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lunedì 28 novembre 2016

Lunedì nero alla scuola di Santa Maria. Genitori arrabbiati e trasferimenti tardivi.



Verificato che i topi, a scuola, c’erano eccome, visto che le esche piazzate la scorsa settimana sono state letteralmente divorate e, quindi, si può pensare a una presenza massiccia di roditori, al contrario di quanto voleva far credere il Sindaco che negava la presenza dei ratti perché nessuno li aveva visti, come se gli escrementi e le tracce non fossero prova sufficiente, stamattina si è pensato di trasferire le classi interessate al piano superiore, generando un prevedibile caos e una conseguente quanto anch’essa prevedibile ira dei genitori che vedono i propri figli sballottati di qua e di là in un ambiente malsano. Fare questo trasferimento approfittando della scuola chiusa durante il fine settimana, evidentemente, era cosa troppo complicata.
Ci sono state vivaci rimostranze da parte dei genitori e si sono viste le insegnanti piombare nello sconforto, vista la situazione inverosimile in cui debbono svolgere il loro lavoro. La scuola di Santa Maria sta vivendo un momento incredibile, tra problemi di staticità della struttura, la presenza dei topi e le ripetute e forti lamentele circa la qualità della mensa. In tutto questo stride il solito atteggiamento minimizzante dell’Amministrazione Comunale che, invece di farsi interprete delle preoccupazioni dei cittadini, si mette in contrapposizione con gli stessi e nasconde la testa nella sabbia facendo come se i problemi, in questo modo, sparissero da soli.
È facile, in questo clima, caricare le responsabilità sulle spalle del personale, a partire dal dirigente per finire con gli addetti alla mensa ma, come ho scritto qualche giorno fa, se mancano le direttive politiche il personale non fa altro che il suo lavoro. “Quando il Sindaco ero io” dice Gastone Gismondi che ho sentito poco fa al telefono “la qualità del cibo era superiore perché le direttive le dava il Sindaco”. Io non ricordo, francamente, lamentele sulla qualità della mensa nel periodo gastoniano, eppure lo marcavo stretto, in quel periodo, e ne coglievo quasi ogni fallo. Ma ribadisco che, mancando una guida politica, il dipendente fa quello per cui è pagato: cucinare il materiale che ha a disposizione e far quadrare i conti.
Intanto il caos a Santa Maria si aggrava, con un Sindaco-insegnante che, invece di risolvere i problemi del suo mondo lavorativo, che dovrebbe conoscere perfettamente, fa finta che questi non esistano, e un assessore all’ambiente che eccelle in ogni campo eccetto in quello per il quale ha la competenza politica. A farne le spese, come sempre, sono i bambini.

Luca Craia

giovedì 24 novembre 2016

La mensa scolastica e la politica senza direttive

Dopo la pubblicazione della relazione della Commissione Consiliare Mensa, firmata da Endrio Pavoni, capogruppo Cinquestelle, circa lo stato in cui è stata trovata la mensa scolastica montegranarese nel sopralluogo effettuato dallo stesso Pavoni e dal Consigliere di Istituto Laura Petrini, relazione che, per quanto non faccia commenti ma illustri semplicemente la situazione, fornisce diversi spunti di riflessione e preoccupazione, sto ricevendo numerose segnalazioni da parte di genitori che lamentano la scarsa qualità del vitto, quasi che i fatti degli ultimi giorni abbiano dato la stura a una serie di recriminazioni fin qui represse.
Fermo restando che credo tocchi ai genitori stessi andare da chi di competenza e presentare le proprie lagnanze, cosa che avviene dappertutto meno che a Montegranaro, non posso esimermi, in quanto non l’ho mai fatto, dal dare spazio ai cittadini su questo blog. Lo faccio, però, auspicando che questo clima quasi omertoso passi perché non appartiene alla nostra cultura e un cittadino non deve avere nulla da temere nel rivolgersi a chi ha responsabilità e chiedere un servizio che gli spetta.
Le segnalazioni parlano di scarsa qualità ma anche di scarsa quantità del cibo. Non è la prima volta che si sentono queste lamentele, erano anche giunte in Consiglio Comunale con richieste specifiche del Movimento 5 Stelle circa il creare un’educazione all’alimentazione che parta, appunto dalla mensa. Del resto la stessa relazione di Pavoni avvalora le recriminazioni dei genitori, per cui mi pare evidente che esista un problema mensa, per quanto chi amministra tenda, come sempre, a minimizzare.
Di questo problema non possiamo imputare responsabilità agli operatori, che lavorano il materiale che viene fornito. E non possiamo nemmeno puntare il dito sul dirigente che, secondo me, rimane un ottimo amministratore. Solo che un amministratore, inteso come chi dirige un ufficio amministrativo, ha come compito primario amministrare, ossia far quadrare i conti fornendo il servizio richiesto. In mancanza di direttive politiche, il dirigente questo fa: tira le somme e le fa riportare.
Per quanto riguarda, invece, la qualità e gli scopi reconditi del servizio, questi appartengono alla sfera politica che deve dare la linea. Questa linea, evidentemente, manca. E manca colpevolmente, perché fornire cibo di qualità, a chilometri zero, nel rispetto delle stagioni, con la dovuta attenzione ai valori nutrizionali è parte stessa dell’educazione dei fanciulli e tocca alla politica fare le scelte per prendere questa direzione. Fino a oggi la politica non lo ha mai fatto. Speriamo che, ora che il problema si manifesta in maniera piuttosto evidente, si prendano finalmente decisioni che potevano essere prese già da tempo, evitando l’esasperazione del problema.

Luca Craia

mercoledì 23 novembre 2016

Topi, terremoti e piaghe varie. La politica difensiva a oltranza, anche quando non si ha torto.



È davvero incomprensibile la politica della Giunta Mancini, questo continuo stare sulla difensiva, questo continuo minimizzare i problemi quasi a doversi sempre e costantemente giustificare anche quando la giustificazione non è richiesta o dovuta. Lo abbiamo visto col terremoto, caso in cui, a tutt’oggi, ancora non si sa esattamente se e come il patrimonio pubblico sia stato danneggiato dal sisma. Si tergiversa, si nicchia, ci si contraddice quasi come se colti in fallo quando, è ovvio, non si possono imputare responsabilità oggettive a chi amministra se viene il terremoto. È vero, ci sono responsabilità, ma queste ricadono su chiunque abbia amministrato negli ultimi trent’anni. Quindi perché questo nascondersi?
Il caso dei topi nella scuola a Santa Maria è disarmante: non possiamo certo dare la colpa al Sindaco o all’assessore all’ambiente se a scuola sono entrati i topi. Sono cose che, anche se non dovrebbero, possono accadere. Ma la colpa diventa del Sindaco e dell’Assessore quando questi non intervengono immediatamente, quando questi non prendono tutte le misure necessarie e, volendo, anche più di quelle necessarie per mettere al sicuro la salute dei piccoli alunni. Siamo a mercoledì e ancora non si è fatto nulla o quasi. I genitori sono giustamente sul piede di guerra e questo non è tanto dovuto alla presenza dei roditori, per quanto deprecabile, quanto all’inerzia degli amministratori.
Da qui faccio un appello: capisco che vi sentiate accerchiati e che percepiate un clima piuttosto ostile. Capita quando si amministra male come state facendo voi. Ma se uscite dal fortino che vi siete costruiti intorno, se ricominciate a parlare con la gente sforzandovi di evitare di pensare che chi vi indica le cose che non vanno sia necessariamente un vostro nemico, vivreste meglio voi e fareste un miglior servizio a Montegranaro. Suvvia, provateci.

Luca Craia