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sabato 30 luglio 2016

Roberto Basso e la democrazia ai tempi di Renzi (e della Mancini)



Le parole sono importanti, diceva Nanni Moretti (a proposito, i girotondi? Mi erano piaciuti un sacco). In politica, poi, le parole sono fondamentali. Il significato di una parola, di una frase, le sfumature che ne sottendono significati, intenzioni, interpretazioni sono basilari. Chi fa politica deve usare le parole, specie quelle scritte, con parsimonia e attenzione, misurando ogni singolo vocabolo usato per trasmettere un messaggio che sia il più preciso possibile.
Roberto Basso, seppur giovane anagraficamente, ha già accumulato una importante esperienza politica, prima con incarichi rilevanti nel partito a cui appartiene e poi nel ruolo di assessore. Da una tale esperienza ci si aspetterebbe un uso del linguaggio politico attento e preciso, per cui quando Roberto Basso dice una parola ritengo che l’abbia ponderata.
Quindi, se il nostro assessore all’ambiente scrive in un comunicato ufficiale che il regolamento comunale di igiene ambientale “verrà approvato nella seduta del Consiglio comunale convocata per giovedì 4 agosto” credo che voglia dare un messaggio preciso. Infatti Basso non dice, come ci si aspetterebbe, che il regolamento verrà “discusso”. Dà per scontato che verrà approvato. In questo modo mostra i muscoli, blinda il provvedimento e fa capire ad alleati e oppositori che non c’è trippa per gatti, il regolamento si approva così com’è.
Non sto facendo questioni di lana caprina o cercando il pelo nell’uovo. Le parole, come dicevamo nell’incipit, sono importanti e in politica vanno pesate e dosate. E Roberto Basso deve averlo fatto. E se non lo avesse fatto, se intendesse altro o non intendesse niente, la questione è diversa. Forse meno grave, ma pur sempre grave.

Luca Craia

venerdì 24 giugno 2016

La partita IVA non entra al nuovo Ecocentro



Ancora non è stato detto ufficialmente ma pare che i possessori di partita IVA non potranno accedere all’Ecocentro rinnovato con la vettura collegata alla loro attività. Sembra una sciocchezza ma non lo è. Vi spiego perché.
La ditta, facciamo l’esempio di un calzaturificio, non può trasportare l’immondizia sui propri mezzi, col furgone, per capirsi. È uno dei tanti tranelli delle leggi italiane che, in questo modo, costringe l’imprenditore a dover chiamare delle ditte specializzate per lo smaltimento dei rifiuti. Da un lato previene gli smaltimenti illegali, ma dall’altro impedisce che anche i rifiuti normali possano essere portati in discarica con mezzi propri, con aggravi di costi notevoli per le aziende. Ma, se un calzaturificio è comunque organizzato per lo smaltimento dei propri rifiuti e, quindi, può avvalersi della ditta con cui avrà stipulato un contratto, diverso è per la partita IVA del professionista, ad esempio il rappresentante.
Il rappresentante, o agente di commercio che sia, possiede la partita IVA e la sua vettura, che di solito usa sia per lavoro che per la vita privata, è collegata a essa. Il rappresentante non può trasportare i rifiuti con la propria vettura. Quindi il rappresentante non potrà portare i rifiuti domestici all’Ecocentro utilizzando la propria macchina. Quindi il rappresentate, ma anche l’avvocato, il medico e il professionista in genere, che hanno solo una macchina che viene utilizzata sia per lavoro che per usi privati, per portare via rifiuti domestici che esulano dalla normale differenziata dovranno rivolgersi a una ditta specializzata o chiamare il numero verde. Ed è facile prevedere che il numero verde lavorerà parecchio. Lo ricordiamo:



Luca Craia

mercoledì 22 giugno 2016

A Montegranaro o hai Facebook o ti arrangi



Siamo ormai tutti tecnologicizzati, digitalizzati, socialnetworkizzati, viviamo col naso dentro il telefonino e crediamo che tutto il mondo sia come noi. Sbagliato. Incredibile ma vero c’è ancora gente che usa i vecchi telefoni coi tastoni grandi e il tasto acc/spegn. C’è ancora gente che non sa nemmeno come accendere un computer. E sono anche tanti, in gran parte anziani, che hanno un sacco di problemi e certamente imparare a usare le nuove diavolerie è l’ultima cosa che può passare loro per la testa.
Ciononostante informazioni anche importanti, anche da parte di Istituzioni, informazioni che influiscono sulla qualità della vita del cittadino, passano soltanto tramite web, addirittura tramite social network. È il caso dell’intricata questione dei rifiuti montegranaresi. Ci sono stai disguidi, sembra che i bidoncini non siano bastati (e sarebbe molto interessante capire perché), e c’è confusione su come conferire la differenziata, visto che il nuovo sistema doveva partire questa settimana ma non è partito o, meglio, è partito solo parzialmente.
Prova a fare chiarezza l’assessore all’ambiente del Comune di Montegranaro e lo fa sul suo profilo personale di Facebook. Non lo fa sulla pagina ufficiale del Comune, non lo fa sul sito web del Comune. Lo fa sul suo profilo personale, a uso e consumo di chi ha con lui la cosiddetta amicizia virtuale.
E il resto del Montegranaresi? Roberto Basso è molto simpatico e affabile, ha un sacco di amici virtuali e reali. Ma i Montegranaresi sono 13.000 e non mi pare che siano tutti:
a) in possesso di un computer o di uno smartphone;
b) iscritti su Facebook;
c) amici suoi.
Non sarebbe allora il caso di informare la cittadinanza con canali più capillari? Un volantino? Una machina con la fonica?
Ieri una vicina di casa ultraottantenne chiedeva a me come dovesse fare con la sua immondizia. Le ho risposto che bisognava consultare Facebook, aprirsi un profilo e chiedere l’amicizia all’assessore. La signora non mi rivolge più la parola.

Luca Craia