Temevo,
e non solo io, che il progetto dell’assessore al centro storico del Comune di
Montegranaro, Giacomo Beverati, fosse finito in qualche cassetto in attesa
degli esiti delle prossime elezioni. In effetti, nonostante che con l’assessore
ci fossimo lasciati, l’ultima volta che ci siamo incontrati ufficialmente tra
Amministrazione Comunale e Associazioni del centro storico, con l’intento di
aggiornarci sugli sviluppi. Nel frattempo, sono passati diversi mesi, Città
Vecchia si è defilata, è sorto un comitato apposito dove siedono entrambi i
rappresentanti che si incontrarono con l’assessore, ossia io e Simone
Perticarini, ma di aggiornarci non sembra sia aria, nonostante le reiterate
richieste di un incontro da parte nostra. Da qui il sospetto che l’assessore
non avesse nulla da dirci e che il progetto si fosse arenato nella sua stessa fragilità
di fondo, ossia nel concetto totalmente vago di inclusione sociale che, come
ebbi modo di dire all’epoca a Beverati, non sembra essere per niente la chiave
per risolvere la questione del centro storico di Montegranaro.
Invece oggi, l’Istituto Luce de Noatri
ci informa che l’Agenzia Nuova Res, incaricata di redigere il progetto, sta lavorando
“per la riqualificazione del patrimonio edilizio privato”, cosa che suona
piuttosto strana perché la riqualificazione del patrimonio edilizio privato,
senza fondi, pare un concetto molto astratto. Comunque, pare che i lavori siano
proseguiti, quindi l’assessore non ci ha più voluti incontrare non perché non
ci fosse nulla di nuovo ma, semplicemente, perché non è interessato a
collaborare con un comitato di cittadini, apolitico, nato con il massimo
spirito collaborativo. Ne prendiamo atto così come prendiamo atto che, per
quanto escano comunicati stampa che parlano di centro storico e di riqualificazioni,
a cinque mesi dalle elezioni è tutto fermo ed è difficile pensare che, in
questo breve lasso di tempo, possa muoversi qualcosa di serio. Magari di non
serio sì.
Luca Craia