mercoledì 24 novembre 2021

Nati per Leggere fa il pieno e replica: appuntamento al 5 dicembre.


È stata un grande successo l’iniziativa della Biblioteca Comunale di Montegranaro “Nati per Leggere”: tantissime prenotazioni, tanto da saturare la capacità della biblioteca, e tantissime famiglie che non hanno potuto partecipare perché non c’era più posto. Per questo motivo si è deciso di replicare domenica 5 dicembre (ore 17,30), in modo di dare la possibilità a chi non ne ha avuto la possibilità domenica scorsa di fare questa bellissima esperienza. Anche in questo caso la prenotazione è obbligatoria per massimo 12 nuclei familiari, ricordando che il tutto è gratuito. Il green pass è ovviamente obbligatorio per i maggiori di 12 anni.

Nati per leggere è un’iniziativa rivolta alle famiglie con bambini in età compresa tra 0 e 6 anni e si basa sulla lettura condivisa di testi studiati e selezionati per quella fascia d’età in modo da creare nelle giovanissime generazioni la passione per le storie e la lettura. Sono i genitori stessi a leggere insieme ai propri piccoli, ovviamente coadiuvati dai Volontari Lettori NpL di Montegranaro opportunamente formati. Una bella iniziativa per avvicinare le giovani famiglie al libro e alla passione per la parola scritta che si sta un po’ perdendo in questo tempo di messaggini e social. E, nello stesso tempo, il centro di Montegranaro ricomincia a vivere anche nel fine settimana.

 

Luca Craia

martedì 23 novembre 2021

Che differenza c'è tra la Polonia e il Mediterraneo.

 

Voi trovate grandi differenze tra la situazione al confine tra Bielorussia e Polonia e quella del Mediterraneo? Ve ne sono, di differenze, ma nella sostanza parliamo della stessa cosa: migranti usati come armi, disperati utilizzati come una pistola puntata alla tempia dell’Europa. E tra la Polonia, che difende i suoi confini col filo spinato, e l’Italia, che fa finta di accogliere queste masse umane per poi mandarle a morire di fatica nei campi, trattate come schiavi, oppure a prostituirsi per le strade o ad alimentare il mercato della manovalanza malavitosa, quanta differenza c’è?

La povertà nel mondo c’è sempre stata, così come c’è stato sempre l’enorme dislivello tra Paesi ricchi e Paesi poveri. Ma mai si è verificato un esodo come quello che vediamo in questi anni. E questo non dipende dalla povertà o dalle guerre: dipende invece dalla geopolitica e dagli equilibri mutati rispetto a quelli della guerra fredda. Le nuove potenze del mondo, o presunte tali, utilizzano e addirittura innescano i fenomeni migratori per aumentare il proprio peso politico e il loro potere, ricattando la comunità internazionale con l’umiliazione, la mercificazione e addirittura la morte di altri esseri umani.

Fermare questo non è facile, ma certamente non può essere tollerato oltre. Se il filo spinato polacco o la politica dei porti chiusi di Salvini sono disumani, è altrettanto disumano continuare a subire tutto questo senza porre alcuna soluzione sul tavolo. È troppo comodo l’atteggiamento del pensiero dominante, tutto incentrato sulla questione umanitaria per un fatto di opportunismo politico più che per una reale solidarietà umana. Bisogna invece trovare politiche comuni che riescano a bloccare lo sfruttamento geopolitico dell’umanità migrante. E per farlo bisogna prima di tutto smettere di subirlo.


Luca Craia

La panchina rossa: anche Montegranaro dice no alla violenza sulle donne.


Che stanno facendo in viale Gramsci? Se lo chiedono in molti, vedendo il piccolo cantiere al termine del selciato, di fronte al La Perla. Ebbene, stanno facendo una bella cosa. L’associazione Giovani, Territorio e Cultura, per mano della giovane artista montegranarese, Siria Grasselli, sta dipingendo di rosso una panchina. E questo non perché piaccia il colore rosso o perché si abbini bene al paesaggio, ma perché la panchina rossa è diventata il simbolo di una società che si ribella alla violenza sulle donne da quando Tina Magenta dipinse la prima a Lomello. E da allora si susseguono in tutto il mondo iniziative simili, e anche a Montegranaro questi giovani, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, hanno voluto testimoniare solidarietà alle donne che subiscono violenza nonché la necessità di fare finalmente qualcosa per fermare una spirale che sembra inarrestabile.

La panchina rossa di viale Gramsci sarà pronta a breve e sarà inaugurata il prossimo 27 novembre, giorno in cui si terrà anche uno Workshop con le terze classi della scuola media di Montegranaro, insieme agli Stati Generali delle Donne. In viale Gramsci verrà installata una targa che ricorderà il momento ma soprattutto il numero 1522, il numero antiviolenza e stalking.

 

Luca Craia

Ancona. Leonardi (FDI): “Le Marche in prima linea per dire “no” alla violenza contro le donne e tutelare i soggetti fragili”


Comunicato integrale 

“Le donne vittima di violenza anche se fosse un solo caso all’anno, sarebbe comunque troppo. È inaccettabile che mariti, compagni, padri, fratelli, uomini in genere, non abbiano rispetto verso le donne e non sappiano accettare un “no”, la fine di un amore, di una convivenza, il desiderio di emancipazione, solo per fare alcuni esempi. Dobbiamo spezzare questa catena di violenza, ciascuno di noi può fare la propria parte”. Questo il commento del consigliere di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche, Elena Leonardi, nonché presidente della IV Commissione consiliare Permanente, al termine della seduta assembleare aperta del Consiglio regionale dedicata alla discussione sul “Rapporto annuale sul fenomeno della violenza contro le donne nella Regione Marche, che l’ha vista come relatrice di maggioranza.

“I freddi numeri sono inequivocabili. Nonostante la pandemia, e forse anche a causa di questa e dei lockdown che ha determinato con prolungati periodi di convivenza nelle mura domestica, i dati sono in aumento. Nel 2020 si sono rivolte ai cinque Centri Anti-Violenza delle Marche 483 nuove donne vittime di violenza, +18% rispetto al 2019. Questi numeri hanno anche un aspetto non del tutto negativo, nel senso che le donne trovano ancora più coraggio nel denunciare le violenze che avvengono, nella stragrande maggioranza dei casi, fra le mura domestiche e da uomini che hanno in corso o hanno avuto un legame affettivo con le vittime. Permane, inoltre, anche una percentuale di violenza legata alla cultura e agli stereotipi di genere. Vorrei anche soffermarmi, però, sui figli. Nel 2020 nelle Marche i figli che vivono in un contesto familiare in cui si registrano comportamenti violenti sono 595 di cui 219 maggiorenni e 376 minorenni, un dato che, seppure in aumento, non si discosta di molto dai numeri del triennio precedente (616 nel 2019, 638 nel 2018, 466 nel 2017). Delle 483 donne vittime di violenza il 39% vive con i figli minorenni. Non possono certo essere definiti dei “danni collaterali”. Al contrario sono persone che rischiano di percepire la violenza come un qualcosa di inevitabile. Dobbiamo fare il possibile perché ciò non accada. È inutile nascondercelo, alcune misure predisposte per Legge al fine di contrastare la violenza sulle donne, si sono dimostrate insufficienti e inefficaci. Oltre alla repressione occorre, secondo me, investire nella prevenzione e mettere in piedi azioni educative e formative rivolte alle nuove generazioni. Insegnare a gestire gli aspetti emotivi, soprattutto nelle nuove generazioni all’interno della scuola, in questa direzione va anche la Legge approvato lo scorso agosto per l’introduzione della psicologia nelle scuole. Vorrei terminare ricordando le quattro donne che nel corso del 2020 sono state uccise, in segno di rispetto delle persone che sono state e delle loro vite che non sono più: Ida Creopolo di Filottrano; Fiorella Scarponi di Jesi; Simona Porceddu di Novilara e Rosina Rosy Cassetti di Montecassiano”, ha concluso Elena Leonardi, consigliere di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale e presidente della IV Commissione consiliare Permanente.


Elena Leonardi 

Consigliera FdI Regione Marche – Presidente IV Commissione consiliare


Non parlateci di Bibbiano

Avete notizie, voi, di tutti quelli che, pochi mesi fa, gridavano “parlateci di Bibbiano”? Sapete che fine hanno fatto i politici, i politicanti, le tifoserie che giustamente mostravano grande indignazione per quanto si stava scoprendo nel piccolo paese emiliano circa il sistema delle adozioni italiano? Bene, se sapete dove sono, potreste informarli che quel sistema che ha prodotto gli orrori di Bibbiano è ancora in piedi e produce orrori ovunque, non solo a Bibbiano? Potreste dire loro che i bambini continuano a essere strappati dai loro cari con motivazioni assurde, indegne di un Paese civile? Potreste raccontare loro la sofferenza di quei piccoli esseri umani e dei loro parenti, separati spesso con una violenza inqualificabile e ingiustificabile?

E, visto che ci siete, chiedete loro anche perché non hanno fatto nulla per cambiare le leggi in materia, perché nessuno si preoccupa di questi bambini, delle loro famiglie, del danno umano che così si produce. Spiegate loro che chi siede il Parlamento ha il potere di cambiare le leggi, di farle nuove, di farne di migliori, e che in molti ci saremmo aspettati, dopo l’indignazione, i fatti, azioni concrete a difesa di questa infanzia violata, di questa vergogna.

Ecco, se potete, fate loro presente tutto questo, perché si direbbe che si siano dimenticati, che la cosa non interessi più, chissà, magari perché non ci sono elezioni a breve, perché gli scandali ce li teniamo buoni per le prossime. Fatemi sapere che vi rispondono.

 

Luca Craia