martedì 3 maggio 2016

Ascensore fermo e la gente a bestemmiare nella giungla



È fermo da ieri l’ascensore della torre Zed, che collega l’omonimo parcheggio a vale Gramsci. Circa 24 ore di stop e nessun intervento per ripristinare il servizio. Intanto la gente (oggi è martedì, c’è anche mercato) è costretta a passare per il sentiero pedonale che, tra l’altro, non è ancora chiaro se sia agibile oppure no. Certamente è estremamente disagevole, con erba altissima, fango e il timore che esca qualche grossa bestia dalla radura che potrebbe nascondere di tutto, tanto è fitta: tigri, anaconde, pontecane giganti.
Il dubbio è anche questo: esiste un contratto di manutenzione per l’ascensore? No, perché parliamo di un apparecchietto potenzialmente pericoloso, col quale bisognerebbe prestare molta attenzione. Certo che la mancanza di intervento dopo tanto tempo dal guasto qualche dubbio lo legittima, nel qual caso credo che le responsabilità siano piuttosto pesanti.

Luca Craia

Il sindaco non compra le pile perchè ci vuole il preventivo



Certo che devono costare care le batterie dell’allarme della scuola di San Liborio. E deve essere un allarme supersonico, di quelli che arrestano il ladro e lo processano sul posto. Sì, perché i prezzi delle batterie che ho visto io non sono così elevati, si parla di poche decine di euro, al massimo si supera le centinaia di poco. Quindi questo allarme deve essere davvero strepitoso, se per comprare le batterie nuove ci serve tanto tempo e l’attesa prolungata di preventivi. E certo, ha ragione il Sindaco, se le batterie costano così care, mica si possono spendere i soldi dei contribuenti con leggerezza. Bisogna vagliare tutte le soluzioni con cura.
Peccato, però, che non si segua lo stesso sano principio in tutte le decisioni che si prendono. Per esempio, ci sono infinite determine di spesa per comprare materiali di consumo. E addirittura si dà un incarico temporaneo per la biblioteca, operazione che costa alle tasche dei contribuenti 5000 euro, senza usare lo stesso metodo, ossia senza vagliare alternative, curriculum, altre professionalità che potrebbero essere, a parità di spesa, più efficienti ed efficaci, nulla togliendo alla preparazione di chi ha preso l’incarico.
Quindi prendiamo nota: per comprare le pile ci vuole il preventivo, per distribuire incarichi alla comecepare no. Io, fossi il padrone dei distributori di merendine rapinati, ci andrei io a comprargli le pile, all’allarme.

Luca Craia

E così L’Ape Ronza entra in maggioranza



Non mi hanno mica avvisato. Non una telefonata, non un messaggio. Mi hanno messo in Giunta senza dirmi niente. E pazienza, tanto sono abituati a decidere in tre. E tutto sommato sono contento: non che questa sia la mia Amministrazione Comunale ideale, intendiamoci, ma finalmente entro nella stanza dei bottoni! So’ soddisfazioni.
Lo apprendo dal giornale che sono diventato membro dell’Amministrazione Comunale. Veramente lo desumo, visto che si afferma che una mia proposta, quella di intitolare una strada a Michele Gismondi, non solo è stata accolta in meno di quarantott’ore, il che, di per sé, costituisce un record ineguagliabile, ma pure fatta sua dall’Amministrazione Comunale tanto che a me manco mi si cita. E pazienza.
Mi avranno preso al posto di SEL che se ne è andata armi e bagagli? Oppure sto lì di rimpiazzo casomai le due Consigliere che si sono astenute nell’ultimo Consiglio Comunale vengano a perigliosi consigli? Non importa, sono molto contento. E se anche non si dice che la proposta è mia ed è pure vecchia di tre anni chi se ne frega: l’importante è che ora lo facciano. Perché adesso lo fanno, no?

Luca Craia