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mercoledì 30 marzo 2016

Perugini non ha soldi per la rotonda? E i 90.000 Euro di 15 anni fa?



Il Presidente Perugini e l'ex Presidente Cesetti mentre buttano via una trentina di milioni per il nuovo ospedale di Fermo.

La risposta del Presidente della Provincia di Fermo, Aronne Perugini, al coro che si è levato subito dopo l’ultimo tragico incidente ai semafori della Mezzina per chiedere la costruzione di una rotatoria è esattamente quella che ci poteva aspettare da un politico navigato ed esperto come lui. Dire che no, non si può perché non ci sono i soldi è la prima regola dell’amministratore vecchio stile, perché la giustificazione funziona sempre, specie se, mentre la si pronuncia, si fa lo sguardo triste e rassegnato di chi vorrebbe ma ha le mani legate.Certo, sentire il Presidente affermare che, coi semafori, la situazione sia molto migliorata, quando c'è appena scappato l'ennesimo morto in presenza dei suddetti semafori, un po' il sangue lo fa bollire. Ma la scena è stata recitata bene.
La Provincia è stata svuotata di tutti i suoi poteri, ci sono priorità improcrastinabili e pimpete e pampete. Il punto, invece, è che si sa bene come funzionano questi meccanismi: ora c’è il momento dell’emotività, del cordoglio e della rabbia. Ma dura poco, tra qualche giorno arriverà qualche altra notizia, magari abilmente messa in rete dai vari Istituti Luce moderni messi su a uso e servizio del regime, ed ecco qua che ci dimenticheremo coralmente di quanto è accaduto a Pasquetta. Dimenticheremo la rabbia, il cordoglio e anche la volontà di cambiare uno stato di cose che ogni tanto ci fa indignare e rattristare, procurando lutti e drammi che prontamente vengono rimossi alla velocità di stampa di qualche quotidiano. Il popolo pecorone va saputo gestire, lasciandolo scorrere, guidandolo col bastone, coi cani e coi fischi.
Sarebbe stato bello leggere, magari, lo stesso concetto impostato con maggior propositività. Sarebbe stato bello sentire Perugini dire che sì, al momento non ci sono soldi, ma faremo i salti mortali per procurarceli, cercheremo sponsor, finanziamenti europei, andremo anche a scavare sotto la fine dell’arcobaleno ma troveremo una soluzione. Sarebbe stato bello vedere Perugini ricordarsi di quei 90.000 Euro circa che il Comune di Montegranaro, una quindicina di anni fa, pare abbia versato all’allora Provincia di Ascoli Piceno per la realizzazione di una rotatoria proprio in quell’incrocio (era assessore Offidani, esattamente come adesso). Sarebbe stato bello ma non è stato così. Ci dobbiamo accontentare del solito triste copione. Ma veramente dobbiamo?

Luca Craia

martedì 29 marzo 2016

Appello alla Provincia di Fermo: basta morti, fate la rotatoria



Senza alcuna volontà polemica, perché non serve, perché purtroppo non ci ridarebbe né Gessica né tutte le altre vittimi di quell’incrocio maledetto. E sono tante, le vittime dell’intersezione tra la provinciale 27 che proviene da Montegranaro e la provinciale 219, più nota come “mezzina”. Sono troppe. Troppe anche perché porre rimedio a un punto pericoloso sarebbe tutto sommato facile. E mai troppo costoso, pensando alle vite umane che andremmo a proteggere. Per questo mi sento, dal mio piccolo, di chiedere alla Provincia di Fermo di studiare urgentemente e di attuare un progetto che collochi una rotatoria su tale intersezione, eliminando i semafori e regolando il traffico in modo che tali eventi luttuosi non accadano più.

Luca Craia

lunedì 13 gennaio 2014

SPAZIO APERTO AI CANDIDATI - La vicenda della bocciatura del TAR del “Villaggio della moda” - di Walter Antonelli



Walter Antonelli

La vicenda della bocciatura del TAR del “Villaggio della moda” certifica una gestione dell’Urbanistica a Montegranaro in modo approssimativo e compiacente.   Sulla vicenda non voglio dare un parere tecnico e giuridico, ma  quello del cittadino contribuente. Il  “Villaggio della moda” è stato bocciato sulla base delle considerazioni fatte da noi di “Progetto Veregra” nei Consigli comunali in cui si sono votate le delibere. Vi sono altri casi che confermano il modo anomalo della gestione urbanistica a Montegranaro:  cito  “la Calepio” un progetto che prevede un consumo di suolo importante, dove le garanzie fideiussorie per le opere di urbanizzazione si sono vanificate non senza colpa di chi avrebbe dovuto vigilare e non lo ha fatto non so se per incapacità o condiscendenza . La cooperativa “Veregra” ha costruito un immobile che i Giudici nella sentenza, hanno definito come se fosse stato costruito senza licenza edilizia, quindi completamente abusivo.
A Montegranaro vi è il condominio Palmatea in via Baden Powel, costruito con licenza edilizia rilasciata nel 2004, dove ancora una volta la garanzia fedeiussoria prevista a tutela della realizzazione delle opere di urbanizzazione non tutela gli acquirenti degli immobili i quali pur abitando in un appartamento che ha ottenuto regolare agibilità vivono con servizi da terzo mondo.
Queste sono tante storie che hanno come comune denominatore il mettere in luce una cattiva gestione dell’Urbanistica, gestita negli ultimi 10 anni da Gismondi,  che ha pesanti ripercussioni economiche sulle  casse comunali per quanto riguarda le spese legali e di consulenza.   Nel solo  caso Calepio si parla di centinaia di migliaia di euro che non vengono risarciti dai   cattivi Amministratori ma da noi cittadini.  Quindi non c’è da sorprendersi se a Montegranaro da anni l’addizionale IRPEF è al massimo consentito dallo Stato, ed entro il 24 gennaio si dovrà pagare la mini-IMU per l’aumento dell’aliquota prima casa introdotta solo in 8 paesi dei 40 della provincia di Fermo. Tale politica urbanistica, tendente a favorire alcuni pochi privilegiati a danno della comunità,  comporta oltre a danni economici, notevoli disagi per le mancate opere di urbanizzazione.