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venerdì 11 dicembre 2015

Il medioevo a scuola. E Montegranaro riparte con la macchina del tempo.



Continua a scivolare nel grottesco la questione del nuovo Consiglio di Istituto dell’IC Montegranaro-Monte San Pietrangeli che non si è esaurita in tutto il suo lungo e incredibile strascico di polemiche nemmeno con l’elezione della giunta e del Presidente. Anzi, è proprio la figura del nuovo Presidente che riaccende la polemica, in verità tutta concentrata nella parte inquadrabile con la lista numero uno, con un bel contributo, per quanto non ufficiale, da parte de governo cittadino, così come, almeno, afferma oggi Il Corriere Adriatico. E se lo dice il Corriere Adriatico, sempre così bel informato sulle cose che riguardano la Giunta Mancini, c’è da crederci.
Ora l’oggetto del contendere sarebbe proprio il Presidente, il signor Giampiero Casenove da Monte San Pietrangeli, eletto nelle file della lista numero quattro, e reo, secondo alcuni membri del Consiglio eletti con la lista uno, proprio di essere di Monte San Pietrangeli. Il fatto che il Presidente non sia di Montegranaro viene definito uno sfregio alla città di Montegranaro. Quindi i cosiddetti progressisti, quelli che danno di buon grado le case popolari agli stranieri piuttosto che agli Italiani e che fanno capriole per promuovere la cosiddetta integrazione (salvo poi creare ghetti di stranieri in cui qualche povero Italiano rimane chiuso, ma sono danni collaterali), reputano l’elezione di uno straniero di Monte San Pietrangeli un’offesa.
Chissà perché un non Montegranarese non dovrebbe essere nominato Presidente. Perché Montegranaro ha più abitanti di Monte San Pietrangeli? O perché è stato eletto nella lista dell’odiato Gismondi? Si temerà che porti con sé chissà quali oscure malattie ataviche? O che imporrà all’educazione dei ragazzi riti tribali ancestrali che noi Montegranaresi, molto più evoluti, abbiamo fortunatamente dimenticato? Sarà un cannibale? Sarà un terrorista?
Io credo che sia una cosa vomitevole che chi dovrà partecipare alle scelte sull’educazione dei nostri ragazzi sia capace di un tale pensiero. Trovo nauseante questa mentalità medievale del campanile, strumentalmente utilizzata per fare politica, ancora una volta, sulla pelle dei bambini. Io credo che sia ora che qualcuno in piazza Mazzini, che tanto ha sponsorizzato la lista numero uno e che, con ogni probabilità, sta soffiando sul fuoco delle polemiche, cominci davvero a vergognarsi.

Luca Craia

mercoledì 25 novembre 2015

Il vicesindaco e la smania di mettere il cappello su tutto



La lista numero uno alle elezioni per il Consiglio di Istituto, durante la campagna elettorale (che, secondo me, non dovrebbe esserci in una elezione scolastica ma c’è stata, e non è finita) accusava la lista numero quattro di essere politicizzata. L’accusa poteva, secondo me, essere rivolta anche a loro ma questa era la mia opinione (forse non solo la mia). Ora però che le elezioni sono passate occorrerebbe abbassare i toni e concentrarsi sulle questioni. Dato che in Consiglio le due liste rappresentano ognuna la metà esatta, forse trovare una linea di ragionamento pacato e costruttivo sarebbe la cosa più intelligente e giudiziosa da fare. Noto, però, che non tutti gli eletti lo stanno facendo, e questo è un bel problema perché diventerà difficile lavorare. Speriamo siano sono strascichi di adrenalina che, col tempo, passeranno, altrimenti il bene dei ragazzi passerà certamente in secondo piano, dietro alle solite ripicche, dietrologie, accuse e dispettucci. Quello che sta accadendo, del resto, in piazza Mazzini.
Ad aggravare il clima, come se ce ne fosse bisogno, ci pensa il vicesindaco, dimostrando ancora una volta quanto sia inadeguato all’incarico istituzionale che ricopre. Dopo aver neanche tanto velatamente sponsorizzato la lista numero 1 per tutto il periodo pre-elettorale, ora usa toni trionfalistici per salutarne l’affermazione (?), dà la sua santa benedizione ai candidati eletti e dimentica che, per il suo ruolo istituzionale, per l’appunto, dovrebbe quantomeno augurare buon lavoro a tutti gli eletti e non soltanto a quelli che gli stanno simpatici. Ora, se serviva un’ulteriore elemento di sospetto sulla politicizzazione della coalizione, Ubaldi, bontà sua, ce lo fornisce. Tanto per avvelenare un po’ di più un clima che avrebbe un gran bisogno di essere disteso. Lungimiranza politica, sensibilità sociale e grande senso delle istituzioni. Bravo!

Luca Craia


venerdì 20 novembre 2015

I Cinque Stelle prendono una posizione non richiesta e non schierandosi si schierano



Non era necessaria la presa di posizione del Movimento 5 Stelle sulle elezioni scolastiche. È vero che sono stati tirati “per la giacchetta” (termine che piace molto anche al vicesindaco), ma forse il silenzio sarebbe stato più elegante. E politicamente più corretto. Perché la nota diffusa oggi (alla vigilia delle elezioni) sulla pagina Facebook e sul blog pentastellati, nel suo prendere distanze da tutti si schiera in maniera piuttosto chiara a favore della lista numero 1. Dicendo che un Cinquestelle non sommerebbe mai due cariche, pur non facendo nomi, indicano in maniera piuttosto inequivocabile la figura di Gismondi che è stato contemporaneamente Sindaco e Presidente del Consiglio di Istituto e ora si ripresenta pur essendo consigliere comunale.
È un’indicazione di voto velata e neanche tanto, considerando che, oltretutto, nella lista numero 1 è candidato anche il fratello del portavoce montegranarese del movimento. Ora, io non capisco se queste sono ingenuità oppure manovre ben studiate, fatto sta che il comportamento appare molto “democristiano” e questo non è affatto nello stile 5 Stelle. Speriamo, quindi, che si tratti di ingenuità, appunto.

Luca Craia