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venerdì 30 dicembre 2016

Basso precisa ma non tranquillizza. La pesatura dei rifiuti sembra una barzelletta.



Prendiamo atto della precisazione dell’assessore all’Ambiente, Roberto Basso, che ci spiega che i bidoncini in dotazione ai cittadini di Montegranaro per la raccolta differenziata sono già dotati di microchip. Quindi, nel caso si perfezionasse il sistema personalizzando il conferimento dei rifiuti e, quindi, premiando chi differenzia di più, non sarebbe necessaria la loro sostituzione come paventato nell’articolo del Corriere Adriatico di ieri. Tiriamo un sospiro di sollievo, visto che questo avrebbe comportato un aggravio di costi per la cittadinanza, anche se, francamente, sul bidoncino vedo solo un codice a barre. Ma forse il microchip è ben nascosto, chissà.
Però rimane un problema e non di poco conto, specie se si andrà a premiare chi differenzia bene e, conseguentemente, punire chi differenzia male: i bidoni non sono a chiusura ermetica. Chiunque può aprire un bidone per strada. Chiunque può infilarci dentro quello che vuole. Quindi il cittadino corretto potrebbe trovarsi un aggravio sulla sua cartella esattoriale soltanto perché, poniamo, un vicino voglia fargli un dispetto. L’assessore dovrebbe spiegare come verrebbe certificata la pesatura dei rifiuti con questo sistema. Altrimenti tutto il meccanismo sarebbe impugnabile.
Credo che, con gli strumenti che si è dato attualmente il Comune di Montegranaro, il conferimento dei rifiuti con pesatura non sia praticabile. Inotre, se non si applicherà il regolamento approvato la scorsa estata e da allora rimasto lettera morta, il problema dell’abbandono dei rifiuti in discariche improvvisate diventerà sempre più grave e difficile da risolvere. Certamente non lo si risolve con il microchip, anzi. Quindi inviterei l’Assessore Basso a spiegare quale progetto ha in mente, sempre ammesso che ne abbia uno, e di farlo non dalla sua pagina Facebook, dove alcuni cittadini, come il sottoscritto, molto democraticamente non possono accedere, ma in maniera ufficiale, chiara e precisa. Altrimenti il tutto sembra uno scherzo che, però, non fa affatto ridere.

Luca Craia

martedì 6 dicembre 2016

Le discariche e le prove di forza (fini a se stesse?) dell’assessore Basso



Siamo al quinto giorno di giacenza dell’enorme “discarica” di rifiuti (per lo più mobili e suppellettili domestiche) ammonticchiati in via Solferino, di fronte alla casa natale del Santo Patrono di Montegranaro, San Serafino, tanto per dimostrare quale grande devozione si abbia nel confronti del Santo. In cinque lunghi giorni, in cui la giacenza è stata documentata fotograficamente dalla pagina Facebook di questo blog, pagina risaputamente molto frequentata dai nostri amministratori, nessuno si è preso il pensiero di mandare qualcuno a rimuovere quella lordura indecorosa di cui ogni Montegranarese che si rispetti, per primi gli amministratori comunali, dovrebbe vergognarsi.
Non è il primo caso di questo genere: i rifiuti, a Montegranaro, vengono abbandonati sistematicamente in ogni dove, persino dentro i bidoni degli altri, fatto che denuncia di per sé la fallacità del sistema e del meccanismo che dovrebbe punire chi non rispetta le regole ma che, in questo modo, diventa non identificabile a meno di non punire il malcapitato possessore del bidoncino stuprato. Tutto questo avviene nonostante l’approvazione, lo scorso 4 agosto, del regolamento comunale sull’igiene ambientale, regolamento portato in Consiglio Comunale e approvato con un atto di forza dell’assessore all’ambiente Roberto Basso. Tanta foga nell’approvazione sembrava presagire tempi bui per i trasgressori e, invece, a tutt’oggi per l’immondizia è il far west, nonostante l’impegno della stragrande maggioranza dei Montegranaresi che fa raggiungere al Comune di Montegranaro traguardi più che rispettabili in termini di percentuali di differenziata prodotta.
Se, quindi, l’urgenza di approvare il regolamento non c’era, perché Roberto Basso ha voluto approvarlo nonostante le reiterate richieste della minoranza di avere quantomeno il tempo di studiarlo prima di approvarlo? Sembrerebbe un comportamento capriccioso, infantile, per imporre la propria volontà in maniera fine a se stessa e forse un po’ lo è, ma occorre analizzare la figura politica del nostro assessore per capire bene il perché di questo modus operandi così poco democratico, rispettoso e pratico.
Roberto Basso, politico di ultima generazione, molto giovane, è erede di un altro uomo politico che ha occupato ruoli chiave nel passato e ora ha abbandonato la politica attiva per dedicarsi a tutto tondo del suo lavoro senza temere accuse di ingerenze, essendo titolare di uno studio tecnico storico. Il giovane Basso può comunque contare sull’esperienza paterna e su una sua intelligenza politica innata che lo fa muovere con molta scaltrezza.
La sua carriera politica è stata fulminante: prima segretario dei Giovani Democratici, la sezione giovanile del PD ormai sparita (proprio sotto la sua segreteria) per poi diventare Segretario Politico cittadino del PD stesso (sezione anch’essa pressochè sparita sempre sotto la sua segreteria) e arrivare, nel contempo, all’assessorato all’ambiente dal quale, però, riesce a occuparsi anche di faccende inerenti altri uffici, come nel caso dell’assessorato all’urbanistica in cui, su esplicita richiesta del titolare, Aronne Perugini, troppo occupato tra Comune e Provincia, sostiene l’attività dell’assessorato facendo spesso le veci del titolare, o come nel caso dell’assessorato alla cultura sotto Veregra Street in cui ha completamente sostituito Beverati.
Roberto Basso è un uomo di partito, ma riesce a captare la benevolenza anche altrove: ricordiamo le collaborazioni col Movimento 5 Stelle o con Sel, collaborazioni però tutte finite piuttosto male, con reciproci scambi di accuse e poco amichevoli brindisi in Consiglio Comunale. È anche abilissimo a trovare simpatie tra i giovani e vanta un folto fan club sempre pronto a prenderne le difese. Non si cala mai direttamente nelle dispute, anzi, è astutissimo nel provocarle per poi assumere il ruolo di paciere.
Nella sua coalizione, nonostante la giovane età, è sicuramente quello che si sta muovendo meglio, acquisendo sempre più potere. Ecco spiegato l’atto di forza compiuto lo scorso agosto col regolamento dei rifiuti, un regolamento adottato in tutta fretta e rimasto ancora lettera morta, inapplicato. Evidentemente Basso doveva ribadire la sua posizione di supremazia in maggioranza, magari dopo qualche piccola défaillance durante Veregra Street. E ci deve essere riuscito visto che, a tutt’oggi, la sua voce è autorevole e ascoltata, sia in veste di segretario del partito di maggioranza che di assessore.
In un panorama di personalità politiche piuttosto approssimative, Roberto Basso svetta senz’altro e si candida fin d’ora a uomo di punta, forse il candidato della sinistra alle prossime elezioni.

Luca Craia

martedì 8 novembre 2016

Grane senza fine all’Hotelaus di Montegranaro



Il palazzo “Botticelli”, in via Elpidiense Sud a Montegranaro, continua a dare problemi nonostante sia stato evacuato ormai da qualche mese. Lo stabile è quasi completamente vuoto, fatta eccezione per un’unica famiglia di origine marocchina, ma gli appartamenti lasciati dagli ex occupanti non sono stati sgomberati. In particolare i balconi sono pieni di suppellettili che, nei giorni scorsi, forse proprio a causa delle scosse sismiche, sono precipitate a terra lungo il perimetro del palazzo. Una situazione pericolosa che va sanata con urgenza.
Viene segnalato anche un vistoso cumulo di rifiuti tra i quali spicca la carcassa di un divano, pare, bruciato. Il sospetto, sollevato da alcuni residenti in zona, è che sia parte del mobilio dell’appartamento in cui, qualche settimana fa, scoppiò un incendio, e che lo stesso sia stato gettato di sotto come più volte pare sia accaduto in quell’area.
La domanda, legittima e preoccupante, è questa: come è possibile che ancora accadano queste cose? Chi entra nel palazzo e cosa ci va a fare? Chi controlla? Chi mantiene l’ordine e il decoro? Tutte domande che giriamo a chi di dovere in attesa di risposte che siano tranquillizzanti. I residenti in quella zona sono esasperati.

Luca Craia