mercoledì 16 dicembre 2015

Il Labirinto propone il tradizionale presepe dedicato a padre Pietro



Nelle foto l'edizione 2013.

Anche quest’anno, per il quindicesimo anno consecutivo, l’associazione Libera Comunità Il Labirinto propone il suo splendido presepe artistico ormai diventato tradizionale per Montegranaro. Un lavoro di mesi, in cui si preparano meticolosamente le scene, si rinnovano le vecchie e si progettano nuovi particolari, che potrà essere ammirato a partire dal 20 dicembre nei suggestivi sotterranei della chiesa di San Serafino (sul retro, si entra dal Campo dei Tigli). Quest’anno poi ci sarà una scena molto particolare e toccante per gli amanti della montagna e per tutti coloro che hanno conosciuto quest’uomo speciale: una scena
sarà dedicata a Padre Pietro Lavini, il Muratore di Dio, l’eremita dell’Infernaccio che costruì con le sue mani l’eremo di San Leonardo e che è stato per anni punto di riferimento spirituale per tante persone, soprattutto per gli amanti della natura. Simone Perticarini e i soci de Il Labirinto hanno voluto ricordarlo nel presepe per rendere omaggio all’uomo e al religioso.
Per visitare il presepe ci sono degli orari di apertura:
il sabato dalle 16.30 alle 19.30;
la domenica e i prefestivi dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30;
apertura speciale per la Vigilia di Natale dalle 15.00 alle 19.30 e dalle 23.55 all’1.00.
Mi sento di consigliare una visita perché vale proprio la pena. Chi segue da anni l’operato di Simone e i suoi sodali sa che ogni anno il presepe migliora, cresce e diventa più suggestivo. Quest’anno non sarà da meno.

Luca Craia

Criminalità. La cronaca contraddice gli amministratori.

Sembravano la panacea di tutti i mali, queste telecamere di videosorveglianza, e invece si stanno rivelando un bluff. Gli episodi di criminalità, piccola o grande, di vandalismi e di semplice mancanza di educazione civica si stanno moltiplicando nonostante l’installazione di numerosi dispositivi in giro per Montegranaro. I motivi per questa impennata di episodi negativi sono da analizzare.
Ovviamente il mancato funzionamento di alcune telecamere quando ce n’è stato bisogno non favorisce l’effetto deterrente. Probabilmente prima di sbandierare ai quattro venti che il sistema fosse in funzione sarebbe stato bene fare in modo che lo fosse davvero. Poi c’è da considerare che ci sono ampi spazi cittadini non coperti, nonostante questi siano considerabili come “sensibili” per certi eventi criminosi. La logica con la quale si è fatta la mappatura del progetto di videosorveglianza sfugge, ma non sfugge ai malintenzionati che esistano zone franche. C’è poi da tenere presente che il sistema non ha una sorveglianza in tempo reale ma soltanto a posteriori, per cui non è pensabile un intervento volto alla repressione immediata del reato ma soltanto ad una sua visione una volta avvenuto, cosa che, una volta conosciuta, è facilmente aggirabile dai malfattori.
C’è però un altro effetto che, forse, è il più dannoso di tutti: l’effetto alibi. Con l’installazione del sistema si ha l’impressione che ci si sia liberati del problema, almeno politicamente. L’idea che si ha è che ci si sia adagiati, come a dire che siano state ormai messe in campo tutte le soluzioni possibili e più di così non si possa fare. Invece si può e si deve fare di più, prima di tutto nell’educazione dei cittadini, poi facendo pressioni sugli organi preposti perché si intensifichino controlli e pattugliamenti, infine a livello sociale, evitando ghetti, zone non controllabili, situazioni sociali a rischio. Tutto questo viene attualmente disatteso. È ovvio, quindi, che le telecamere, pur essendo uno strumento utile, da sole servano a ben poco.

Luca Craia

martedì 15 dicembre 2015

Walter Antonelli contesta la Tasi e attacca la sinistra



Il 16 dicembre è il termine ultimo per pagare la TASI, una tassa odiosa perchè colpisce le prime case spesso frutto di sacrifici e privazioni. Un cittadino dopo anni che paga la rata del mutuo si vede richiedere una gabella dal proprio Comune. Queste sono motivazioni sufficienti per essere contrario alla sua introduzione.
A rafforzare tale convincimento a Montegranaro vi è il fatto che nel 2014 per evitarla si è aumentata l'IMU in alcune categorie catastali a scopo compensativo, ora che si introduce la Tasi con l'aliquota vicina al massimo, si continuano a lasciare i precedenti aumenti IMU.
A chi afferma che non si poteva evitare, vorrei ricordare che era un nostro impegno elettorale, dicevamo come reperire le risorse, davamo come esempio la negoziazione delle tariffe gas e luce che avrebbe consentito un risparmio strutturale, ma nulla si è fatto in tal senso. Si poteva e si doveva agire sulla spesa, liberando le risorse necessarie per evitare la TASI, un nuovo salasso per i nostri concittadini, per esempio si potevano ridurre le spese di sponsorizzazioni onerose. Il nostro esecutivo ha scelto la strada più semplice, quella della tassazione e non ha percorso la strada virtuosa di rivedere là   dove si poteva ridurre le spese.
Non capisco come la componente di sinistra di questa lista che dovrebbe essere sensibile verso i meno abbienti, possa accettare una politica che penalizza soprattutto tale classe e che la vede in contrasto con la compagine nazionale che ritiene invece necessario abrogare la tassazione della prima casa.


Dott. Walter Antonelli