavano manifestando il mio stesso proposito.
A questo punto, mentre gli altri sventurati, storcendo il naso, sono o usciti o rientrati al Forum, ho chiesto al ragazzo dove avrei potuto sporgere reclamo e sono stato indirizzato all'info-point. Recatomi colà, ho chiesto chi dovesse accogliere il mio reclamo ed ho esposto il problema alla ragazza che si è resa disponibile. Anche lei mi ha detto che l'uscita temporanea dal Forum non era possibile e alla mia richiesta sui motivi che ha spinto l'organizzazione a prendere un simile provvedimento mi è stato risposto, più o  meno alla lettera, che "sarebbe troppo complicato per noi controllare tutti quelli che escono e rientrano, così non permettiamo a nessuno di uscire per poi rientrare senza ripagare il biglietto di ingresso". La risposta mi ha lasciato alquanto sbigottito visto che mi si stava dicendo che un biglietto di ingresso ad una fiera limitava di fatto la mia libertà personale e la mia agitazione ha richiamato l'attenzione di un ragazzo "più maturo" che mi ha ripetuto lo stesso concetto aggiungendo a supporto delle sue/vostre ragioni il fatto che ogni altro locale aperto al pubblico (ad es. un cinema) si comporta allo stesso modo. Al di là del fatto che al cinema (almeno quelli che frequento io) ti fanno uscire e rientrare tranquillamente durante la proiezione (e ci mancherebbe altro!), ho fatto presente che avrei mostrato lo stesso biglietto che avevo comperato prima magari con segno di riconoscimento sopra apposto e che, in ogni caso, non spetta a me o agli utenti come me provvedere al disservizio. Sempre più allibito, ho chiesto, inoltre, se per caso, senza accorgermene, fossi entrato in un penitenziario o fossi stato fatto prigioniero. A questo punto il ragazzo, SENZA DIRMI ASSOLUTAMENTE NULLA!!!, se n'è andato nel retro mentre la ragazza con cui avevo parlato in precedenza si era nel frattempo dedicata ad un'altra signora che aveva chiesto informazioni al banco. Gli altri ragazzi dell'info-point lì presenti (almeno 5!) parlottavano allegramente tra di loro girandosi i pollici..... 
Me ne sono andato visibilmente alterato, promettendo che mi sarei rivolto altrove. Ed eccomi, infatti, a voi.

E' evidente che le direttive sulle limitazioni al rientro al Forum sono state impartite direttamente dai responsabili dell'organizzazione dell'evento. Se una cosa è risultata chiara è che il comportamento dei ragazzi con cui ho dovuto relazionarmi è stato omogeneo, avendomi tutti dato le stesse indicazioni. Quindi, benchè sia stato con loro che me la sono presa è con voi che sono adirato.
Innanzitutto sarei curioso di sapere da voi quale evento/fiera/festival o come lo vogliate chiamare non permette a nessuno di poter uscire e rientrare senza dover pagare una "tassa di rientro". A me non è mai capitato altrove: vi prego di dirmelo in modo da evitarli accuratamente come farò ed inviterò a fare in futuro per Tipicità. Vi chiedo inoltre come vi sentireste voi se qualcuno vi impedisse di entrare e uscire da una fiera per cui avete già pagato l'accesso senza pagare la "tassa di rientro". Qualcuno di voi è mai stato in vita sua un normale utente di un normale servizio?
Mi è stato fatto presente che non sarebbe troppo complicato controllare chi entra e chi esce. Se non ne siete capaci, sappiate che esistono delle società che lo fanno per PROFESSIONE, i servizi di security che lavorano DI SOLITO presso eventi di questo genere ma anche presso qualsiasi esercizio pubblico o locale di pubblico intrattenimento o di pubblici spettacoli. Se rivolgersi a dei professionisti comporta un aggravio dei costi, agite di conseguenza aumentando il prezzo degli stands e quello dei biglietti. Evitate per favore di lasciare gestire l'ingresso a un manipolo di ragazzini ma IMPEGNATEVI A FORNIRE UN SERVIZIO DI QUALITA'.
Capisco che all'entrata e soprattutto all'info-point servano ragazzi giovani e di bella presenza ma sarebbe troppo chiedere che siano anche in grado di risolvere problematiche diverse dalla semplice informazione sulla localizzazione del bagno, senza troncare di punto in bianco la conversazione e lasciando l'interlocutore a se stesso? Per carità: viva la gioventù e spazio ai giovani...... Credo però che quelli incontrati ieri siano solo stati usati per svolgere delle mansioni per cui non sono assolutamente formati e, vista la giovane età, pagarli meno, sempre ammesso che vengano pagati.
Nel caso in cui non debbano essere loro ad accogliere il mio reclamo, è mai possibile che non ci sia nessun'altro delegato a farlo o che i ragazzi non ne siano a conoscenza? E' mai possibile che debba farlo ora, per iscritto via mail? Intanto sono uscito, direte voi ed è questo quello che conta, no?
Il festival si propone di mostrare le eccellenze della Regione Marche, soprattutto nel campo della manifattura e dell'enogastronomia ed infatti le aziende e i produttori della nostra Regione figurano sempre ottimamente. Evidentemente dalle eccellenze restano escluse la CULTURA DELL'ACCOGLIENZA e la QUALITA' DEI SERVIZI visto in che modo chi a questo DOVREBBE ESSERE deputato accoglie e serve i propri stessi CITTADINI. 

Marche: l'Italia in una Regione. Spero che gli espositori giuliani e veronesi ospiti al Festival di quest'anno non si lamentino troppo di essere rappresentati in tal modo.


sabato 15 marzo 2014

La rappresentanza politica delle teste pensanti



Raramente il governo che si ha è il miglior governo possibile. Raramente la coalizione che vince le elezioni è la coalizione migliore possibile. Raramente chi vince le elezioni rappresenta la maggioranza assoluta degli elettori. Questo perché le teste pensanti, le persone intelligenti, quelle che conoscono o cercano di conoscere i problemi, quelle che ragionano sui problemi, quelle che pensano che la soluzione dei problemi passi attraverso il raziocinio e non la favola elettorale di turno, pur essendo sostanzialmente maggioranza, non riescono a farsi rappresentare. Le teste pensanti pensano con la loro testa e si distribuiscono tra le varie proposte politiche. Alcune rifiutano addirittura di essere rappresentate e rinunciano al diretto elettorale. Questo porta al frazionamento del raziocinio, e le teste pensanti si dividono in tanti rivoli che, proprio perché pensanti con la propria testa, non riescono a confluire. Le teste non pensanti, invece, amano la favoletta, e il più bravo a raccontarla ottiene il loro consenso e le rappresenta. Ecco perché, di solito, il vincitore non rappresenta la maggioranza dell’elettorato ma solo la parte che pensa di meno. E chi pensa si deve rassegnare.

Luca Craia

venerdì 14 marzo 2014

Arkeo: si elegge il nuovo direttivo.



Scaduto il triennio di carica per l’attuale Direttivo di Arkeo, è ora di procedere all’elezione del nuovo organi di governo dell’Associazione che la reggerà per il prossimo triennio. Per questo pubblico l’atto di convocazione dell’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci che procederà all’elezione del Direttivo che, a sua volta, eleggerà al suo interno le cariche sociali ivi compresa quella del nuovo Presidente.



Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Culturale Arkeo – Montegranaro

CONVOCA

per giovedì 27 marzo 2014 alle ore 18.30 in prima convocazione e alle ore 21.30 in seconda convocazione, presso la sede dell'Associazione in via Castelfidardo a Montegranaro

L’ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEI SOCI

per la discussione del seguente

ORDINE DEL GIORNO

1)      relazione attività svolte
2)      presentazione del bilancio consuntivo 2013
3)      elezione nuovo consiglio direttivo.

Il nuovo Consiglio Direttivo, una volta eletto, procederà all'elezione delle cariche interne e del Presidente.
In fede




Il Presidente                                                                                                             Il Segretario
Luca Craia                                                                                                               Sabina Salusti

L’invasione dei volantini pubblicitari



Il centro storico conta un cospicuo numero di edifici disabitati. Magari non tutti sono fatiscenti, magari hanno anche un aspetto decoroso, e magari hanno una cassetta della posta. Così, quando i ragazzi che consegnano materiale pubblicitario fanno il loro lavoro infilando le brossure nelle cassette come in ogni zona della città, nella parte antica questo diventa un problema. La foto che vedete ritrae il cumulo di cartacce raccolte stamattina dagli uomini del Comune in un area piuttosto circoscritta. Vi posso garantire che tutto il centro storico è disseminato di volantini pubblicitari. Ciò comporta una situazione indecorosa di sporcizia e ulteriore degrado e i pochi mezzi del Comune possono poco, col personale ridotto che si ha, per contrastarlo. Come risolverlo? Magari richiedere maggiore attenzione da parte di chi consegna il materiale, magari i proprietari delle case vuote potrebbe scrivere “no pubblicità” sulla loro cassetta della posta. Magari il Comune potrebbe intensificare l’opera ordinaria di pulizia. Un po’ di buonsenso da parte di tutti, ecco come si risolve.

Luca Craia

La dama bianca e il Popolo della Libertà di fare come ci pare.



Pensare a una donna, inserita in un contesto di potere tanto da essere spudoratamente sfoggiata dal Presidente del Consiglio (fortunatamente ex) in un incontro internazionale, che si porti a spasso in valigia 24 chili di cocaina così, come fosse la farina per la pizza ti fa credere che stiamo parlando di una deficiente, delinquente ma deficiente. Invece, a pensarci bene e conoscendo certi ambienti, appunto, di potere, la spiegazione potrebbe essere un’altra, ossia che siamo di fronte all’ennesimo episodio di deriva da delirio di onnipotenza, la conseguenza estrema della Milano da bere, il risvolto ultimo della filosofia dell’estrema libertà intesa, per citare Guzzanti, come “facciamo un po’ come cazzo ci pare”, tanto non ci può fare niente nessuno. È lo stesso concetto che Berlusconi ha sempre adottato e promulgato, assimilato anche a livelli estremamente periferici da politicucci locali e satrapetti da quattro soldi, che ora beccano sorpresi avvisi di garanzia e condanne con lo stupore di chi è convinto di non aver fatto niente di male, di aver solo esercitato la propria libertà di fregarsene delle regole.

Luca Craia

giovedì 13 marzo 2014

La nuova coscienza del valore del centro storico.



Quello che appare evidente in questa prima fase della campagna elettorale, dal mio punto di vista e per quello che concerne le cose di cui mi occupo, è il nuovo e importante interesse verso le problematiche legate al centro storico e ai beni culturali cittadini. Se ben ricordiamo, cinque anni fa sia la politica che gran parte dei montegranaresi erano convinti che, sotto la piazza, ci fosse un grosso buco vuoto. Ora, invece, esiste la coscienza di un problema, e si sta formando il concetto di centro storico come bene comune, patrimonio della città, tesoro da recuperare e proteggere. Da qui la corale volontà di dare priorità assoluta a scelte che riqualifichino la parte antica della città, volontà finora espressa palesemente da tutte le forze in campo.
Ciò mi ripaga da anni di lavoro assiduo, faticoso, a volte ingrato, i cui risultati sembrava tardassero a venire. Mi occupo del centro storico da una vita, ma negli ultimi anni ho intensificato l’azione, fondando prima Città Vecchia e poi la mia attuale associazione, da cui un costola staccatasi recentemente ha creato un ulteriore sodalizio che lavora nella stessa direzione. Sono ben tre, quindi, le realtà che si occupano della questione, con modi e sistemi diversi e non senza profonde divergenze. Meglio sarebbe stato lavorare insieme ma, evidentemente, non è stato possibile. Tutto ciò rimane, comunque, una ricchezza della quale mi picco, senza falsa modestia, di aver dato il via.
Ora è presto per cantare vittoria: risolvere i problemi del centro storico è cosa estremamente complessa e necessità di lavoro e dedizione, volontà e passione. Ma registrare questa forte inversione di tendenza fa ben sperare. Perché se è vero che le promesse elettorali vanno poi scremate almeno del 95% una volta passate le elezioni, è altrettanto vero che, se il concetto è stato assimilato e metabolizzato dalla città, ora possiamo chiedere con maggiore forza quegli interventi imprescindibili di cui il nostro centro storico necessita. A chiunque vinca le elezioni.

Luca Craia