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mercoledì 2 marzo 2016

Far west a Montegranaro. Rissa tra Magrebini. Sangue e strada bloccata.



Continuiamo a parlare di integrazione a Montegranaro con un episodio accaduto poche ore fa a Santa Maria, in via Elpidiense Nord. Due Magrebini scendono da via Risorgimento già picchiandosi vicendevolmente in modo estremamente violento. Uno di loro entra nel bar della zona a chiedere soccorso ma poi cambia idea esce e, scappando dall’altro che ancora lo insegue, cade rovinosamente. La cosa tra i due prosegue fino all’intervento dei Carabinieri che riportano la calma e caricano i due su altrettante ambulanze. Per terra sangue in abbondanza, la strada transennata per permettere l’intervento dei sanitari e delle forze dell’ordine e il traffico deviato. Follia allo stato puro.
Ora qualcuno mi obietterà che anche gli Italiani fanno queste cose. Io vi rispondo forse, può darsi, ma certamente gli episodi con Italiani protagonisti sono rari mentre questi sono molto più frequenti. E tutto questo capita quando il Comune si adopera per l’integrazione spendendo anche soldi pubblici per sostenerla. Capita in un momento in cui si chiede di dare maggiori diritti agli Italiani per le case popolari e il segretario del Sindacato ci dà dei razzisti. Capita in un momento in cui la gente comincia ad essere seriamente preoccupata, perché la crisi è sempre più seria e gli stranieri cominciano ad essere un peso per la collettività.
Insomma, integrazione sì, ma se lo straniero si comporta in questo modo, stiamo solo perdendo tempo.

Luca Craia

lunedì 8 febbraio 2016

L’integrazione insegnando l’arabo agli arabi



Dopo aver creato ghetti in cui hanno chiuso gli extracomunitari in modo che si integrassero benissimo, sì, ma tra di loro, dopo aver promosso incontri tra imam e sacerdoti per parlare di come potremmo essere tutti più buoni e integrare gli arabi tra noi, dopo aver promosso corsi di italiano per le donne marocchine in modo che possano integrarsi con noi, ora che si inventano quelli del Comune? Un bel corso di lingua araba destinato agli arabi.
l corso si terrà nei locali della scuola di pomeriggio. Sarà curato da arabi per gli arabi. La vigilanza spetta al personale del Comune, per cui la paghiamo noi (ma per la mensa c’erano problemi di personale). Poi, se durante il corso si parlerà di pace o di staccare la testa agli infedeli non lo possiamo sapere. Se si parlerà di come comunicare con gli Italiani o di come farli saltare in aria non ce lo dice nessuno. Certo è che questa cosa a tutto serve tranne che a integrare gli arabi con gli Italiani.
Infatti il Consiglio di Istituto aveva espresso parere contrario la prima volta che questa proposta era arrivata a scuola dal Comune, salvo poi votare a favore la seconda volta (nel giro di una settimana); un cambio di opinione che somiglia a una folgorazione sulla via di Damasco).
Pare che, in realtà, la cosa sia anche contemplata dal Miur e servirebbe a non far perdere le radici culturali agli arabi (che mi pare un problema che proprio non abbiamo) e che, per questo, il CDI non avrebbe potuto esimersi dal votare a favore. Ma se questo fosse vero non si capisce che lo si faccia votare a fare. Insomma: l’integrazione va in una direzione contraria, la logica pure e la democrazia ce la stiamo scordando. Progrediamo.

Luca Craia