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mercoledì 6 maggio 2015

Perché l’Ape ce l’ha coi parcheggi creativi



A qualcuno sembrerà una specie di fissazione, una forma maniacale, qualcuno magari lavora anche per far passare questa visione tanto per screditare un po’ una rottura di scatole, per cui credo sia opportuno spiegare perché questo blog e la relativa pagina Facebook si accaniscono tanto nel pubblicare e denunciare quelli che qui definiamo “parcheggi creativi”.
Il parcheggio creativo, ossia quel modo diffuso ovunque ma particolarmente amato a Montegranaro di lasciare la macchina dove capita, in barba a divieti e codice della strada nonché al rispetto per il prossimo, è un malcostume, se vogliamo, di lieve entità che talvolta può creare disagi anche gravi. Una vettura parcheggiata ostruendo la circolazione non è solo un peccato veniale. Una vettura parcheggiata indebitamente sui posti riservati ai disabili è inqualificabile.
Ma non è solo questo il motivo per cui mi piace (e piace anche a tanti lettori, visto che la maggior parte delle foto che pubblico arrivano da loro), anzi: il motivo principale è che questo malcostume è un simbolo. Simboleggia arroganza e presunzione. Simboleggia quell’atteggiamento molto diffuso nel nostro paesello che dice “c’ho i soldi e faccio come mi pare, fammi la multa che la pago”. Simboleggia, in alcuni casi (quando la macchina è del politico o, addirittura, dell’istituzione) quel modo italiano di utilizzare il potere, quell’impunità che deriva dalla carica o dalla divisa. Pensateci: non è cosa da poco. Questi atteggiamenti sono alla base di comportamenti ben più gravi, di un’impostazione culturale profondamente sbagliata, socialmente dannosa.
La gente si arrabbia molto quando vede la propria macchina immortalata sull’Ape Ronza. Si arrabbia perché ognuno crede di non fare nulla di male, “che sarà mai, cinque minuti, vado di fretta”. Ma se una regola c’è va rispettata. E la devono rispettare per primi quelli che le regole le fanno e quelli che devono fare in modo che gli altri le rispettino. Quando pubblicai la foto di una macchina di quelle col lampeggiante parcheggiata nei posti riservati ai disabili, ricevetti una telefonata dal responsabile di quella vettura che, invece di giustificarsi, mi disse “non ti preoccupare Craia, che a te ci penso io”. Brividi. I politici ripresi nei loro parcheggi creativi vanno su tutte le furie e mi insultano “a pezza” su Facebook. Questo mi dice che sto facendo bene. Continuerò.

Luca Craia

martedì 31 marzo 2015

Perché le foto dei parcheggi creativi



Pubblico le foto dei parcheggi “creativi” non perché mi piace fare “lo sceriffo” come a qualcuno piace dire, ma per un motivo un po’ più edificante. Sono convinto, infatti, che i comportamenti socialmente errati, come il parcheggiare male o il buttare a terra l’immondizia per esempio, rappresentino l’indice di quanto una società stia degenerando. Per questo ho iniziato, qualche anno fa, a pubblicare foto che ritraggono il modo di parcheggiare dei montegranaresi che, secondo me, rappresenta il loro concetto del rispetto verso il prossimo.

Questo esercizio di denuncia è stato colto da molti lettori del blog che oggi, copiosamente, mi inviano materiale da pubblicare. Confesso che non pubblico proprio tutto, altrimenti diventerei più pedante di quanto già non sia, ma il fatto che in molti si diano da fare per segnalare questi comportamenti deviati (non solo i parcheggi ma anche altre situazioni) è per me fonte di soddisfazione e mi fa capire che forse fare lo sceriffo può essere utile alla società se questo, in qualche modo, ne va a solleticare certe corde. Anche le reazioni a volte sguaiate di chi si riconosce nelle foto (nonostante le targhe opportunamente nascoste) sono indice che si sta cogliendo nel segno perché se uno reagisce male è perché, implicitamente, viene toccato nel pudore e, forse, avrà maggiore attenzione in futuro. Quando poi le reazioni vengono da rappresentanti di istituzioni la soddisfazione sale esponenzialmente.
Per questo continuerò a pubblicare le foto dei “parcheggi creativi” invitando i lettori a mandarmi materiale da pubblicare e a partecipare alle discussioni che ne conseguono, sempre nel reciproco rispetto e sempre con lo spirito più costruttivo che possiamo.

Luca Craia

sabato 24 gennaio 2015

Tutti in divieto di sosta nel centro storico. Parola di vicesindaco.



Ha segnato un punto importante a suo favore nella sua personalissima battaglia contro il cittadino Luca Craia il vicesindaco Endrio Ubaldi, tramite il suo fedelissimo gruppo Gioventù Libera che ha pubblicato la foto della mia macchina che io stesso (vedi quanto so’ fesso) ho fornito loro. E, in effetti, è un autogol il mio. Del resto non ho mai saputo giocare a pallone, a scuola andavo a porta perché lì limitavo e danni e comunque anche lì… ma vi sto annoiando.
Hanno ragione i giovani fedelissimi al vicesindaco: la mia macchina, codice alla mano, in quella foto è in divieto di sosta. E più o meno c’è sempre, perché o lì o da un’altra parte, parcheggiare nel centro storico equivale a violare il codice della strada. Il punto, cari amici residenti del centro storico, è che in divieto di sosta ci stiamo tutti, per cui il Vicesindaco, nella sua immensa saggezza e lungimiranza, ha forse trovato il sistema per sanare le casse comunali.
Perché nel centro storico non puoi fare a meno di parcheggiare contro un muro o a meno di cinque metri da un incrocio, non lo dico per giustificarmi ma perché sono tutti muri e incroci e quindi puoi solo fare in modo di non iltralciare il transito. Questo evidentemente i ragazzi di Gioventù Libera non lo sanno perché giovani e non hanno mai avuto modo di mettere piede nel paese vecchio. Ma pare che non lo sappia neanche il vicesindaco che, a quanto pare, calcola con loro la multa da affibbiare a noi residenti del centro storico. E la dovremo pagare, cari amici, perché è giusto che sia così. Oppure parcheggiamo lungo via Risorgimento dove, pare, si può parcheggiare come ognuno meglio crede. E aspettatevela, la multa, perché il vicesindaco è uno che mantiene quello che promette. O no?

Luca Craia

Lettera dell'agosto 2014 per richiedere la regolamentazione dei parcheggi nel centro storico. La lettera è indirizzata al Sindaco. Evidentemente il vicesindaco non l'ha mai letta. Per farmi leggere dal vicesindaco devo per forza scrivere su Facebook.

lunedì 12 gennaio 2015

L’ape cattiva, la libertà di espressione e l’arroganza del potere



Faccio mea culpa stamattina, dopo un lungo esame di coscienza. Ho ragionato a lungo e ho sbagliato. Sono stato cattivo a pubblicare su Facebook la foto della macchina del padre (mi pare di aver capito, io non so che faccia abbia, figuriamoci se posso sapere che macchina ha) del vicesindaco. Lo so, ho postato centinaia di macchine parcheggiate a fallo canino, ma questa me la potevo proprio risparmiare.
Si, lo so, stava parcheggiata in mezzo alla strada, su un dosso, in un incrocio, arrecava pericolo ai passanti, ma suvvia: è una macchina importante. Se era di un povero cristo qualsiasi, allora va bene, ma questa… l’ha detto anche il vice sindaco: “come mai non fotografi le macchine in divieto di sosta appena 20 metri più avanti in prossimità dei semafori di porta romana che intralciano il traffico e quelli davanti ex macelleria di Pierina che spesso impediscono di salire verso via S.Ugo eppure li dovresti veder bene. Evide(ntemente) non sono di parenti di qualche assessore o consigliere di maggioranza. Se si vuol fare moralizzatore ed il perbenista bisogna farlo sempre e con tutti. Non solamente con chi ti sta antipatico. Solo per correttezza d informazione”. E c’ha ragione: o fotografo tutte, ma proprio tutte le macchine parcheggiate male oppure meglio che me ne sto a casa. Anche perché potrebbe accadermi quello che lo stesso minaccia: “stai a posto tuo e fai le foto alle tue proprietà e non dare fastidio prossimo che tanto ti si ritorce contro”.
Raccontiamo la storia: qualche giorno fa (come spesso accade, le foto che pubblico non le faccio tutte io) un lettore dell’Ape mi ha mandato alcune foto di via Risorgimento per far vedere quanto sia difficile circolare in quella via. Alcune le ho pubblicate subito, per una ho aspettato. Ho aspettato perché la macchina era parcheggiata davanti alla casa natale del vicesindaco e il dubbio che fosse di qualche parente m’è venuto e ho titubato (pensa un po’). Poi mi sono detto: parente o non parente, la macchina è parcheggiata male, in palese divieto di sosta, è pericolosa e io la foto la pubblico. E così ho fatto. Ho pubblicato la foto cancellando la targa e quindi rendendo il tutto anonimo, facendo in modo che si veda il peccato ma non il peccatore come ho fatto migliaia di volte, persino con la macchina dei Carabinieri.  Ma stavolta la macchina era di un parente del vicesindaco.
Il poveretto si è giustamente offeso: come mi permetto io di pubblicare una foto di una persona a lui vicina? Anziana e con problemi di salute? Inutile obiettare che se tutti gli anziani con problemi di salute lasciassero la macchina in mezzo alla strada sarebbe un bel pasticcio, ma bisogna vedere di chi sono parenti questi anziani. E chi ha osato commentare a favore della foto è stato giustamente  redarguito dal nostro amministratore, tirando in ballo amici e parenti. Persino il mio defunto padre è stato chiamato a testimoniare in suo favore.  In sostanza: devo smettere di fare foto perche se incidentalmente ritraggo possedimenti di nostri amministratori divento un pessimo elemento. E questo sono e me ne vergogno tanto.
Del resto, poi, la corte del suddetto amministratore non ha atteso per far partire il coro di sostegno. Addirittura il poeta di corte ha scritto un sonetto in endecasillabo giambico per testimoniare tutto il suo sdegno. I giullari e i buffoni sono andati con le danze, Grima Vermilinguo non ha lesinato consigli e anatemi sul reo (che sarei io). Insomma, s’è scatenato l’inferno (esagero: in realtà sono i soliti quattro o cinque lacchè, ma fanno tanto rumore).
Tutto questo mentre il mondo intero (e molta di questa gente) testimonia solidarietà verso la libertà di stampa così duramente attaccata in questi giorni. Per carità, non oso fare paragoni così arditi, ma anche la mia, di libertà di espressione, tanto che non mi pare di avere offeso qualcuno, conterà un pochetto o no? E comunque, la macchina era in divieto di sosta.

Luca Craia

venerdì 29 agosto 2014

Arkeo e la sicurezza nel centro storico. Protocollata richiesta di intervento.



Arkeo non si occupa solo di promozione turistica, di recupero del patrimonio culturale, di archeologia, di sottosuolo, di storia, di realizzazione di eventi culturali. Arkeo si occupa anche del recupero globale del centro storico e lo fa attraverso diverse strade, una delle quali è la critica talvolta anche aspra ma sempre propositiva. Dopo l’incendio di piazza Mazzini abbiamo raccolto la preoccupazione dei residenti nel centro storico che si domandano legittimamente come si potrebbe intervenire nelle anguste vie del paese vecchio qualora si verificasse un evento analogo. I mezzi di soccorso potrebbero anche passare ma la presenza di numerose vetture in sosta, spesso lasciate indisciplinatamente, ostacolerebbe in maniera seria qualsiasi soccorso. Ecco quindi la nostra proposta di regolamentare la sosta nel centro storico attraverso la realizzazione di un’apposita segnaletica orizzontale e verticale che lasci spazio sufficiente ai mezzi di pronto intervento per passare. La proposta è stata protocollata stamattina e, con la stessa, ci siamo dichiarati disponibili per dare il nostro contributo in termini di idee, conoscenza del territorio e delle sue problematiche, professionalità. Ora ci auguriamo che si intervenga in tempi strettissimi anche perché tutto ciò non costerebbe nulla o quasi. Sotto il testo della lettera protocollata in Comune stamattina.

Luca Craia

Alla luce degli ultimi avvenimenti che hanno visto svilupparsi un incendio potenzialmente pericolosissimo in piazza Mazzini, ci facciamo interpreti della preoccupazione della cittadinanza, nella fattispecie di quella residente nel centro storico, circa le difficoltà che mezzi di soccorso quali i Vigili del Fuoco ma anche ambulanze e quant’altro possano incontrare per accedere alle già di per sè anguste vie del paese vecchio.
            Infatti, oltre alle insormontabili complicazioni relative alle strette dimensioni delle strade, vi sono da aggiungere le auto in sosta che, non essendo questa minimamente regolamentata, spesso ostruiscono il passaggio anche di una normale autovettura. Siamo certi che sia indispensabile regolamentare in maniera seria e ragionata la sosta nel centro storico, al fine di evitare che si possano verificare problemi in caso di necessità estreme ma anche per agevolare la normale vita quotidiana.
Siamo pertanto, con la presente, a richiedere che venga messo allo studio quanto prima un progetto di regolamentazione del parcheggio nel centro storico che contempli la realizzazione di un’apposita segnaletica orizzontale e verticale e una particolare vigilanza da parte delle autorità preposte nei primi tempi, in modo da far assimilare la novità ai residenti più ostici. Da parte nostra diamo la piena disponibilità a collaborare con suggerimenti e idee.

In fede

Il Presidente
Luca Craia

giovedì 19 giugno 2014

Parcheggi selvaggi nel centro storico: pericolosi anche per la pubblica incolumità



La foto che vedete è stata scattata stamattina in via Don Minzoni, l’unica via di uscita carrabile dal centro storico. La Volkswagen nera sulla sinistra è parcheggiata in quella maniera assurda da due giorni, è venuta la Polizia Municipale ma nulla ha potuto. Tale vettura blocca il transito in maniera quasi totale. Ieri una macchina della Croce Gialla che trasportava un malato soggetto a cure domiciliari è riuscita a passare dopo innumerevoli manovre perdendo un sacco di tempo. Immaginate se dovesse passare un’ambulanza per un’emergenza.
Eppure non si può fare nulla contro il cittadino che ha parcheggiato così. Nel centro storico non esiste una segnaletica che regoli la sosta, per cui quasi tutte le vetture parcheggiate, pur non arrecando disturbo, potrebbero risultare in divieto di sosta. È per questo che non si è potuti interventire contro questo automobilista scriteriato: fare la multa a lui equivale a farla a metà dei residenti nel centro storico.
Occorre quindi predisporre una segnaletica che regoli la sosta in maniera adeguata, derogando laddove necessario alle norme del codice in considerazione delle peculiarità del quartiere. La segnaletica dovrebbe garantire il transito e dovrebbe insegnare agli indisciplinati quello che il buon senso da solo non riesce. Più volte ho sollecitato le vecchie amministrazioni su questo tema: speriamo che la nuova si dimostri più sensibile.

Luca Craia