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martedì 3 maggio 2016

Dove sta il Pd!? Uh madonna mia!



Montegranaro, l’ho sempre sostenuto, è lo specchio preciso, ridotto in scala locale, di quanto accade a livello nazionale. Anzi, talvolta ne anticipa addirittura gli avvenimenti peculiari, come fosse una sorta di laboratorio di prova o di esperimento pilota. Così oggi vediamo quello che sta accadendo e che probabilmente accadrà al Pd nazionale osservando le vicende di quello locale. E quello locale non c’è più.
Qualcuno ricorderà da dove nasce il Pd, suo malgrado. Nasce da quello che una volta era il partito più forte e rappresentativo della sinistra italiana, il Partito Comunista, che ha avuto come leader gente del calibro di Enrico Berlinguer, tanto per capire. Poi è venuto Occhetto, poi D’Alema, oggi c’è Renzi e così accontentiamo Darwin ma al contrario. Ma il Pd rimane un partito, all’interno c’è ancora vita, c’è un dibattito, ci sono maggioranza e opposizione. Ce chi discute, chi cerca di portare avanti la sua idea, c’è chi si incazza, sbatte la porta e se ne va. Ci sono anche i ladri e i furfanti, e sembra che non siano neanche pochi, ma non è di quelli che vorrei occuparmi ora; ora mi interessa far capire che, nel bene o nel mane, il Pd nazionale è ancora vivo. Ma potrebbe morire, e lo desumiamo dalla sorte toccata alla sezione montegranarese.
Il Pd, a Montegranaro, non c’è più, anche se non se ne è accorto. Ha smesso di respirare, il suo cuore non batte più, però sta seduto a tavola con gli altri commensali, come le salme dei leader dell’Unione Sovietica che restavano vive pur morte per mesi. A Montegranaro non c’è un dibattito, non c’è movimento, non c’è coinvolgimento popolare. Il Pd è in maggioranza e questo basterebbe a tenerlo in vita, ma non è così. I partiti o i movimenti vivono se c’è gente dietro che li sostiene. Il Pd montegranarese ha solo un piccolo gruppo dirigente e fermati lì.
Il segretario fa l’assessore, non certo il segretario. E questo è un male, grande. Perché un partito non può e non deve appiattirsi davanti alle posizioni di governo, semmai le deve orientare tramite il dibattito e il rapporto con la base. Ma quale base, quale rapporto ha il Pd montegranarese? Non c’è una posizione del partito, c’è solo quella del gruppo consiliare. Non c’è una voce discordante perché i morti non parlano. Avete visto iniziative? Dibattiti? Giornalini, volantini? Il gruppo giovanile, una volta ben nutrito, dov’è? Sono invecchiati senza ricambio dietro. È morto, il Pd nostrano, ecco dove sta. Ed è questa la fine che farà quello nazionale. Basta aspettare.

Nel momento culminante
del finale travolgente,
'mmiez'a tutta chella gente,
se fumarono al Pd!...

Luca Craia

venerdì 22 aprile 2016

Celebrazione del 25 aprile. Tutto qui?



Apprendo adesso il programma per le celebrazioni del 25 aprile a Montegranaro. È una festa nazionale molto sentita a sinistra, celebra la liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo ed è sempre stata tenuta in alta considerazione da gran parte delle forze politiche (eccetto quelle di destra piuttosto estrema) e in particolar modo dal vecchio PCI che, nel tempo, si è trasformato in questa strana cosa che ora si chiama PD.
Rimango per questo basito nel vedere che, a Montegranaro, dove governa un’amministrazione che, sulla carta, vede al suo interno una vasta rappresentanza del PD, sindaco compreso, le celebrazioni si svolgeranno con una cerimonietta di una mezz’oretta in piazza Mazzini. Non un dibattito, non un incontro, non una manifestazione culturale sul tema.
Me lo spiego così: il PD ormai da tempo non è più una forza di sinistra. A Montegranaro, poi, pur essendo maggioritaria all’interno del proprio schieramento, soccombe da sempre di fronte all’alleato che, invece, è di estrema destra quand’anche piuttosto opportunista e ultimamente parrebbe più democristiano che altro. Solo che la base ubaldiana accetterebbe male una celebrazione che sia anche solo un pelo meno che sobria e quindi eccoci qua, si fa in fretta e furia, tanto per santificare la festa.

Luca Craia

martedì 12 aprile 2016

L'antennona, i comitati fantasma, la politica strumentalizzante e la presunta scaltrezza di chi amministra.



Non vedo I Fatti Vostri, la trasmissione di Michele Guardì, da tempo immemorabile, anzi, pensavo non fosse più in onda e invece mi dicono che è ancora in Tv. Da quel che ricordo, in quel programma televisivo c’era un fantomatico “comitato” che non si mostrava mai ma parlava per mezzo di un megafono. Ecco, questo è quello che è accaduto a Montegranaro con la questione dell’antenna di San Liborio: c’è un comitato invisibile, non si sa chi ne faccia parte, non prende iniziative e, questo, al contrario di quello di Guardì, nemmeno parla.
Mi sono adoperato personalmente perché nascesse un comitato cittadino che rappresentasse presso le Istituzioni le legittime istanze della popolazione in merito alla questione specifica. È stata organizzata un’assemblea in cui sono intervenute, oltre che tutti gli amministratori e molti esponenti politici, diverse decine di cittadini. Si sperava che da lì nascesse spontaneamente un comitato cittadino forte che godesse dell’investitura popolare dell’assemblea stessa, invece si è arrivati dicendo che il comitato c’era già e che non ci sarebbe stato bisogno di costituirne un altro. Solo che, alla stessa assemblea, non c’erano rappresentanti di questo comitato se non una persona che diede lettura di un comunicato. Nessuno contatto con la gente, quindi, nessuna investitura popolare. Un comitato legittimato solo da se stesso.
Sono passate due settimane da quell’assemblea e sono avvenute un sacco di cose. È stato eretto il palo dove dovrebbe essere montata l’antenna, è stato convocato e si è svolto un Consiglio Comunale apposito, sono stati sospesi i lavori di installazione per vizi nella pratica urbanistica.  In questo frattempo il comitato non ha dato segno si sé. Non ha nemmeno parlato al megafono. È rimasto dietro quella finestra finta della televisione. Perché?
Un’idea io ce l’ho, ma è soltanto la mia idea. Questo sedicente comitato, in realtà e se ho ben capito, dovrebbe essere lo stesso che si occupò, all’epoca, della questione legata alla centrale a biomasse di Villa Luciani. Fece anche un discreto lavoro ma era, con ogni evidenza, piuttosto schierato politicamente. Quantomeno era ben lontano dall’amministrazione Gismondi che governava in quel periodo. Ricordo che c’erano anche diversi personaggi riconducibili al PD e all’opposizione di allora. Ed è l’opposizione di allora che governa oggi. E il governo di oggi è quello che ha la totale responsabilità politica di quanto sta accadendo a San Liborio. Se fosse nato un comitato cittadino forte e avesse iniziato a operare sarebbe stata una grana in più per l’Amministrazione Comunale. Una grana evitabile. Un comitato inesistente fa solo il gioco dell’Amministrazione Comunale. Fantapolitica? Può darsi ma vale sempre il detto “a pensar male eccetera eccetera”. Ma forse ho troppa fiducia nell’intelligenza politica di chi ci amministra. Chissà…


Luca Craia