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martedì 29 marzo 2016

Ma non eravamo noi i cattivi?



Devo dire la verità: a furia di sentire e leggere disquisizioni, elucubrazioni e ragionamenti di belle teste pensanti ho cominciato a sentire anche io dei sensi di colpa. Stavano quasi per convincermi che la colpa del terrorismo di matrice islamica fosse mia in quanto occidentale. Cominciavo davvero a credere che, siccome gli Americani hanno cercato di esportare la democrazia (vabbè, diciamo così tanto per dire, quando sappiamo che hanno esportato ben altro) con la forza, alla fine era pure giusto che questi soggetti venissero in Europa (ma in molti casi c’erano già in Europa, ben nutriti, istruiti e godenti dei miei stessi diritti) a fare strage di Europei. Alla fine mi ero quasi convinto che era per giusta causa che questi esagitati (ma santi), questi folli (ma eroici), questi maledetti figli di buona donna (ma giustificabili) venissero sotto casa mia ad ammazzare donne e bambini. E già, il cattivo sono io perché sono occidentale e, siccome gli USA sono occidentali pure loro, per osmosi mi passano la colpa e giustificano l’atto di fare stragi quasi come fosse cosa eroica. Anzi, togliamo il quasi.
Poi apprendo di continue stragi anche in oriente, l’ultima ieri. Stragi di donne e bambini che nulla hanno a che fare con gli Americani e con gli Europei. Allora mi chiedo: e questi? Che colpa hanno? Che torto gli si attribuisce? È colpa mia pure di quanto è successo ieri in Afghanistan? Si parla di una novantina di morti ammazzati in un parco dove le famiglie facevano festa. Cos’erano quei morti? Esportatori di democrazia o, magari, importatori? Cos’erano? Complici degli Americani. E i morti in Iraq? In Africa? Tutte le vittime non occidentali del terrorismo islamista, che colpe hanno? E noi? Che colpe abbiamo noi in questi casi?
Non sarà, invece, che siamo di fronte a uno scontro tra civiltà e culture, dove le posizioni più radicali e oltranziste non si fanno scrupolo di eliminare fisicamente ogni ostacolo alla realizzazione dei loro obiettivi? Perché anche da noi ci sono posizioni radicali e oltranziste, ma non mi pare che sia consueto ammazzare gli avversari a grappoli. Non sarà che siamo di fronte a una cultura che, anche se nella maggioranza appartiene a gente quieta, ha in sé il germe della violenza? Perché anche nella nostra cultura c’è violenza, ma non vedo possibile che migliaia di persone abbraccino il fucile o si imbottiscano di esplosivo per affermare la propria visione del mondo.
Colpa degli Americani? Forse, forse hanno scatenato e fatto uscire quel germe di violenza che era insito nella cultura musulmana. Ma quel germe c’era, non ce l’hanno messo gli Americani. Perché un matto che si fa saltare in aria facendo una strage può capitare anche in Europa, ma parliamo di un matto, non di una organizzazione internazionale che riesce a fregare i servizi segreti e pianificare attacchi in maniera scientifica in mezzo mondo. Nella mia cultura queste cose non sono concepite, contemplate. Per cui grazie tante, ma i sensi di colpa non li voglio più.

Luca Craia

giovedì 4 febbraio 2016

Non fate causa al Comune: pagate comunque voi



Il Comune di Montegranaro ha in corso una polizza per la responsabilità civile? Da quel che si vede direi di no, visto che esistono alcune delibere di risarcimento a dei cittadini che ne hanno fatto richiesta evidentemente per danni subiti per cause imputabili al nostro Comune. Se ci fosse un’assicurazione provvederebbe la compagnia assicuratrice, invece paga il Comune. Questo significa, credo, che non c’è una copertura assicurativa.
Ora, finchè parliamo di poche centinaia di Euro, la cosa potrebbe avere un senso: si pagano meno danni di quanto costerebbe la polizza. Ma se i danni fossero maggiori? Come la mettiamo? Chi paga, in assenza di assicurazione? Il Comune, con le sue casse. Ma questo significa che paghiamo noi cittadini. E la cosa non va affatto bene.
Con un centro storico disseminato di edifici pericolanti, per i quali esistono ordinanze di messa in sicurezza mai fatte rispettare, una tegola in testa che ammazzi qualcuno non costerebbe al Comune (responsabile in quanto non ha adempiuto ai propri compiti di mettere in sicurezza il paese) pochi Euro ma un bel po’ di quattrini. Che sono soldi nostri. Con le strade ridotte come sono, un incidente grave costerebbe al Comune un bel po’ di soldini, che sono sempre nostri. Il paese di Montegranaro è messo come è messo, e la possibilità che qualcuno venga danneggiato a causa dell’incuria e, quindi, per responsabilità civile riconducibile al Comune, è seria e concreta. Io direi che sia il caso di assicurarsi. Altrimenti se facciamo causa al Comune per danni è come se facessimo causa a noi stessi. Paradossale.

Luca Craia

lunedì 21 dicembre 2015

Lu Voccentò e la storia millenaria della Calepio



Ho letto una favola democratica, molto interessante, si apre con l’avvocato che dopo aver fatto l’ennesimo elenco delle cosette fatte, con un bilancio in dissesto finanziario, ereditato dalla passata amministrazione che l’ha eredita a sua volta da quella precedente che l’aveva… che l’aveva… che l’aveva ereditata da Adamo il quale l’ha ereditata da…orca miseria sarà mica colpa del buon Dio? Comunque, l’avvocato dice che, mentre prima si sono fatte solo chiacchiere, adesso, con la delibera del 09/10/2015, il comune di Montegranaro risolve la questione del fallimento Calepio. Quindi i proprietari di immobili dovranno spendere circa tre milioni di euro in quota parte per le opere di urbanizzazione e, probabilmente, dovrà accollarsi l’onere pure chi acquisterà, quando sarà, 8 ettari di terreno dal fallimento Calepio. Credo che a questo va aggiunto qualcosa come 5 euro a mq per le opere secondarie.
Comunque, dopo tutta sta sviolinata, ecco la sorpresa: “ovviamente, stante la complessità della vicenda, nessuno si illuda che nell’esecuzione del deliberato richiamato non sorgano nuove difficoltà che verranno affrontate con la stessa determinazione dimostrata sino ad ora”, come a dire noi siamo determinati pero se non ci riusciamo è per la complessità della vicenda che si è complicata solo per loro; gli altri, in questi decenni, erano solo poco determinati. Dimenticavo l’avvocato probabilmente non è specializzato in diritto fallimentare, però ci sta studiando e prima o poi riuscirà… Prima però non mi è sfuggito un messaggio subliminale: “…superflue consulenze dal costo potenzialmente incalcolabile”. Ci si riferisce a qualcuno in particolare?? Forse Gianni Basso che la storia la conosce bene potrebbe chiarire alla città questa complessa storia. Buon Natale.

Lu Voccentò