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venerdì 7 ottobre 2016

Sopralluoghi edifici privati per danni da terremoto: domande entro il 15/10. Il Comune tace.



Il giorno 30 settembre scorso, una settimana fa, la Protezione Civile diramava una circolare ai Comuni per fissare il termine di scadenza per le domande di sopralluogo ad edifici privati per la verifica di danni derivanti dall’ultimo sisma. Tale termine è stabilito al 15 ottobre prossimo, tra una settimana esatta. Quindi chi ritenesse che la propria abitazione o altri stabili di proprietà abbiano subito danni dal terremoto si deve affrettare a fare domanda.
Il problema è che la domanda deve essere presentata presso il Comune di Montegranaro. Al contrario di molti altri comuni marchigiani,  per Montegranaro il modulo online non è reperibile (o forse c’è ma è ben nascosto nel sito), per cui si presume che bisogna andare di persona in Comune, alla faccia della digitalizzazione e della semplificazione. Comunque, ancora una volta, l’amministrazione comunale dimostra distanza dai reali bisogni dei cittadini non pubblicizzando in alcun modo la cosa. È un grave disservizio per il quale non trovo né giustificazioni né spiegazioni logiche.

Luca Craia

sabato 10 settembre 2016

Controlli supplementari alle scuole di Santa Maria. Riapertura in forse?



Nella giornata di ieri era anche circolata una voce circa la chiusura per inagibilità del plesso scolastico di Santa Maria, voce che non ha però trovato alcuna conferma. La voce era dovuta alla presenza nella scuola di uomini della Protezione Civile che ne verificavano la stabilità. Infatti, dopo i sopralluoghi svolti dai tecnici del Comune di Montegranaro subito dopo il sisma del 24 agosto, sopralluoghi che avevano dato esito positivo e stabilito che l’edificio non aveva subito danni, la Protezione Civile ha deciso di approfondire i controlli, non si sa per quale motivo preciso, ma si può supporre che ci sia qualcosa che meriti maggiore attenzione. Ci sono crepe vistose sul selciato davanti alla scuola e sugli stessi muri interni, crepe che preoccupano il personale.
Dopo il controllo di ieri pare che anche stamane ci fossero tecnici al lavoro nel plesso e si sa per certo che lunedì e martedì ci saranno ancora controlli, dopodiché si deciderà il da farsi. Pare, comunque, che la scuola non verrà riaperta se non con la certezza che sia sicura al 100%.
Certo è che, a pochissimi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, non sapere se la scuola sia o non sia agibile non è molto tranquillizzante, anche perché, qualora non fosse possibile utilizzare lo stabile di Santa Maria, pare piuttosto difficoltoso collocare i circa 500 alunni in altri plessi, specie i bambini della scuola per l’infanzia che necessitano di attrezzature particolari come, ad esempio, i bagni di dimensioni idonee.
Rimane comunque la perplessità circa la necessità di una ulteriore perizia diversa da quella effettuata dal Comune. Vale la pena ricordare che nell’Ufficio Tecnico c’è scarsità di ingegneri e abbondanza di architetti, ma che, in casi come questo, è preferibile l’ingegnere all’architetto. A questo punto non sarebbe sbagliato se i genitori, per propria tranquillità, decidessero di incaricare un tecnico di fiducia per una terza perizia che possa sgombrare il campo da ogni dubbio. Del resto, con la vita dei bambini non si scherza.

Luca Craia

mercoledì 23 marzo 2016

Maltempo: va bene l’allarme ma… prima?



Il Comune, molto opportunamente, utilizza la propria pagina Facebook per informare la cittadinanza dell’allarme maltempo lanciato dalla Protezione Civile e per tenere aggiornati i cittadini circa lo stato delle strade. È un utilizzo giusto e lodevole del mezzo che va incoraggiato ed elogiato. Ma le notizie che giungono sono piuttosto preoccupanti: strade allagate, frane, pericolosità di tratti piuttosto estesi della rete viaria comunale e provinciale. A me giungono segnalazioni di situazioni piuttosto gravi, e non solo per quanto riguarda la viabilità: per esempio l’asilo nido comunale, senza corrente e senza riscaldamento, con il tetto che fa acqua da tutte le parti e i bambini piccoli dentro. Situazioni poco edificanti.
Per cui bene informare, ma prevenire? Non possiamo ogni volta che piove lanciare gli allarmi se poi, tra una pioggia e l’altra (e sono passati mesi) non si è fatta alcuna opera di prevenzione. Si è controllato che i canali di scolo fossero liberi? Che le caditoie non fossero ostruite? Che i letti dei torrenti fossero liberi da alberi e rami che potrebbero ostruire le campate dei ponti? E i ponti? Mi riferiscono del ponte sulla provinciale Boncore che mostra crepe molto preoccupanti con l’acqua sottostante che ha raggiunto livelli allarmanti. Perché non si interviene prima anziché limitarsi a lanciare l’allarme? Forse l’allarme sarebbe meno allarmante se si fosse lavorato di prevenzione.

Luca Craia