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mercoledì 29 aprile 2015

Laghetto aperto pro tempore. E la strada è tutta un buco.



Il Sindaco dice di non vedere tutto questo gran problema nell’ennesimo bugia detta e rimangiata a cui abbiamo potuto assistere tramite il giornale. Eppure di problemi ce ne sono molti, collegati a questa vicenda. Il primo è, ovviamente, il fatto che si raccontano cose non vere, per di più utilizzando i mezzi di comunicazione di massa. Se chi ci governa diventa uso alla menzogna come può il cittadino avere fiducia nelle istituzioni?
Secondo problema: l’uso che si fa delle associazioni. Sembra quasi che queste siano a servizio del governo cittadino. Sbagliato: le associazioni sono al servizio della città, non necessariamente di chi la governa (fatte le dovute eccezioni). Questo comporta che non è scontato che le stesse si prestino a giochini di questo tipo.
Terzo problema: il laghetto resterà aperto solo per il Primo Maggio? Mi pare di capire, dalle parole del sindaco, che non è prevista la fruibilità continua di questo spazio ma che questa sarà limitata a quel giorno e magari alla successiva domenica. Perché? Perchè non si è ancora pensato a mettere in sicurezza permanente l’area ma ci si è ridotti a lavorarci solo adesso (operai all’opera si sono visti solo stamattina)?
Ultimo problema: la strada. È completamente spaccata, ridotta a una mulattiera. Perché non si è predisposta un’asfaltatura anche di massima?

Luca Craia

mercoledì 22 aprile 2015

E il primo maggio al laghetto?



Il Primo Maggio è alle porte, manca poco più di una settimana, e da un po’ di giorno ho una sensazione come se mi mancasse qualcosa. Non capivo cosa finchè stamattina non ho letto sul giornale della grande festa organizzata a Monte Urano per la festa dei lavoratori e ho capito cosa mi mancava: la festa delle associazioni al laghetto! E che fine ha fatto?
Non se ne parla. Il laghetto è circondato da erba alta ed è evidente che non se ne cura più nessuno (gli anni passati ci pensava la Protezione Civile, ora non si sa). Intanto la data si avvicina e appare piuttosto difficile pensare di organizzare qualcosa in così poco tempo.
Negli ultimi anni la Proloco montegranarese organizzava, coordinando la quasi totalità delle associazioni esistenti sul territorio comunale, una bella festa al Parco Fluviale del Chienti. L’evento era molto partecipato, con gazebo e tendoni per tutta l’area del piccolo parco e un sacco di gente che veniva a passare la giornata o parte di essa mangiando e giocando tra un intrattenimento e l’altro.
L’anno scorso il maltempo l’ha fatta sfumare e, come sempre, passata la festa gabbato lo santo: anche se si parlava di rimandarla non se ne è fatto più niente. In realtà c’erano stati anche altri fattori a determinare la scelta di annullare l’evento. Ci furono polemiche, screzi tra associazioni e forti ingerenze politiche. E quest’anno? Che fine ha fatto la festa delle associazioni?
Sarebbe forse meglio chiedersi che fine abbia fatto la Proloco. Ne abbiamo perso le tracce da qualche tempo. Dopo una partenza sprint, almeno nelle intenzioni, dei rapporti con la nuova amministrazione Mancini, abbiamo registrato nel corso dei mesi un progressivo quanto inarrestabile prolasso delle attività dell’associazione delle associazioni, sempre meno presente e vitale, fatta eccezione per la presenza del logo su alcuni manifesti.
Eppure il Sindaco Mancini, nei primi mesi di mandato, dava ampio risalto al ruolo della Proloco. Nel contempo, però, dichiarava la necessità di un organismo apposito per coordinare le attività associative (proposito che suonava un tantino sovietico), di fatto esautorando la Proloco stessa del suo ruolo fondamentale. Intanto partivano pezzi importanti del direttivo, chiudeva la sede di Palazzo Francescani e alle riunioni ufficiali il Presidente non si vedeva più.
Credo, quindi, che sia opportuno non solo domandarsi che fine abbia fatto il Primo Maggio al laghetto ma anche e soprattutto che fine abbia fatto la Proloco. Esiste? O è rimasto solo il logo?

Luca Craia