mercoledì 12 dicembre 2018

Malaigia: "no alla disparità tra insegnanti precari o privi di reddito e quelli di ruolo".


Comunicato integrale

E' la critica del consigliere regionale della Lega Marzia Malaigia, che si dice insoddisfatta dalla risposta dell'assessore all'istruzione Loretta Bravi, su un'interrogazione presentata insieme al capogruppo Sandro Zaffiri, riguardante i corsi di specializzazione del Metodo Montessori.
In particolare, gli esponenti leghisti hanno espresso perplessità sul fatto che tale corso sia stato destinato esclusivamente a docenti di ruolo, con contratti a tempo indeterminato alla scuola infanzia, primaria o media. L'interrogazione ricordava anche come tra gli obiettivi dei fondi Por Fesr, con i quali si finanzia questo percorso formativo, ci sia quello di ridurre la disoccupazione e che in passato, corsi simili, siano stati aperti anche a personale non di ruolo. L'assessore Loretta Bravi ha puntualizzato nella risposta come l'obiettivo primario del corso sia quello di diffondere il metodo educativo montessoriano, rispondendo anche alla crescente domanda da parte delle famiglie, e non quello di ridurre la disoccupazione: "Non avendo la possibilità di farlo conseguire gratuitamente a tutti i marchigiani che ne hanno la potenzialità, si è preferito rivolgere l'intervento al solo personale di ruolo".
"Non siamo soddisfatti – ribatte la consigliera Malaigia – Da un lato abbiamo insegnanti disoccupati e verosimilmente privi di reddito, che hanno dovuto pagare 2mila euro, a cui si aggiungono spese di trasferta e lezioni domenicali anche in periodi festivi. Dall'altra abbiamo insegnanti di ruolo che avranno a disposizione una formazione gratuita. Oltre tutto, rivolgersi solo a docenti già stabilizzati, magari vicini alla pensione, col solo incentivo della gratuità, non ci sembra la soluzione migliore per la diffusione del metodo Montessori nei nostri istituti. Con tutti i corsi, gratuiti e non, in presenza e online, a cui oggi è possibile accedere, un insegnante motivato a sperimentare nuovi metodi didattici, può tranquillamente trovare una formazione adeguata ed implementare l'offerta formativa. Io stessa, da insegnante, proponevo agli alunni diverse attività montessoriane, che hanno sempre riscosso apprezzamento.
Riteniamo quindi che questa scelta rappresenti un'infelice sproporzione che penalizza ulteriormente docenti già precari o disoccupati".


Marzia Malaigia

Foto: https://catania.liveuniversity.it/2018/06/11/scuola-docenti-insegnamento-uno-su-tre/

martedì 11 dicembre 2018

UNA TANTUM AI TERREMOTATI: PER FRATELLI D’ITALIA IN ALCUNI CASI SI SONO CREATE FALSE ASPETTATIVE.

ELENA LEONARDI: AL MOMENTO DELLA TRASMISSIONE ALL’INPS LA REGIONE DOVEVA CHIARIRE CHI AVREBBE POTUTO EFFETTIVAMENTE BENEFICIARE. 
 

Comunicato integrale
 
Discussa oggi in Consiglio Regionale l’interrogazione della capogruppo di Fratelli d’Italia Elena Leonardi, sulla vicenda del cosiddetto “una tantum” concesso ai terremotati e richiesto indietro a distanza di due anni a diversi soggetti. La vicenda emblematica che aveva dato origine all'atto regionale nasceva dalle dichiarazioni di una commerciante terremotata la quale, in assenza degli attestati di pagamento alla previdenza si è vista richiedere indietro i 5000 euro che dovevano alleviare il disagio della perdita di lavoro. Nell’interrogazione la Leonardi ha riportato i casi di diversi professionisti che, pur essendo tra i più colpiti dalla crisi sismica e che non hanno l’obbligo di iscrizione alla previdenza hanno avuto le loro istanze rigettate solo ad istruttoria finita.
L’interrogazione che avevo formulato – esordisce Leonardi – intendeva conoscere il numero preciso di queste comunicazioni, nello specifico il numero delle richieste di restituzione da parte della Regione Marche con il totale degli importi da restituire. L’assessore competente ha risposto che sono stati fatti controlli a campione e che le verifiche sono ancora in corso ma che comunque su 204 posizioni accertate ben 57 sono irregolari e altre 27 incerte. I controlli vanno fatti per evitare qualsiasi possibile abuso ai danni dei reali aventi diritto ma dalle denunce di chi si è visto richiedere indietro il contributo è evidente che qualcosa è mancato. I soggetti terremotati - interviene Leonardi - lamentano di aver avuto prima avviate delle aspettative confermate dall'arrivo dei fondi a ristoro, alvo poi vedersene richiedere la restituzione.
 Se ci si fosse attivati al momento della presentazione delle domande con una verifica preventiva dei requisiti e prima che la domanda diventasse effettiva e trasmissibile all’Inps, non saremmo arrivati a questo punto.
Sulla situazione dei B&B la Leonardi evidenzia come pur non costituendo essa attività di impresa messe sono attività che fiscalmente hanno l’obbligo della dichiarazione e costituiscono un settore strategico e prezioso per queste aree montane interne.  La Regione ha comunque ammesso che riguardo i B&B singoli e non inseriti all’interno dell’attività di una impresa (ad esempio agricola) si è ritenuto di non inserirli tra i beneficiari per varie motivazioni, tra le quali il fatto di non avere partita Iva e di non essere iscritte alla Camera di Commercio.
La confusione normativa in merito – conclude Leonardi – non è stata dipanata e l’interrogazione ha comunque avuto il merito di mettere nero su bianco certe interpretazioni che, a mio parere, andavano chiarite in origine onde evitare illusioni e richieste di restituzione a soggetti già sfiniti da oltre due anni di vita da sfollati.   

Emersi dati anomali nel calcestruzzo alle medie di Montegranaro.


“Nell'espletamento di questi studi (vulnerabilità sismica, n.d.r.) si è proceduto ai carotaggi e, rispetto ai precedenti, sono emersi dati anomali nel calcestruzzo relativamente al primo piano del padiglione B della scuola Media”. Questo recita uno scarno comunicato del Comune di Montegranaro col quale si informano le famiglie che ci saranno dei trasferimenti negli altri padiglioni per consentire l’approfondimento di quello che, comunque, pare un dato piuttosto allarmante.
Quello che è ancora più allarmante è che, con delle anomalie al calcestruzzo, si hanno dei rischi potenziali anche molto seri. Per questo sarebbe stato importante effettuare questi studi con la massima sollecitudine, specie dopo il terremoto del 2016. Invece li stanno facendo soltanto ora, alla fine del 2018. Speriamo non si tratti di nulla di grave ma, nel caso, i ragazzi sarebbero andati a scuola in un edificio a rischio per un lungo periodo nella tranquillità generale.
Personalmente ricordo di aver subito un mezzo linciaggio verbale nel 2016, con la partecipazione dell’assessore Basso che, in questi casi, non si esime mai, quando segnalai una crepa su un montante di un infisso, che magari non c’entrerà nulla ma che, se fosse stato utilizzato come motivo di controllo, avrebbe evitato magari qualche inutile rischio.

Luca Craia

Caso Emmanuel Chidi. Saverio Tommasi condannato per diffamazione nei confronti di Pisana Bachetti.

È giunta ieri la sentenza del processo contro Saverio Tommasi, il noto giornalista, blogger e opinionista fiorentino accusato di aver diffamato Pisana Bachetti, la donna fermana testimone chiave nell’omicidio di Emmanuel Chidi Namdi da parte di Amedeo Mancini. La testimonianza della signora Bachetti è stata fondamentale nella ricostruzione dei fatti, rimettendo l’accaduto nel novero di una rissa provocata da un insulto razzista e non di un’aggressione a sfondo razzista. Poco gradita da chi aveva colto l’occasione per utilizzare politicamente la vicenda, la testimonianza di Pisana Bachetti le provocò una pioggia di insulti dal solito popolo inferocito dei social network ma anche di alcuni personaggi di spicco della politica e dell’informazione, tra cui proprio Saverio Tommasi.
Tommasi, in un post diretto a Matteo Salvini, definì la Bachetti “una bufalara, una che quando vede un immigrato impazzisce”  scendendo in dettagli della vita privata della signora e di vicende che non avevano alcun nesso con quella in questione. Il vortice di insulti infamanti ha provocato danni seri a Pisana Bachetti: oltre a quelli morali, facilmente intuibili, e a quelli fisici dovuti alla sofferenza che consegue all’essere linciato verbalmente, ci sono anche quelli economici, visto che la signora svolge un’attività commerciale e che, a seguito di questa brutta storia, ha visto decurtarsi in maniera sensibile la propria clientela.
Ieri, quindi è arrivata la condanna per Saverio Tommasi per diffamazione aggravata: 5000 Euro di multa, pubblicazione della sentenza di condanna sul quotidiano La Nazione (di Firenze, città dove Tommasi risiede) a sue spese e un congruo risarcimento danni nei confronti della signora Bachetti. Ci sono anche altre personalità importanti accusate di aver diffamato la signora, tra cui anche Massimo Rossi, l’ex Presidente della Provincia di Ascoli Piceno e ora Consigliere Comunale di opposizione a Fermo, nonché esponente di spicco del Movimento 5 Luglio. Rossi e altri personaggi minori sono in attesa di giudizio.
Una pagina di giustizia, dovuta e attesa. Pisana Bachetti e la sua famiglia hanno davvero sofferto molto per questa vicenda, solo per aver raccontato quello che aveva visto. Questa sentenza restituisce, per quanto possibile, un minimo di quella dignità offesa e mortificata dall’uso incarognito dei social network e dalla strumentalizzazione politica di ogni accadimento. Credo e spero che anche tutti coloro, che non hanno lo spessore e l’importanza mediatica di Saverio Tommasi ma che si sono profusi in insulti e minacce nei confronti della signora Bachetti, traggano le dovute conclusioni dall’esito di questa parte della storia che racconta, ancora una volta, come la ferocia della politica oggi abbia superato ogni limite di decenza e umanità.

Luca Craia

Foto: https://www.4live.it/2013/04/libera-linformazione-incontro-con-saverio-tommasi/

lunedì 10 dicembre 2018

Centro Storico: l’agenzia Nuova Res ancora lavora ma che sta facendo?

Temevo, e non solo io, che il progetto dell’assessore al centro storico del Comune di Montegranaro, Giacomo Beverati, fosse finito in qualche cassetto in attesa degli esiti delle prossime elezioni. In effetti, nonostante che con l’assessore ci fossimo lasciati, l’ultima volta che ci siamo incontrati ufficialmente tra Amministrazione Comunale e Associazioni del centro storico, con l’intento di aggiornarci sugli sviluppi. Nel frattempo, sono passati diversi mesi, Città Vecchia si è defilata, è sorto un comitato apposito dove siedono entrambi i rappresentanti che si incontrarono con l’assessore, ossia io e Simone Perticarini, ma di aggiornarci non sembra sia aria, nonostante le reiterate richieste di un incontro da parte nostra. Da qui il sospetto che l’assessore non avesse nulla da dirci e che il progetto si fosse arenato nella sua stessa fragilità di fondo, ossia nel concetto totalmente vago di inclusione sociale che, come ebbi modo di dire all’epoca a Beverati, non sembra essere per niente la chiave per risolvere la questione del centro storico di Montegranaro.
Invece oggi, l’Istituto Luce de Noatri ci informa che l’Agenzia Nuova Res, incaricata di redigere il progetto, sta lavorando “per la riqualificazione del patrimonio edilizio privato”, cosa che suona piuttosto strana perché la riqualificazione del patrimonio edilizio privato, senza fondi, pare un concetto molto astratto. Comunque, pare che i lavori siano proseguiti, quindi l’assessore non ci ha più voluti incontrare non perché non ci fosse nulla di nuovo ma, semplicemente, perché non è interessato a collaborare con un comitato di cittadini, apolitico, nato con il massimo spirito collaborativo. Ne prendiamo atto così come prendiamo atto che, per quanto escano comunicati stampa che parlano di centro storico e di riqualificazioni, a cinque mesi dalle elezioni è tutto fermo ed è difficile pensare che, in questo breve lasso di tempo, possa muoversi qualcosa di serio. Magari di non serio sì.

Luca Craia