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sabato 19 dicembre 2015

Che c’è di male ad appropriarsi del lavoro altrui?



Nel numero natalizio di Caffè Democratico c’è un piccolo articolo a firma del segretario del PD montegranarese nonché assessore all’ambiente, Roberto Basso, che ci spiega come funziona il baratto amministrativo di cui tanto si parla. La spiegazione esula un po’ troppo dal tecnico e non è poi così esauriente come ci si potrebbe aspettare ma, visto che siamo ancora piuttosto lontani dalla definizione delle modalità con le quali verrà attuata questa forma di cooperazione sociale, possiamo accontentarci.
Mi ha fatto sorridere, però, l’incipit di Basso che dice testualmente: “il percorso è iniziato con la collaborazione del gruppo di opposizione del Movimento 5 Stelle”. Ma come? Non era partito tutto dal Movimento 5 Stelle che avevano proposto all’amministrazione comunale l’adozione del baratto amministrativo? Io così sapevo. Invece qui pare che l’idea sia partita dal Basso e poi i Cinquestelle, bontà loro, si sono prestati a collaborare, non si capisce come.
Non sarà che siamo alle solite? Con la pratica dello sport più diffuso, quello di mettere il cappello sulle idee degli altri, quello di appendersi la medaglia? Alla fine poco conta, l’importante è che, poi, le cose si facciano. Però, fossi uno dei Cinquestelle, un po’ di fastidio, questa cosa, me lo darebbe.

Luca Craia

venerdì 9 ottobre 2015

La discordia tra le opposizioni da carta bianca al governo



Ho letto con una certa tristezza la nota apparsa su una spalla della Pravda di ieri dove Gastone Gismondi si lamentava di una mancata telefonata da parte di Carlo Pirro sull’eventualità di concordare un tavolo per studiare le modalità di applicazione del baratto, una tristezza non tanto dovuta a una presunta permalosità che traspare dalle parole pubblicate dal giornale relativamente alla telefonata che non ci sarebbe stata, quanto alla difficoltà di comunicazione tra le varie opposizioni in Consiglio Comunale.
La telefonata sembra quasi un pretesto per rimarcare le distanze senza scendere nello specifico della proposta. La telefonata d’altronde non ci sarebbe stata ma avrebbe potuto esserci nel giro di poche ore, visto che la dichiarazione dei Cinquestelle era di martedì e quella di Gismondi di giovedì e, quindi, di tempo ne è passato ben poco. Del resto, poi, stasera c’è Consiglio Comunale e c’è quindi occasione di incontrarsi e parlare a quattrocchi.
Però questi toni poco concilianti non aiutano a fare una opposizione efficace. La forza dell’attuale schieramento di maggioranza, quando era all’opposizione (e, ricordiamolo, all’epoca erano due gruppi distinti), era proprio nell’azione coordinata e concertata. Invece, nell’attuale Consiglio, siedono ben tre gruppi di opposizione (considerando opposizione anche Basso che, però, nei fatti opposizione non è) e se non riescono a concordare delle azioni comuni e sprecano tempo ed energie in scaramucce come questa, la maggioranza ha gioco facile, e non solo per il baratto amministrativo ma anche per la questione Calepio e altri argomenti forse più pesanti.

Luca Craia

martedì 6 ottobre 2015

Primo incontro per il baratto amministrativo. Buona la prima ma manca il placet dei potenti.



Si sono incontrati ieri sera i rappresentanti del Movimento Cinquestelle di Montegranaro e l’assessore all’ambiente Roberto Basso. Tema dell’incontro era il “baratto amministrativo”. L’incontro, riferiscono fonti interne ai Cinquestelle, è avvenuto in un clima disteso, nonostante lo “sgarbo” del Campo dei Tigli di qualche giorno fa. La proposta era semplice: cittadini che vogliano mettersi a disposizione del Comune per svolgere lavori socialmente utili e per i quali il Comune sembra essere seriamente in difficoltà per carenza di personale e altri problemi, possono farlo barattando il loro lavoro col pagamento delle imposte e tasse comunali. L’idea è buona ma non semplicissima da mettere in pratica. Per questo i Cinquestelle hanno suggerito di istituire un tavolo nel quale inserire tutte le opposizioni (ViviAmo Montegranaro, perché Basso sembra più vicino alla maggioranza che all’opposizione) e le associazioni cittadine, tramite il quale studiare le regole condivise per far partire il progetto.
I Pentastellati non vorrebbero legare necessariamente la possibilità di avvalersi dell’istituto del baratto amministrativo con la situazione di morosità incolpevole che spesso oggi viene a verificarsi per cittadini con difficoltà economiche. Chiunque potrebbe proporsi per effettuare dei lavori, fermo restando che, chi avesse più necessità da un punto di vista economico, avrebbe una prelazione sugli altri. Occorre però una seria programmazione dei lavori da svolgere, che dovrebbero vertere principalmente su quella ordinaria manutenzione della città che oggi lascia tanto a desiderare. Da qui la necessità di redigere dei progetti precisi su cui indirizzare il lavoro dei cittadini che si avvalgano del baratto.
Qui il discorso va necessariamente a legarsi con la proposta fatta in Consiglio Comunale dal Consigliere Carlo Pirro relativamente alla reintroduzione delle Consulte di Quartiere, le quali dovrebbero occuparsi di individuare le aree di intervento per i “volontari”. Tali consulte dovrebbero essere dotate di una sorta di “portafoglio” per programmare gli interventi anche economicamente.
Come si vede il progetto è piuttosto complesso e articolato e non di semplice attuazione. Dicono i Cinquestelle, però, che Roberto Basso ha manifestato una buona apertura che fa ben sperare, nonostante siamo di fronte alla bozza della bozza del progetto. Sembrano, quindi, ottimisti i Pentastellati anche se, sappiamo bene, tutto quanto trattato ieri sera deve passare attraverso la giunta e, soprattutto, il triumvirato che governa davvero Montegranaro: il Sindaco, il Vice e il Presidente della Provincia. E questo, finora, si è dimostrato piuttosto allergico alle forme partecipate di democrazia, per cui attenderei di avere il gatto nel sacco prima di chiamarlo.

Luca Craia