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martedì 25 agosto 2015

Cimitero: moria di cipressi e invasione di vermi nella parte vecchia.



Non è un buon momento per il cimitero di Montegranaro: dopo le ripetute segnalazioni di anomale e preoccupanti aperture notturne di uno dei cancelli secondari, che da mesi risulta spesso aperto in tarda ora, molti sono impensieriti per lo stato di abbandono in cui versa la parte monumentale del camposanto. C’è una forte incuria tra vialetti, siepi e cipressi, la topiaria è evidentemente arte ben lontana da queste latitudini ma anche la normale decorosa manutenzione sembra appartenerci poco.
Ad aggravare la situazione ora c’è una sorta di invasione di vermi piuttosto grandi che, specie il mattino presto, sono massicciamente presenti lungo gli stradelli e sulle stesse tombe. Lo spettacolo non è certo dei più tranquillizzanti. A ciò aggiungiamo che molte piante, sia tra le siepi che tra i cipressi, si stanno seccando in maniera molto vistosa e qualcuno sta mettendo in correlazione le due cose.
Ricordiamo che, poco tempo fa, denunciammo anche che i cipressi del viale principale stavano cominciando a seccarsi, cosa che finì anche sui giornali, ma mi pare che non si sia fatto nulla. Insomma, il cimitero montegranarese ha visto tempi migliori ma la cosa non sembra preoccupare più di tanto chi ci amministra.

Luca Craia

venerdì 19 giugno 2015

Il cancro del cipresso sta uccidendo il viale del cimitero



L’amico Massimo De Luce segnala la situazione dei cipressi del bel viale del nostro cimitero. Le piante sembra siano state colpite da un fungo che causa una malattia tipica di questo tipo di conifera chiamata “cancro del cipresso” anche se, per esserne certi, sarà necessario farle visionare da un esperto. Se si trattasse di questo staremmo parlando di un’infestazione piuttosto seria che va combattuta tempestivamente anche perché, a quanto pare, la forma migliore di cura è la prevenzione che, in questo caso, non è più possibile. Per cui occorre che si prendano immediati provvedimenti prima che perdiamo anche questo pezzo di verde che, oltre a essere importante da un punto di vista sia naturalistico che urbanistico, è anche un pezzo della storia del nostro paese.
Di seguito incollo alcune informazioni che ho reperito il rete circa questa malattia.

Il cancro del cipresso è una malattia causata da un fungo, il Seiridium cardinale, e colpisce diverse specie di cipresso; la presenza di questa malattia è stata appurata per la prima volta nel 1928 in Nord America e da allora si è diffusa anche in Nuova Zelanda e anche in Europa. In Italia è giunta nel 1951 in Toscana, ma oggi è diffusa in tutto il Paese e provoca ingenti danni.
Accorgersi se un cipresso ha contratto questa malattia è abbastanza semplice: innanzi tutto la pianta ingiallisce, poi i rametti si arrossano fino a disseccarsi; questo fenomeno si manifesta gradualmente in tutta la pianta e può avvenire dall’esterno all’interno e dall’alto verso il basso.
Sui rami colpiti, soprattutto alla base, si nota la fuoriuscita della resina e il legno appare di colore più bruno rispetto a quello delle parti non colpite dal fungo. Con l’aggravarsi dell’infezione, la presenza del cancro del cipresso si nota anche a livello della corteccia, nella quale si presentano spaccature e cavità.
Il fungo che provoca il cancro del cipresso si propaga con il vento, le piogge, la resina e altre piante infette; il fungo riesce a penetrare all’interno della pianta servendosi di eventuali lesioni o attraverso altri insetti o, ancora, tramite le ferite provocate dalla potatura.
I periodi più favorevoli per la diffusione del fungo sono l’autunno e la primavera, in quanto su sviluppa meglio in presenza di un’elevata umidità ambientale; anche i Coleotteri presenti nella pianta possono fungere da vettori accidentali della diffusione del fungo.
Per combattere il fungo del cipresso bisogna ricorrere soprattutto alla prevenzione, facendo attenzione a non comprare piante potenzialmente infette ed eliminando le parti della pianta colpita dal fungo; è bene trattare i tagli dovuti dalle potature con appositi prodotti e disinfettare gli attrezzi usati per quest’operazione. Sono utili anche dei trattamenti a base di sale di rame o contenenti benzimidazolici, due sostanze che, in caso di particolare gravità dell’attacco, possono essere miscelate insieme. (http://www.pollicegreen.com/cancro-del-cipresso/10362/)

martedì 11 novembre 2014

Il delirio di onnipotenza degli amministratori.



Torno a scrivere dopo alcuni giorni di silenzio, silenzio non dovuto a carenza di argomenti ma a una sorta di autocontrollo autoimposto. Di argomenti, infatti, ce n’erano fin troppi, e proprio a causa di alcuni di essi, sono stato oggetto di accuse e polemiche meschine e infamanti da parte non solo dei soliti detrattori frustrati ma anche di personaggi che, dato il ruolo, dovrebbero tenere quantomeno un comportamento più consono; accuse che, onestamente, hanno ferito me e la mia famiglia in maniera piuttosto profonda e per le quali qualcuno dovrebbe provare vergogna. Per questo ho cercato di minimizzare gli sfoghi conscio che un mio articolo sul blog dettato dalla rabbia che provavo avrebbe peggiorato le cose. Ho atteso il ritorno di una certa serenità e ora mi accingo ad analizzare quanto accaduto non per rinfocolare le polemiche ma perché da tutto ciò si traggono insegnamenti importanti.
La polemica immotivata, gratuita, sterile e, consentitemi, stupida sulla visita di Sgarbi è stata innescata non da qualche stupidello che usa Facebook come sputacchiera ma dal Sindaco e dal Vicesindaco, il primo con un articolo di giornale assurdo, farneticante, fuori da ogni logica politica e da ogni opportunità, il secondo, appunto, sul social network come se fosse un cittadino qualsiasi in vena di stupidaggini. Il giudizio che posso dare sulle due persone in questione non è scrivibile qui, ma sicuramente la mia stima nei loro confronti si è abbassata esponenzialmente, per quel che conta. Certo che la puerilità del comportamento delle prime due cariche cittadine è piuttosto preoccupante.
Anche la questione dell’abbattimento degli alberi delle scuole rosse è emblematica. Non entro nel merito della decisione di buttare giù i cipressi che, comunque, mi è parsa affrettata e contraddittoria. Mi limito ad analizzare come si sono svolte le cose. Non c’è stata informazione alcuna verso i cittadini circa la decisione di abbattere gli alberi, alla faccia della tanto sbandierata trasparenza. Non c’è stato alcun tentativo di valutare soluzioni alternative. Soprattutto non c’è stata chiarezza nelle spiegazioni: le piante erano pericolose perché potevano ledere la struttura della scuola, perché potevano cadere sulla strada, perché sporcavano, perché toglievano la luce alle aule? È un fatto estetico per riportare il panorama allo stato originario? Sono state fornite duecento versioni diverse per spiegare la decisione assunta, nessuna delle quali convincente. Resto convinto che le piante potessero essere salvate ma, comunque, contesto una totale mancanza di informazione e di coordinamento tra le tante bocche che parlano per conto dell’amministrazione comunale.
Quello che è evidente, in ogni caso, è il delirio di onnipotenza che affligge i nostri amministratori. Sono convinti di essere i detentori del bene, della salvezza, della ragione, e si reputano autorizzati a fare e disfare a loro piacimento, senza necessità di informare né tantomeno consultare la cittadinanza. E la cittadinanza stessa, qualora mancasse in qualche modo di rispetto, nell’ottica perversa dominante, verso questa classe politica padrona, diventerebbe oggetto di attacco indiscriminato e violento, persino sugli organi di stampa.
Sono preoccupato. Qui non si sfriziona più, si sta scavando sul posto.

Luca Craia