lunedì 13 maggio 2019

Staccati i manifesti di Ranalli. Sarà stato un vandalo o il vento? Per tenere insieme il paese serve la colla buona.


Ieri mattina portavo a spasso il cane e sono passato vicino a quegli orribili tabelloni che il Comune ha piazzato proprio nel punto più panoramico del paese per apporvi i manifesti elettorali. Faceva un tempo davvero da lupi, pioveva e tirava vento, e ho notato che i pochi manifesti attaccati ai tabelloni si stavano staccando e strappando. Mi sono detto: vuoi vedere che domani qualcuno si lamenterà perchè gli hanno strappato i manifesti?
Stamattina la lista Ranalli si lamenta perché gli hanno staccato i manifesti. Per carità, può anche darsi che qualche imbecille (il mondo ne è pieno) abbia pensato bene di fare questo stupido dispetto alla terza lista montegranarese, ma a me pare più palusibile che sia stato il vento aiutato dalla pioggia. Non ritengo che il vento e la pioggia votino ma, anche lo facessero, non è detto che non votino per Ranalli.
Mi si potrebbe obiettare che si sono staccati solo i manifesti della terza lista. Magari è una questione di colla. Per tenere insieme un paese strano e diviso come Montegranaro, la colla deve essere buona.

Luca Craia

Mancano politiche per il commercio, altro che centro commerciale naturale. CambiAmo MUsica all’attacco sul commercio a Monte Urano.


Comunicato integrale

In campagna elettorale si promette di tutto, non è una novità. Il punto è essere credibili.
Ad esempio fa piacere leggere il nuovo interesse del Partito democratico per il centro storico di Monte Urano e in particolar modo per il mercato coperto. Parlano di rilancio, piazza coperta, sostegno alle attività. Ma è credibile questo impegno, in un paese dove un negozio con una tradizione di 40 anni ha chiuso nell’indifferenza totale dell’amministrazione, proprio in quel mercato coperto dove il Comune è proprietario degli spazi? Si è preferito perdere un’attività che trovare una soluzione, togliendo così un servizio nel centro cittadino, dove gli anziani potevano contare su un negozio di vicinato. Oggi però, le stesse persone parlano di 1000€ a fondo perduto per tutti i commercianti del centro storico, quando continuano a chiudere le attività, l’ultima da pochi giorni.
Propongono il Centro Commerciale Naturale, quando da due mesi a questa parte abbiamo criticato la mancanza di politiche a favore delle attività commerciali di vicinato, comprensive di sgravi e finanziamenti. I Comuni limitrofi hanno saputo interpretare al meglio i bandi regionali che ci sono dal 2004 come “Centro Commerciale Naturale”; Servigliano ad esempio, ha saputo ridefinire il centro storico grazie a quei fondi. La prossima volta che partecipano ai nostri incontri, farebbero bene a prendere appunti perché parlare oggi di Centro Commerciale Naturale, dopo “aver perso il treno” e molti altri, non è credibile.
Si può pensare di sostenere il commercio favorendo la media e grande distribuzione? Eppure, è quello che ha fatto l'amministrazione cambiando la destinazione d’uso di un’area residenziale a Triangolo per far realizzare un altro centro commerciale di media distribuzione alimentare. Il tutto senza risolvere il problema della viabilità, incastrando la nuova attività all’interno di un’area residenziale con tutti i problemi ed i pericoli che comporta l’aumento del traffico carraio. Non vi è stato un confronto preventivo con i residenti, si è cercata poi una mediazione ancora difficile da raggiungere in modo soddisfacente. I consiglieri di opposizione, avevano chiesto che parte degli oneri compensativi per questa variante, servissero ad abbassare la tassazione per i piccoli commercianti durante la seduta di consiglio che riguardava la convezione pubblico-privato. Ancora una volta, una misura a favore dei piccoli disattesa.
Da capire poi perché il Pd non abbia mai attivato l’iter di revoca della licenza n. 449/2002 di grande distribuzione ad una ditta fallita nel 2013, che in 11 anni non ha mai iniziato il progetto da 20.000 (!) mq di un nuovo centro commerciale (più grande dell’Oasi), sempre in località Triangolo, usufruendo di anno in anno di deroghe. Questo nuovo complesso andrà a favorire ancora di più le attività che gravitano su Campiglione, portando più benefici al Comune di Fermo che a di Monte Urano. Per un tecnicismo, la licenza, anche se decaduta, può essere riattivata da chi rileverà l’azienda fallita, rendendola di nuovo disponibile al nuovo acquirente. Nel 2011 il Comune invece di iniziare l’iter di revoca ha chiesto chiarimenti, lasciando la porta aperta al privato titolare della licenza, di poterla rivendere. Domani questa licenza porterà molti oneri nelle casse dell’amministrazione, qualcuno si è mai posto il problema di come metterli a disposizione della comunità in questi 17 anni? Non siamo mai stati informati di quanto stesse succedendo, forse perché l’amministrazione non si è mai posta il problema di cosa farne! Noi faremo una concertazione con i cittadini, esporremmo le nostre idee per reinvestire queste risorse per rilanciare il paese.
Questa politica a favorire pochi a discapito dei più deboli, è ancora sostenibile? Perché non si sono attivate quelle leve finanziare compensative per i piccoli commercianti prima della scadenza del mandato, prima di trasformare aree o concedere licenze? Pensano ancora che i Monturanesi siano così ingenui? Oppure pensano che elargendo mance possano azzittire i piccoli commercianti ormai esausti con un contributo di 1000€, come da loro programma?
Assistiamo al gioco della bacchetta magica, dopo 5 anni di vuoto di proposte, senza una visione di lungo periodo, senza alcuna programmazione per il futuro, oggi a fine mandato, propongono soluzioni a problemi che loro hanno contribuito a creare! Queste cose erano note 5 anni fa, 10 anni fa, 17 anni fa… ma non si è fatto nulla. Per questo e per altre cose, non sono credibili.

sabato 11 maggio 2019

Cinquestelle montegranaresi allo sbando. Peccato per Montegranaro. Speriamo per il futuro in un ritorno.


Non siamo in vendita. L’ultimo anelito del Movimento 5 Stelle a Montegranaro è stato questo, poi nulla più. L’affannoso tentativo di smarcarsi dalla candidatura con Gismondi di Matteo Testella, ribadito e ripetuto, quanto inutile perché lo avevamo capito tutti che Matteo si candidava per conto proprio, senza alcuna benedizione pentastellata. Poi, dopo questo rantolo finale, nulla più: il Movimento 5 Stelle di Montegranaro non ha dato più segni vitali, totalmente assente dal dibattito politico cittadino, che è ben altra cosa dalla campagna elettorale. Non partecipare alla competizione non vuol dire non partecipare più al dibattito, ma se non c’è più vita, non c’è più energia, che vuoi partecipare.
È un peccato, perché il contributo del Movimento 5 Stelle alla vita politica montegranarese è stato importante, a volte determinante, specie nei primi anni di consiliatura. Hanno condotto battaglie importanti, hanno incassato risultati politici rilevanti, poi si sono man mano ammosciati, hanno chiuso la sede, sono spariti gli attivisti, fino ad arrivare all’impossibilità di realizzare la lista per mancanza di gente, una cosa inspiegabile, in totale controtendenza con quello che succede a livello nazionale. Come mai una situazione del genere a Montegranaro?
Forse perché si è spinto troppo, si è calcata troppo la mano, si è rimasti troppo su posizioni dure e pure, le stesse posizioni che hanno spinto a pubblicare la reiterata sconfessione di Testella, senza mai la capacità di mediazione che pure nel movimento c’è, visto che, se governano con la Lega, hanno mediato e mediano ogni giorno. Da noi no, solo intransigenza, al limite del purismo, dell’integralismo. Alla fine, poi, per forza che ti ritrovi in quattro gatti. Peccato. Speriamo nel futuro, perché secondo me i Cinque Stelle ci vogliono.  

Luca Craia


Antonelli: il giardino Baden Powell non ci sarebbe senza il mio intervento

Il nuovo giardino in via Baden Powell in corso di realizzazione e uno dei cavalli di battaglia dell'amministrazione Mancini. Ma le cose non stanno esattamente come ci vengono raccontate. A ristabilire la verità ci pensa l'ormai ex Presidente del Consiglio Comunale, Walter Antonelli, che mi affida questa sua nota.

Sul giardino di Baden Powell sono state dette molte mezze verità. La convenzione di lottizzazione prevedeva che i lavori dovessero essere eseguiti dalla ditta lottizzante e a garanzia era stata obbligata a stipulare una fideiussione. Visto che la ditta aveva avuto delle difficoltà e non aveva ottemperato agli impegni sottoscritti, la escussione della polizza poteva essere fatta molto prima. Nonostante i miei solleciti verbali, però, solo dopo una richiesta protocollata si è dato corso alla riscossione dei 173.000 Euro della fidejussione. Probabilmente se non vi fosse stato quel mio atto scritto formale, non si sarebbe proceduto alla riscossione. Trovate le risorse è partito l’iter che ha coinvolto gli Uffici Tecnici che hanno realizzato la progettazione e hanno proceduto all’appalto. 
In modo legale ma non senza sorpresa, la parte progettuale e direzione dei lavori è stata assegnata a un ingegnere locale attuale candidato sindaco in una lista a Montegranaro. Durante i lavori, forse perché in prossimità delle elezioni, vi è stata un continua e costante presenza dei componenti della Giunta con tanto di comunicati stampa. 
Certo che questi lavori potevano essere fatti molto prima evitando i tanti disagi subiti da chi vi abita nel complesso di quella lottizzazione, in parte pare sfociati in un procedimento penale ancora in essere. Mi sorge spontanea una domanda: il ribasso d’asta, sarà utilizzato a vantaggio del luogo o verrà incamerato dall’Amministrazione che utilizzerà per scopi diversi senza ricadute sul complesso edilizio a cui erano destinate?

Cavo della discordia: Lucentini risponde a Basso e non gliele manda a dire

Ieri ci siamo occupati dello sbotto dell'assessore montegranarese Roberto Basso, evidentemente più dovuto a comprensibili rodimenti che ai fatti in sé, circa la venuta del ministro Salvini a Montegranaro e al curioso caso del cavo per la corrente negato dal comune agli organizzatori. Va detto che questo cavo normalmente viene fornito a chiunque ne faccia richiesta; per esempio, a quanto ne so, viene spesso utilizzato dall' associazione Città Vecchia per alimentare le proprie feste all'aperto. Per Salvini no, non è stato possibile fornirlo. La cosa è stata evidenziata sul palco prima che arrivasse il ministro e, apriti cielo, sono andati per aria l'assessore, qualche suo familiari e parecchi fan dell'attuale amministrazione comunale.
Il coordinatore provinciale della Lega, nonché candidato alle europee e promotore della visita del ministro a Montegranaro, Mauro Lucentini, oggi ha inteso rispondere con gli stessi mezzi all'assessore, affidando il suo profilo Facebook uno scritto in cui certamente non gliele manda a dire. Ve lo riporto integralmente.

Caro Assessore Roberto Basso, ho letto con infinita tristezza il tuo post odierno su facebook, quello diretto a Gastone Gismondi e trovo che, ancora una volta, hai sbagliato direzione di lancio e soprattutto il contenuto dell’analisi. Veniamo ai fatti. Sono io - e non Gastone Gismondi – che, dal palco ho denunciato l’atteggiamento di ostracismo del Tuo Sindaco, non in grado di mettere a disposizione “un cavo elettrico” affinché un Ministro della Repubblica, ancorché Segretario del primo partito italiano, potesse parlare alle migliaia di persone presenti ieri a Piazza San Serafino. Veniamo ora alla Tua raffinata analisi. Dapprima vorrei evidenziarti che in ordine ai costi dell’evento a carico della collettività , per lo meno quelli della pulizia della piazza, che ti sei dimenticato di citare, ti faccio presente che non ci sono stati perché la piazza è stata pulita al termine della manifestazione da numerosi volontari, quegli stessi che, ben volentieri, si sarebbero potuti occupare anche della sicurezza. II presunto costo, che Tu definisci non indifferente, legato alla presenza dei vigili urbani ed al personale della questura che hanno garantito uno svolgimento perfetto della manifestazione – e di questo li ringrazio – (tralascio il costo della corrente, “fornita gratis”, non me ne vorrai ) sono purtroppo gli unici costi che la collettività deve sostenere perché, come ben sai, certe fazioni politiche a Te affini e vicine che si professano democratiche (ma che di democratico hanno ben poco) trovano molto congeniale - vista la pochezza della loro dialettica e la pochezza delle argomentazioni - lanciare oggetti o meglio fare delle piazze non luogo di confronto ma terreno di scontro e di lotta. Ieri, se ci fossi stato, avresti ascoltato nitidamente (anche senza il cavo della corrente che, per la cronaca, abbiamo reperito altrove) le voci e le testimonianze di affetto e di incoraggiamento pervenire dalle migliaia di cittadini presenti, da giovani e da anziani, da imprenditori ed operai e comunque da una moltitudine di persone che vogliono, caro Assessore, un cambiamento radicale nel modo di fare politica, a partire da quello di un semplice comune come il nostro sino al modo di far politica in Europa. La pochezza, caro Assessore, lasciala giudicare agli elettori, non professarTi giudice o professore perché, oltre a non esserlo (certi panni non Ti appartengono proprio) questi atteggiamenti denotano spocchia culturale che la tua parte politica ha pagato caro in termini di consensi. Leggendoti, caro Assessore, ho pensato alle molte similitudini del Tuo post con quelli dell’altro Assessore della Tua giunta, a cosa scrisse nei social in occasione del grande successo della prima edizione del Presepe Vivente. Se ricordi anche allora, forse per un travaso di bile, dopo che la Sindaca e la Giunta Comunale disertarono la manifestazione, l’Assessore allo Sport non si astenne dall’ingiuria nei social: inizio a pensare che vi siano, nella Vs. compagine, forti similitudini caratteriali o qualche cattivo maestro. Caro Assessore, stai sereno e risparmiati calunnie e pochezze : fai la Tua campagna elettorale, vedendo di rispettare le persone perché, se non l’hai ancora capito sei un amministratore pubblico dell’intera città, anche di quella parte che, al contrario di Te, vede la presenza a Montegranaro di un Ministro della Repubblica come una grande opportunità di cambiamento e di vicinanza ad un governo centrale. Stai sereno, il 26 maggio è vicino.

Non credo vi sia altro da aggiungere.

Luca Craia