venerdì 29 aprile 2016

Ripristinato il numero verde immondizia. Era andato in tilt per troppe chiamate



Capita anche questo a Montegranaro: i cittadini mercoledì si accorgono che il numero verde non funziona, lo segnalano al L’Ape Ronza che verifica che il fatto è reale (vedi il video) il giovedì. Dopo poche ore il numero torna a funzionare. La domanda è: che è successo?
Sembra che sia successo questo: da quando è stato attivato il numero verde (probabilmente un numero verde ricaricabile) è stato subissato di chiamate da parte di Montegranaresi che dovevano smaltire rifiuti ingombranti accumulati anche a causa del fatto che il Comune ha chiuso l’Ecocentro ma non ha dato alternative. Logico che la gente, appena avuta la possibilità di avvalersi del nuovo servizio, ha cominciato a chiamare in gran numero. Questo ha evidentemente scaricato il credito e il numero si è disattivato. Dopo la segnalazione è stato prontamente ripristinato, probabilmente pagando del nuovo traffico.
Come spesso faccio, evito ulteriori commenti.

Luca Craia

Diamo asilo ai richiedenti senza saperlo



Trovo quantomeno ingiusto che, sul territorio di un Comune italiano, si disponga l’ospitalità per dei richiedenti asilo senza nemmeno informarne preventivamente il Sindaco. È quello che è accaduto a Montegranaro, dove sono arrivati 11 “profughi”, che vengono ospitati in un appartamento di via Risorgimento a cura di una delle tante associazioni che si occupano di prendersi cura di queste persone. Ovviamente questo occuparsi del prossimo viene ben retribuito, è bene che questo sia chiaro. Il fatto è che il Sindaco di Montegranaro è stato informato della cosa soltanto il giorno 28, ossia 22 giorni dopo che questi nuovi ospiti sono arrivati a Montegranaro. Trovo che questo sia scandaloso.
È scandaloso che il primo cittadino, autorità di pubblica sicurezza, non venga tempestivamente e preventivamente non solo informato ma anche consultato sull’opportunità di prendere una decisione tale da poter influenzare, appunto, al pubblica sicurezza del paese che andrà a ospitare questi soggetti. Perché poi il punto è questo: non si può disseminare l’Italia di profughi senza avere anche un piano su come collocarli. A Montegranaro abbiamo già problemi seri di convivenza e integrazione, con frequenti episodi di criminalità e disordine che possono diventare scintilla di tensioni sociali.
Inoltre le zone dove queste persone vengono ospitate vanno studiate con cura, perché non si può permettere che via Risorgimento, in questo caso, come via Magenta o l’intero Centro Storico, diventino quartieri ghetto dove parcheggiare profughi ed extracomunitari, degradando irrimediabilmente i quartieri in questione e dando un pessimo servizio agli stessi immigrati che, così facendo, non avranno l’opportunità di integrarsi, qualora lo volessero.
Ha fatto bene il Sindaco a chiedere “un’attenta vigilanza” che, però, sappiamo si limiterà soltanto a questo in quanto le forze dell’ordine non hanno nemmeno la capacità di intervenire in maniera incisiva a causa di una legislazione inefficiente e inefficace. Ha fatto molto meno bene il Sindaco a proporre una convenzione con l’associazione che si occupa di collocare questi soggetti per impiegarli in lavori socialmente utili. I lavori vanno pagati, vanno assunti degli Italiani per farli prima che gli stranieri e, soprattutto, non si può pensare di risolvere i problemi di Montegranaro utilizzando manovalanza incontrollabile che di giorno magari taglia le erbacce e di notte crea problemi di ordine pubblico.

Luca Craia


giovedì 28 aprile 2016

Si è spenta Liliana. La famiglia dona gli organi


Non ce l’ha fatta, purtroppo, Liliana Gentili, la donna di Monte San Giusto ma nata a Montegranaro che ha avuto l’incidente il 25 aprile scorso nella maledetta curva tra Montegranaro e Monte San Giusto. Si è spenta oggi pomeriggio a Torrette di Ancona dopo aver lottato con la morte fino a oggi. Purtroppo le sue condizione erano parse subito molto gravi e le speranze di salvarla erano davvero poche, ma la famiglia ci ha creduto fino all’ultimo.
Ora è il momento del cordoglio e non delle recriminazioni. Va elogiato il gesto di donare gli organi, scelta della famiglia che l’ha ritenuta una cosa naturale come, purtroppo, non accade spesso. Ne scrivo proprio per questo, per sottolineare il gesto nella speranza che sia da esempio che chi debba avere la sventura di trovarsi in situazioni come questa. Le mie personali condoglianze e vicinanza alla famiglia, in particolare alla figlia Luana, mia carissima amica e membro di Arkeo.

Luca Craia

Furti continui alle scuole di San Liborio. E l’allarme non funziona.



Ripetuti furti si susseguono alle scuole di San Liborio. Sono furti di piccolo conto, compiuti presumibilmente da balordi ma, al di là del valore della refurtiva, in sé esiguo, c’è il danno che, oltretutto ripetuto, diventa ingente. Se la prendono con le macchinette che distribuiscono bevande e vettovaglie, ma per farlo spaccano tutto, danneggiando soprattutto la ditta proprietaria dei distributori. Così il titolare si rivolge al Sindaco e al Vicesindaco per chiedere quantomeno che venga riattivato l’allarme. Perché, vedete, nel paese delle telecamere di sicurezza sparse anche nei cessi, la scuola ha un sistema di allarma che non funziona.
Alla richiesta dell’imprenditore il sindaco chiama l’elettricista che gestisce gli impianti del Comune e questo, candidamente e giustamente, si giustifica dicendo che è da tempo (ne abbiamo già parlato in passato) che chiede che vengano ricomprate le batterie che alimentano l’impianto di allarme ma gli è stato sempre risposto che non ci sono i soldi. Soldi che, per progetti faraonici come quello di viale Gramsci sembrano abbondare ma che, per comprare due batterie nuove ed evitare che a scuola entrino cani e porci, a quanto pare, non ci sono.

Luca Craia