lunedì 21 dicembre 2015

Lu Voccentò e la storia millenaria della Calepio



Ho letto una favola democratica, molto interessante, si apre con l’avvocato che dopo aver fatto l’ennesimo elenco delle cosette fatte, con un bilancio in dissesto finanziario, ereditato dalla passata amministrazione che l’ha eredita a sua volta da quella precedente che l’aveva… che l’aveva… che l’aveva ereditata da Adamo il quale l’ha ereditata da…orca miseria sarà mica colpa del buon Dio? Comunque, l’avvocato dice che, mentre prima si sono fatte solo chiacchiere, adesso, con la delibera del 09/10/2015, il comune di Montegranaro risolve la questione del fallimento Calepio. Quindi i proprietari di immobili dovranno spendere circa tre milioni di euro in quota parte per le opere di urbanizzazione e, probabilmente, dovrà accollarsi l’onere pure chi acquisterà, quando sarà, 8 ettari di terreno dal fallimento Calepio. Credo che a questo va aggiunto qualcosa come 5 euro a mq per le opere secondarie.
Comunque, dopo tutta sta sviolinata, ecco la sorpresa: “ovviamente, stante la complessità della vicenda, nessuno si illuda che nell’esecuzione del deliberato richiamato non sorgano nuove difficoltà che verranno affrontate con la stessa determinazione dimostrata sino ad ora”, come a dire noi siamo determinati pero se non ci riusciamo è per la complessità della vicenda che si è complicata solo per loro; gli altri, in questi decenni, erano solo poco determinati. Dimenticavo l’avvocato probabilmente non è specializzato in diritto fallimentare, però ci sta studiando e prima o poi riuscirà… Prima però non mi è sfuggito un messaggio subliminale: “…superflue consulenze dal costo potenzialmente incalcolabile”. Ci si riferisce a qualcuno in particolare?? Forse Gianni Basso che la storia la conosce bene potrebbe chiarire alla città questa complessa storia. Buon Natale.

Lu Voccentò

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