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giovedì 14 gennaio 2016

Centro storico. I soldi ci sono. Si intervenga.



Nei prossimi giorni attiverò una raccolta firme per sollecitare il Comune di Montegranaro a intervenire sul centro storico, onde evitare che la situazione degeneri e che capiti qualche tragedia. Col vento dei giorni scorsi abbiamo avuto un assaggio di quello che potrebbe accadere, con gli edifici fatiscenti e pericolanti che sono disseminati lungo i vicoli del paese vecchio, a causa di agenti atmosferici importanti o di movimenti tellurici. Credo che sia davvero ora di mettere mano al problema e risolverlo alla radice.
Del resto sono numerose le ordinanze di messa in sicurezza degli stabili emesse negli ultimi vent’anni e sempre disattese. Basterebbe farle rispettare e saremmo a buon punto. E nel caso non vi fossero le possibilità per farle rispettare si potrebbe procedere all’esproprio degli edifici per motivi di pubblica sicurezza. Una volta acquisiti gli edifici si potrebbero ristrutturare e mettere sul mercato, magari creando quell’albergo diffuso che propongo da anni, o abbatterli quando non siano di importanza storico-architettonica, risolvendo i problemi di sicurezza e guadagnando nuovi spazi.
I soldi per fare tutto questo? Ci sono: sono quei 450.000 Euro che, pare, verrebbero impegnati per il progetto di riordino di viale Gramsci e largo Conti, progetto che potrebbe tranquillamente aspettare mentre il centro storico non ha davvero più tempo.

Luca Craia

giovedì 18 settembre 2014

Le criticità del centro storico



In questa foto aerea trovate evidenziate con i cerchi rossi le reali criticità del centro storico di Montegranaro, ovvero gli edifici pericolanti sui quali occorre intervenire con urgenza. Si tratta di stabili oggetto di ordinanza di messa in sicurezza il cui recupero è imprescindibile se si vuole intraprendere qualsiasi iniziativa di reale rilancio del castello montegranarese. Come si vede le situazioni critiche non sono molte e non servirebbe un investimento enorme, specie se si riesce a coinvolgere privati (che pure ci sono) disposti ad investire. Per cui, è evidente, è una questione squisitamente di volontà politica.

Luca Craia

lunedì 1 settembre 2014

Nuova ordinanza nel centro storico. Crolla parte di un balcone.



Apparentemente un crollo di piccola entità, il distacco di un frammento di calcestruzzo da un balcone di una casa disabitata, una delle tante case vuote del centro storico, ultimamente divenuta, esternamente, dimora di piccioni tanto che il perimetro dello stabile è lastricato di guano. Il frammento è di relativamente piccole dimensioni, si direbbe (cadendo si è sbriciolato) di una trentina di centimetri per dieci, sufficienti per far male se cadute addosso a qualcuno. Inoltre non pare improbabile, tutt’altro, che possa capitare di nuovo.
Per questo, dopo la mia segnalazione, l’Ufficio Tecnico Comunale ha disposto un’ispezione stamattina, a seguito della quale è stata emessa un’ordinanza di messa in sicurezza a tutela della pubblica incolumità. L’ordinanza dovrebbe essere firmata domani dal Sindaco Mancini perché oggi il Primo Cittadino era assente da Montegranaro in quanto in visita istituzionale al Micam.
È un ulteriore segnale di quanto stia degradando il centro storico montegranarese, tra sporcizia, pericoli per la salute derivanti dal guano di piccione e case pericolanti. È un segnale anche dell’urgenza di cui si ha bisogno per porre rimedio ai tanti problemi del quartiere antico. C’è da augurarsi che questa nuova ordinanza non rimanga lettera morta come le altre fin qui emesse ma che segni l’inizio di un’azione politica atta a farle rispettare. Il centro storico di Montegranaro non può più attendere.

Luca Craia

sabato 1 febbraio 2014

Il Comune risponde alla Petizione (per la prima volta nella storia).





Non era mai successo prima, almeno che io mi ricordi nella mia ormai secolare carriere di rompiscatole, che una petizione al Comune di Montegranaro, trovasse riscontro scritto. Ieri, invece, quasi tutti i firmatari dell’ultima petizione in ordine cronologico, presentata in merito alla situazione degli stabili oggetto di ordinanza di messa in sicurezza, hanno ricevuto per posta una busta contenente il riscontro alla stessa firmato dal responsabile del settore urbanistica Luciana Sacripanti.
Nel riscontro si rassicurano i cittadini che avevano mostrato preoccupazione per la suddetta problematica che il Comune sta procedendo “con ordinanze e diffide nei confronti di proprietari di edifici degradati” e che sta anche segnalando il tutto a Prefettura e Procura della Repubblica. Si ammette, però, che fin qui i risultati non sono esattamente esaltanti in quanto solo alcuni proprietari hanno iniziato a provvedere al recupero delle loro proprietà mentre altri hanno solo preso provvedimenti atti a limitare la pericolosità. Infine altri ancora, nonostante tutti gli atti intrapresi, hanno ignorato il tutto.
Il punto nodale, però, è che l’Ufficio Urbanistica “intende procedere, compatibilmente con le risorse disponibili, alla messa in sicurezza di quelli (gli stabili, ndr) pericolanti effettuando rivalsa delle spese nei confronti dei rispettivi proprietari”. E questa, aggiungo io, è cosa buona e giusta. La missiva si chiude con l’invito “a voler segnalare (…) eventuali pericoli per la pubblica incolumità”.
È una presa di posizione importante quella che si evince dalle parole dell’architetto Sacripanti, che in qualche modo tranquillizza su una nuova presa di coscienza del problema e sulla volontà di porvi rimedio. Discorrendo personalmente, poi, con la stessa abbiamo avuto modo di confrontarci sulla questione e ho rimarcato come sia fondamentale passare dal concetto di recupero del centro storico come costo al concetto di investimento che deve diventare remunerativo in presenza di un progetto di recupero di ampio respiro di cui ho ampliamente già parlato e del quale parlerò ancora.
È inoltre apprezzabile, oltre alla manifestata volontà di risolvere l’annosa questione che finalmente, dopo anni di attività di sollecitazione e denuncia, sembra essere stata assimilata da quasi tutte le forze politiche e sociali cittadine come una priorità, il rispetto per il cittadino dimostrato dall’invio di questa missiva. Desidero quindi ringraziare pubblicamente per questo l’architetto Sacripanti e il Commissario Prefettizio dott. Ianieri.

Luca Craia

sabato 11 gennaio 2014

Coi centri storici non si scherza e non si temporeggia.


Il crollo di una palazzina a Matera

Crollano le palazzine, si scava con le mani per salvare o cercare di salvare le vittime sepolte dalle macerie, arrivano ministri e viceministri costernati, i sindaci piangono a favore di telecamera. È il solito palcoscenico della tragedia dove si gioca al teatrino dello scarico di responsabilità, dell’elogio ai soccorritori e della passerella televisiva. Un teatrino che, però, spesso costa la vita alle persone e questo si può evitare.
Quando dico, e lo dico da un sacco di tempo, che con le case pericolanti, con i centri storici lasciati all’abbandono, con l’incuria e il degrado non si scherza intendo questo. Non è una questione di decoro o di estetica, non è solo dare una migliore qualità della vita a quei cittadini che vivono spesso in condizioni difficili nei centri storici dimenticati dalla politica e rispolverati soltanto in campagna elettorale. È una questione di sicurezza, di pubblica incolumità, di rispetto per le vite umane.
A Montegranaro tutti conosciamo in che condizioni versa il nostro centro storico. La situazione non è nata ieri ma è frutto di decenni di abbandono da parte di chi ha amministrato la città e di vero e proprio menefreghismo da parte di una larga fetta della cittadinanza. Oggi, invece, assistiamo a un certo interesse da parte dei Montegranaresi per la questione. Un interesse che, però, somiglia a una moda, a una tendenza. Una tendenza che, sapientemente, qualche politico cavalcherà.
Nell’ultimo periodo, grazie a pressioni piuttosto insistenti da parte di alcuni cittadini tra i quali metto anche me stesso, si è ottenuto qualcosa: diversi stabili pericolanti stanno subendo interventi di recupero e questo è un grande passo avanti verso la soluzione del problema che, però, è estremamente complessa.
La passata Amministrazione ha stretto un accordo con l’Unicam per effettuare uno studio e un progetto di recupero globale del centro storico: una cosa encomiabile se non fosse l’unico intervento che si intende fare. Invece questo è ciò che è accaduto. In attesa del progetto si è fermato tutto, la pubblica amministrazione non ha programmato alcuna azione sul quartiere vecchio in attesa dell’Unicam come fosse la panacea di tutti i mali. Nel frattempo il degrado non si è affatto arrestato, anzi. La caduta dell’amministrazione, poi, ha peggiorato le cose perché del suddetto progetto si sono perse le tracce. Ancora se ne sente parlare ma nessuno, credo, lo ha ancora visto, tantomeno le associazioni come quella che presiedo e che si occupa proprio della questione e che non è mai stata consultata, come forse sarebbe stato opportuno, né dal Comune né dall’Unicam. Però ancora si parla del progetto. Attendiamo di conoscerlo. E intanto che facciamo? Incrociamo le dita e preghiamo che non crolli nulla.

Luca Craia

venerdì 10 gennaio 2014

Anche in via Solferino partono lavori di ristrutturazione.




Non è per vantarmi ma, come si dice da noi nel Piceno, daje daje… Sono partiti in questi giorni anche i lavori di ristrutturazione di un edificio in via Solferino oggetto di ordinanza di messa in sicurezza ormai da anni e puntellato dagli stessi anni. È un lavoro importante non tanto per il recupero dello stabile, che risulta di valore storico relativamente scarso, ma per l’urbanistica generale del centro storico nonché per la viabilità. Infatti, la casa insiste sulla strada di ingresso principale del centro storico basso, unica via d’accesso per la zona dell’ospedale vecchio. Recuperarla comporterà non solo un sensibile miglioramento estetico ma anche un vantaggio tangibile per la viabilità del quartiere. Visto anche lo stato avanzato dei lavori in via Don Minzoni e via Palestro direi che qualche progresso lo stiamo facendo. Ciò dimostra che la continua attenzione, la pressione, la segnalazione e anche le tanto vituperate polemiche sono necessarie e danno frutti. Per questo bisogna insistere.

Luca Craia