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venerdì 18 novembre 2016

Pesce all’ammoniaca e topi: non finiscono i problemi della scuola di Santa Maria.



Sono preoccupati per la salute dei loro figli, i genitori degli alunni che frequentano la scuola di Santa Maria. Si susseguono le segnalazioni circa la presenza di topi nel plesso, in particolare in tre aule specifiche, dove pare siano stati trovati escrementi e residui di urina. Va anche ricordato che, causa l’inagibilità della mensa, i bimbi mangiano in aula. La questione, quindi, non è irrilevante.
Nella giornata di ieri, inoltre, è stato servito del pesce che i bambini non hanno voluto mangiare perché maleodorante e disgustoso, pare sapesse di ammoniaca. Non risulta che qualcuno abbia avuto conseguenze per averlo ingerito, ma resta il fatto che il cibo fornito ai bambini dovrebbe essere di primissima qualità e questo non lo sembrava affatto.
Per questo motivo una delegazione di genitori, in maniera spontanea e indipendentemente dal Consiglio di Istituto che, ancora una volta, sembra piuttosto evanescente, si è recata in Comune a parlare con Sindaco e funzionari vari nella speranza di ottenere maggiori controlli e sicurezza per quanto riguarda l’igiene.
Un anno scolastico cominciato male a causa del terremoto sta proseguendo ancora con grossi problemi, problemi che, però, si devono e si possono risolvere celermente perché sulla salute dei bambini non si scherza.

Luca Craia

giovedì 17 novembre 2016

Debito fuori bilancio “Il Mosaico”. La città ha diritto di sapere.



Per amministrare un paese come Montegranaro, piccolo ma complesso, è necessaria la massima chiarezza, la trasparenza tanto sbandierata in campagna elettorale che ha poi lasciato subito il posto a una grande opacità, a decisioni forzate, a scelte prive di motivazioni oggettive, il tutto sempre motu proprio, senza coinvolgimento delle altre forze politiche né, tantomeno, dei cittadini.
La questione del debito fuori bilancio non è per niente chiara e leggere l’ex Vicesindaco e Assessore al Bilancio, Luigi Berdini, parlare di “operazioni molto torbide”, sbilanciandosi in maniera decisa, dà il netto senso della questione. A quanto pare la Cooperativa che gestisce l’asilo nido, che subentrò alla gestione diretta del Comune in epoca Basso (e pare che la cosa piacesse molto all’area ubaldiana allora al governo) vanta un credito nei confronti del Comune di circa 60.000 Euro. Ci sono, secondo Berdini, validi motivi per non pagare, da questioni formali a questioni pratiche ancora non chiarite, ma sembra che la Giunta Mancini abbia una gran fretta di chiudere il contenzioso e pagare, chissà perché.
Le accuse di Berdini sono piuttosto pesanti e non sono soltanto politiche. Si parla di comportamenti anomali, di cifre pagate in più fuori convenzione per l’assunzione di nuovo personale subito dopo aver fatto spostare le dipendenti comunali rimaste in loco (che avevano anche funzione di controllo da parte del Comune stesso) perché ritenute non necessarie. Soprattutto si parla di pagamenti richiesti ma non dovuti.
Io non conosco i dettagli e non posso certo giudicare sulla base delle reciproche accuse (ricordiamo che la prima ad accendere la miccia è stata proprio la Sindaca qualche giorno fa, accusando la passata amministrazione di superficialità, alla faccia della richiesta più volte reiterata di distendere il clima). Ma non ci vedo chiaro e vorrei vedere finalmente quella famosa trasparenza, anche perché parliamo di soldi pubblici, denaro nostro. Allora il Sindaco rinfoderi la rivoltella e, con la calma che dovrebbe contraddistinguere chi sta nel giusto e rappresenta gli interessi di tutta la città, spieghi come stanno le cose, nel dettaglio. E prima di pagare ci si pensi bene.

Luca Craia

mercoledì 16 novembre 2016

Portierato ospedale: fermo l’accordo con la Croce Gialla.



È stata frettolosa, l’Amministrazione Comunale, nel comunicare l’accordo a tre con Area Vasta e Croce Gialla per la convenzione relativa ai servizi di portierato e guardiania dei locali dell’ex ospedale di Montegranaro: Il Direttivo dell’emerita associazione di Pubblica Assistenza, infatti, nella riunione di ieri sera non ha ratificato l’accordo e si è preso altro tempo per pensare. È logico e naturale: quello che si chiede alla Croce Gialla per poter continuare a usufruire dei locali a sua disposizione presso lo stabile dell’ex nosocomio montegranarese è molto oneroso in termini di impegno e di responsabilità, oneri che, se monetizzati, supererebbero di gran lunga il valore del canone di locazione degli stessi locali in cui ha sede.
La convenzione tra il Comune di Montegranaro e l’Area Vasta 4 prevedrebbe che la Croce Gialla si occupasse del portierato, vigilanza, centralino e guardiania con operatore allo sportello per 66 ore settimanali, cosa che obbligherebbe la Pubblica Assistenza a un servizio ulteriore rispetto a quelli che già sta prestando. Il portierato e il centralino dell’edificio, che ospita diversi servizi della Asur, non è un compito semplice da prestare: occorre essere preparati sia sull’uso del centralino che, soprattutto, sulle risposte da dare all’utenza che si rivolge allo sportello. Le ore, inoltre, sono molte e questo comporterebbe un impegno pesante per i volontari che presterebbero servizio, che oltretutto dovrebbero seguire una nuova preparazione. Infine c’è la questione della responsabilità derivante dalla vigilanza, cosa da non sottovalutare.
Il problema è che tale servizio, oggi, non è svolto da nessuno e la struttura è totalmente sguarnita di vigilanza e assistenza all’utenza e lo è già da due settimane. Come finirà non si sa. Credo che la Croce Gialla, nello spirito di grande collaborazione e servizio che l’ha sempre contraddistinta, farà del tutto per accettare anche questo gravoso compito ma certo non può togliere risorse a quello che è il suo scopo primario, ossia la pubblica assistenza. Inoltre non è giusto che, per avere dei locali a disposizione (cosa che dovrebbe essere totalmente gratuita, vista l’opera benemerita che l’associazione presta per la collettività) si debba prestare un’opera che superi di oltre due volte il valore della locazione. E, ancora una volta, l’Amministrazione Comunale ha fatto e deciso senza consultarsi con gli altri, in un concetto particolarissimo di democrazia al quale ci stiamo piano piano abituando.

Luca Craia