Non guardo molto la televisione, per
cui sono dovuto andare a vedere su Google cosa significasse il nuovo nomignolo
che l’area “La Strada Giusta” ha coniato per me, Napalm 51. Così ho scoperto
che si tratta di un personaggio di Crozza, un hater da social network, uno
sempre arrabbiato, bilioso, che ce l’ha con tutti. Evidentemente loro mi vedono
così, almeno ora, perché in passato si sono inventati altre cose, altri
epiteti, altri store per denigrarmi. Intendiamoci: la cosa mi onora perché, se
si prendono tanta briga, vuol dire che qualche fastidio glielo do e,
francamente, dare loro fastidio non mi dispiace affatto. Lo racconto perché serve
a stigmatizzare e, siccome si parla tanto di cattiveria in campagna elettorale,
può essere utile per capire la cattiveria, quella vera, dove sta.
A usare questo singolare epiteto nei
miei confronti è stato il congiunto di una candidata con la lista Mancini, ma
in passato si sono cimentati in questo esercizio personaggi di spessore
maggiore, persino il Vicesindaco che mi chiamò “bruttarello” e raccontò in giro
e su Facebook che mi fregavo i soldi di Sant’Ugo e che maltrattavo mia moglie
(tutto pubblico, documentato, ci sono gli screenshot). Meglio fece l’assessore Basso,
visto ballare in piazza coi suoi amici, durante un Veregra Street di qualche
anno fa, al grido di “chi non salta Craia è”, per tacere di quanto dettomi in diverse
occasioni sul suo profilo Facebook da altri suoi amici, che tirarono in ballo
persino la mia povera mamma, senza che l’assessore cercasse minimamente di
riportare le cose nell’ambito civile come ci si aspetterebbe da una carica
istituzionale.
Poi la storia che io avrei litigato con
tutti, tanto cara agli “amici” di Città Vecchia che hanno dato un nuovo
candidato alla lista Mancini, candidato che, tra l’altro, ha fatto
tranquillamente naufragare il tavolo del centro storico messo insieme con tanta
fatica. In realtà io avrei litigato solo con loro, e manco con tutti. I
nomignoli e gli epiteti su di me non si contano, ho una cartella nel computer
con tutti gli screenshot e sono talmente tanti che faccio fatica a
orientarmici, hanno persino fatto nascere pagine Facebook apposite solo per
prendermi per i fondelli, vedi la famosa L’Ape Sbronza.
Per tacere delle minacce, partendo da
quanto mi disse l’assessore Beverati, appena eletto, quando rifiutai di
condividere i frutti del mio lavoro nella promozione turistica con l’Archeoclub
(che ha un suo candidato in lista, tanto per dire). Beverati mi disse: allora
farò valere il mio peso di assessore. Lo abbiamo visto, questo peso. Minacce di
azioni legali, azioni legali reali fatte fare da amici, addirittura una
delibera di giunta per minacciare una querela, senza contare quanti amici
persi, quanta gente mi evita solo per non trovarsi nell’imbarazzante posizione
di dover giustificare qualche tipo di rapporto con me.
Di tentativi di ragionamento, di
confronto civile, invece, ne ho visti davvero pochi. Insomma, se li critichi ti
becchi l’insulto, così è se vi piace. Sono anni che la storia va avanti e inghiotto
rospi più o meno grossi, quindi non mi aspetterei certo miglior trattamento
durante la campagna elettorale, anzi. Però non parlatemi di cattiveria mia nei
confronti della lista La Strada Giusta perché la partita è persa, non c’è
storia.
Luca Craia