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domenica 1 maggio 2016

Fermo senza Prefetto e i cittadini senza Prefettura



È così che va l’Italia. Se la politica è quello che è, lo Stato è anche burocrazia, uffici, timbri, uomini che mettono i timbri, timbri che non si mettono da soli se manca l’uomo che mette i timbri. Così una famiglia stremata dal dolore per la perdita di una moglie e madre si ritrova, a una quasi settimana dall’evento luttuoso, a non poter ancora seppellire il proprio caro, senza che nemmeno glie lo facciano vedere, perché a Fermo non c’è il Prefetto. E non c’è un sostituto, un vice, un cencio di usciere che possa mettere una firma, un timbro, uno schifo di autorizzazione perché della gente possa smettere di provare tanto dolore, appesa aspettando che un burocrate si sieda alla propria scrivania. Una famiglia perde una persona amata in maniera tragica e repentina e non la può seppellire perché manca l’autorizzazione del Prefetto di Fermo. Questa è crudeltà, stupidità. Questo è uno dei motivi perché siamo messi come siamo messi.

Luca Craia

martedì 26 aprile 2016

L’incidente sulla Sangiustese accende i fari sulla sicurezza delle strade.



Sono davvero troppi gli incidenti che stanno capitando sulle nostre strade, troppi e tutti insieme, tanto che non si può più pensare a una sfortunata contingenza. Mentre le vetture diventano, almeno sulla carta, sempre più sicure, mentre le leggi diventano sempre più restrittive allo scopo (forse) di garantire maggiormente l’incolumità di automobilisti e passeggeri, sembra che tutto questo diventi inutile davanti a una smisurata lista di incidenti che, scorrendo le cronache locali, interessa la nostra zona. Forse c’è qualcosa che non va.
Penso all’incidente all’incrocio della Mezzina, dove ha perso la vita una giovane Montegranarese, e penso che sarebbe bastato intervenire prima, sapendo, vista la statistica, quanto fosse pericoloso quel tratto di strada. Intervenire prima avrebbe salvato una vita e forse anche altre, ma ben venga, finalmente, un progetto della Provincia di Fermo per mettere in sicurezza una delle strade più pericolose della nostra terra.
Penso anche all’incidente di ieri, a causa del quale una donna di Monte San Giusto, tra l’altro mamma di una mia carissima amica, sta lottando per la vita in rianimazione a Torrette di Ancona. Conosco quella strada, la conosciamo tutti. Penso che tutti sappiamo cosa significhi percorrerla con la pioggia. L’asfalto è talmente liso che è sdrucciolevole persino da asciutto, figuriamoci quando è bagnato. Basta una distrazione, un piccolo errore e la macchina può girarsi, come è successo ieri a Liliana.
La domanda è: quanto costa, quanto vale una vita umana? Vale meno di un chilometro di asfalto, vale meno di un po’ di impegno e di attenzione da parte di chi amministra? Perché ora vedrete: ci sarà probabilmente (e auguriamocelo, almeno questo) la solita corsa tardiva a riparare il danno fatto, magari impegnando finalmente quei quattro spiccioli che servono per rendere quella strada meno pericolosa. Ben venga, per carità, perché eviterà, forse, qualche incidente in futuro. Ma che quella strada sia pericolosa lo sappiamo tutti e che si debba aspettare sempre il fattaccio per correre ai ripari francamente è vergognoso.

Luca Craia


mercoledì 30 marzo 2016

Perugini non ha soldi per la rotonda? E i 90.000 Euro di 15 anni fa?



Il Presidente Perugini e l'ex Presidente Cesetti mentre buttano via una trentina di milioni per il nuovo ospedale di Fermo.

La risposta del Presidente della Provincia di Fermo, Aronne Perugini, al coro che si è levato subito dopo l’ultimo tragico incidente ai semafori della Mezzina per chiedere la costruzione di una rotatoria è esattamente quella che ci poteva aspettare da un politico navigato ed esperto come lui. Dire che no, non si può perché non ci sono i soldi è la prima regola dell’amministratore vecchio stile, perché la giustificazione funziona sempre, specie se, mentre la si pronuncia, si fa lo sguardo triste e rassegnato di chi vorrebbe ma ha le mani legate.Certo, sentire il Presidente affermare che, coi semafori, la situazione sia molto migliorata, quando c'è appena scappato l'ennesimo morto in presenza dei suddetti semafori, un po' il sangue lo fa bollire. Ma la scena è stata recitata bene.
La Provincia è stata svuotata di tutti i suoi poteri, ci sono priorità improcrastinabili e pimpete e pampete. Il punto, invece, è che si sa bene come funzionano questi meccanismi: ora c’è il momento dell’emotività, del cordoglio e della rabbia. Ma dura poco, tra qualche giorno arriverà qualche altra notizia, magari abilmente messa in rete dai vari Istituti Luce moderni messi su a uso e servizio del regime, ed ecco qua che ci dimenticheremo coralmente di quanto è accaduto a Pasquetta. Dimenticheremo la rabbia, il cordoglio e anche la volontà di cambiare uno stato di cose che ogni tanto ci fa indignare e rattristare, procurando lutti e drammi che prontamente vengono rimossi alla velocità di stampa di qualche quotidiano. Il popolo pecorone va saputo gestire, lasciandolo scorrere, guidandolo col bastone, coi cani e coi fischi.
Sarebbe stato bello leggere, magari, lo stesso concetto impostato con maggior propositività. Sarebbe stato bello sentire Perugini dire che sì, al momento non ci sono soldi, ma faremo i salti mortali per procurarceli, cercheremo sponsor, finanziamenti europei, andremo anche a scavare sotto la fine dell’arcobaleno ma troveremo una soluzione. Sarebbe stato bello vedere Perugini ricordarsi di quei 90.000 Euro circa che il Comune di Montegranaro, una quindicina di anni fa, pare abbia versato all’allora Provincia di Ascoli Piceno per la realizzazione di una rotatoria proprio in quell’incrocio (era assessore Offidani, esattamente come adesso). Sarebbe stato bello ma non è stato così. Ci dobbiamo accontentare del solito triste copione. Ma veramente dobbiamo?

Luca Craia