Visualizzazione post con etichetta aronne perugini. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta aronne perugini. Mostra tutti i post

mercoledì 19 ottobre 2016

La Provincia che mette le toppe e se ne vanta



Percorro la Provinciale 219 “Ete Morto”, meglio nota come “Mezzina”, tutti i giorni più volte al giorno e posso dire che, oramai, ne conosco a memoria buche e avvallamenti. È per questo che credo di avere cognizione di causa quando dico che la Provincia di Fermo, affermando di mettere in sicurezza la strada col tipo di intervento che è stato messo in atto in questi giorni, millanta. Del resto era prevedibile: 300.000 Euro per sistemare una strada importante, lunga, che presenta enormi e gravissime criticità, sono una goccia nel mare. È come affermare di ristrutturare casa tinteggiando il bagno.
I lavori che stanno facendo sono utili senz’altro, ma risolvono solo alcune problematiche ben localizzate. Ben vengano quindi, ma non si parli di messa in sicurezza. Siamo di fronte a un semplice intervento di ordinaria manutenzione. Poi, che l’ordinaria manutenzione non si faccia più e quindi, quando la si fa, diventi straordinaria è un altro discorso. Ma, fare ripetuti comunicati vantandosi di una cosa che non è, significa prendere per i fondelli i cittadini.
Mettere in sicurezza la Mezzina significa qualcos’altro. Significa rifare totalmente il manto stradale partendo dalla massicciata in quanto gli avvallamenti, per quanto asfaltati di nuovo, a breve si ripresenteranno senza un intervento strutturale sottostante. E non basta certo mettere una toppa qua e una là, bisogna rifare l’asfalto dall’inizio alla fine perché quello che c’è è vecchio di decenni, logoro, viscido e pericoloso.
Mettere in sicurezza la Mezzina significa soprattutto rendere meno pericolosi gli incroci, in particolare intersezione tra la stessa e la strada per Torre San Patrizio e quella con l’Elpidiense, luoghi dove gli incidenti sono frequentissimi e, purtroppo, spesso con conseguenze nefaste. Significa installare delle rotatorie, creare delle soluzioni che rallentino la corsa delle auto e salvino la vita alle persone.
Mettere in sicurezza la Mezzina, è un’altra cosa rispetto a quella che si sta facendo. Quello che si sta facendo va benissimo, ma è la normalità, la quotidianità, l’ordinario. Non si fanno comunicati stampa per l’ordinario, non credo che il Presidente comunichi alla stampa se ha comprato la carta per le stampanti degli uffici provinciali o se ha regolarmente pagato gli stipendi. Pagare gli stipendi è normale e anche tenere in ordine le strade lo è. Non facciamo confusione. Non prendiamo in giro i cittadini.

Luca Craia

martedì 11 ottobre 2016

Mezzina. Partono i lavori di sei mesi fa. Tra poco non ci saranno più strade secondarie.



Non so che effetto pensasse di produrre, il Presidente della Provincia di Fermo, nell’annunciare ancora una volta l’inizio dei lavori di messa in sicurezza della Mezzina. Probabilmente riteneva di dare una buona notizia e di rendere felici gli elettori e magari qualcuno di quelli un po’ più distratti e schierati sarà davvero felice. Ma questa canzone l’abbiamo già sentita, la sentiamo ogni volta che capitano incidenti gravi lungo quella strada maledetta e, ormai, si rimane scettici. Diciamo che, per brindare, aspettiamo l’inizio dei lavori. Anzi, io aspetterei la fine, visto quello che è successo a Montegranaro, dove il Presidente della Provincia è anche Assessore ai lavori pubblici e le asfaltature sono sì partite, per fermarsi con le ferie e non riprendere più. Per cui ci andrei cauto nel gioire.
Anche perché c’è poco da gioire: con trecentomila Euro non credo si possa fare un granchè. Ci si tappa qualche buca, al massimo. E c’è davvero poco da brindare: la Mezzina è una strada pericolosissima, ci sono incidenti quasi tutti i giorni, molti gravi, troppi con vittime. La manutenzione langue da anni, dai tempi del vecchio Presidente, Cesetti, che fece davvero poco (diciamo niente) per quella strada. E le conseguenze si vedono: buche, avvallamenti, incroci cechi e pericolosi. Parlare di rotatorie è un tabù, si arrabbiano pure i giornalisti. Parlare di ordinaria manutenzione si deve ma, fino a oggi, non si fa. Anzi, parlare si parla, sono i fatti che mancano.
Bisogna dire che la Provincia di Fermo è in buona compagnia: chi gira sa che le strade secondarie stanno sparendo, private di ogni intervento manutentivo stanno man mano diventando impercorribili. Gli enti locali, sempre più in affanno economico, tralasciano le vie di secondo piano preferendo l’investimento nella cura di quelle principali. C’è da pensare che, tra pochi anni, le arterie secondarie spariranno del tutto. Nel frattempo, però, sono estremamente pericolose e fanno danni e vittime.
Ma non è il caso della Mezzina. La Mezzina non è affatto secondaria, è uno dei collegamenti più importanti della Provincia fermana e viene percorsa da migliaia di auto ogni giorno. Lasciarla nelle condizioni in cui versa è scellerato. Per cui il Presidente ha poco da fare proclami, perché c’è poco da entusiasmarsi se si fa soltanto quello che si dovrebbe fare: l’ordinaria manutenzione. E non la si fa perché è bella. La si fa perché si evitano incidenti, si evitano morti.

Luca Craia

giovedì 6 ottobre 2016

Lo strano cambio di opinione dell'Amministrazione su viale Gramsci

Saranno stati fulminati sulla via di Damasco come San Paolo? Saranno stati condotti a più miti consigli da qualcuno che di politica capisce più di loro all'interno dei loro stessi partiti? Sarà stato puro e semplice buon senso, quello che, fino a oggi, è mancato troppo spesso, quasi sempre, nelle decisioni di questa amministrazione comunale? Fatto sta che, a leggere il comunicato divulgato stasera tardi da Sindaco e pattuglia di assessori (manca solo la Strappa coi suoi ormai mitici silenzi), si pensa immediatamente a una grande vittoria democratica in barba agli intenti della maggioranza di governo che di democratico ben poco avevano.
Effettivamente, se le cose stanno realmente come si lascia intendere dal comunicato, avrebbero vinto i commercianti, l'opposizione, i tantissimi cittadini che si sono opposti fin da subito al progetto, invero scellerato, dell'assessore Perugini. Un progetto privo di logica, con l'unico intento di creare qualcosa di duraturo da lasciare ai posteri in memoria di questa amministrazione comunale, avente come conseguenza un danno enorme alla vivibilità e a ogni futuro intento di recupero del centro storico. Parlare di senso unico reversibile significa parlare dell'unica cosa sensata da fare. In questo modo il progetto diventa accettabile, anzi, auspicabile.
Ma, a questo punto, dovrebbe scendere anche la cifra impegnata. Ovviamente bisognerà attendere che questo progetto prenda corpo ma pare evidente che i costi dovrebbero scendere.
Ma, costi che scendano o costi che salgano, rimane comunque un progetto meno prioritario rispetto alla salvaguardia delle vite umane, specie dei ragazzi. Per questo non si capisce il puntiglio di voler evitare di dirottare la somma necessaria alla realizzazione di questo progetto verso la messa in sicurezza e miglioramento sismico della scuola di Santa Maria. Se la motivazione è quella adotta, cioè che l'utilizzo di questi fondi potrebbe inficiare l'assegnazione di quelli regionali, siamo evidentemente di fronte a una balla stratosferica. Speriamo che nel prossimo Consiglio Comunale si riesca a fare chiarezza su sulla questione, in modo che si possa finalmente giocare a carte scoperte e dire quali siano realmente le priorità dell'Amministrazione Mancini.
Per il momento, nel mio scetticismo dovuto all'esperienza acquisita in merito al comportamento dell'Amministrazione attuale, evito di cantare vittoria. Quando vedrò il progetto modificato che salvaguardi il doppio senso di circolazione sono pronto a brindare anche col Sindaco.

Luca Craia

lunedì 26 settembre 2016

Le lunghe ferie degli asfaltatori



L’8 agosto scorso, sulla pagina Facebook del Comune di Montegranaro, appariva uno dei soliti comunicati Luce che annunciava la sospensione delle “grandi opere” dell’Assessorato ai Lavori Pubblici a causa delle ferie. Già di per sé la cosa sembrava strana perché, di norma, le ditte che fanno asfalti lavorano duro durante l’estate perché è quello il periodo ideale, dato che, col freddo, non si fa certo un buon lavoro. Ad agosto, quindi, le ditte che fanno asfalti di solito non vanno in ferie, anzi, intensificano il lavoro. Però, non essendo aggiornato sulle nuove tecnologie di asfaltatura, ho preso l’annuncio per buono, tanto che la parte che assicurava la ripresa dei lavori subito dopo le ferie era, comunque, rassicurante. Solo che le mie ferie sono finite da un pezzo, e immagino lo siano quelle di tutti, assessore compreso. Solo che i lavori non sono ripresi, e siamo ormai a ottobre. Come mai queste lunghe ferie delle ditte asfaltatrici? Stanchezza? Stress?

Nello stesso comunicato si informava la cittadinanza che i lavori in viale Zaccagnini erano stati ultimati. Manteniamo, quindi il concetto di due viali distinti, viale Zacca in alto e viale Gnini in basso. L’asfaltatura è stata, quindi, ultimata solo in viale Gnini. Del resto in viale Zacca non c’è urgenza, le buche non superano i 5 centimetri di profondità.

Luca Craia