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lunedì 18 gennaio 2016

La biblioteca passa ai privati. Che il bando sia limpido.



Con la scomparsa prematura del compianto Enzo Conti il Comune di Montegranaro ora di trova nella necessità di rimpiazzarlo. La cosa non è facile perché in organico non c’è una figura professionale in grado di sostituire quello che è stato il direttore della Biblioteca Comunale da sempre e con una professionalità difficilmente uguagliabile. E non è nemmeno possibile fare nuove assunzioni. Questo obbligherà il Comune a esternalizzare il servizio dando l’incarico della gestione della biblioteca a un soggetto privato.
Il punto è che questo soggetto non credo sia così facilmente reperibile sul mercato in quanto non mi risulta esitano un gran numero di ditte specializzate in questo tipo di servizi. Ecco, quindi, che sicuramente ci saranno dei privati che si costituiranno in ditta appositamente per gestire la biblioteca montegranarese. Sarà quindi necessario aprire un bando di gara per l’assegnazione dell’incarico e molto probabilmente a concorrere non ci sarà una grande folla.  Credo quindi sia facile prevedere chi si assegnerà questo incarico e, con un piccolo sforzo, penso ci possano arrivare tutti. E un’altra casella della lottizzazione dei ruoli pubblici verrà coperta. Scommettiamo?

Luca Craia

martedì 5 gennaio 2016

Enzo Conti. Sia sua la biblioteca. Per sempre. Intitoliamola a lui.



Enzo Massimiliano Conti ma per noi Enzo. È stato responsabile, direttore, della nostra biblioteca comunale da sempre, forse da prima che la stessa biblioteca esistesse, come dice il mio amico Giovanni che stasera mi ha dato lo spunto e il suggerimento per questo ragionamento. Era giovanissimo Enzo quando entrò in quello stanzone pieno di libri posto all’ultimo piano di Palazzo Francescani, quell’ultimo piano che, per raggiungerlo, devi avere il cuore buono o morire e che oggi ospita l’Ufficio Tecnico lontano e irraggiungibile. Ma per la biblioteca poteva anche andare bene perché ad andarci erano soprattutto, quasi tutti, giovani. Studenti, in cerca di libri, tomi, testi, suggerimenti e aiuto. L’aiuto lo dava Enzo. E tanto. E c’era da sempre. Io me lo ricordo che ero bambino ma, guardando l’anagrafe, non è, mannaggia, scusate, era così più vecchio di me.
Enzo e la biblioteca erano un essere unico. Lui cresceva e con lui il numero di testi. Lui invecchiava e la biblioteca acquisiva nuovi spazi e funzioni, sempre più importante per la cultura e per la nostra socialità, diventando, mano a mano, fulcro per la vita culturale di questo francobollo geografico.
Credo quindi sia giusto che la biblioteca sia intitolata a Enzo Conti. Enzo Massimiliano Conti. Perché chiunque la diriga e la dirigerà verrà dopo di Enzo. Perché lì dentro c’è la sua magia, quella di parlare con tutti con gentilezza e competenza; il suo sapere, la sua cultura, c’è tutto il suo spirito tra quegli scaffali. E tra le strade di Montegranaro percorse dai sui “allievi”, da quei ragazzi che lo hanno amato come un padre per averli sostenuti, aiutati, portati a risultati notevoli. La biblioteca di Montegranaro è di Enzo Conti, lo sappiamo tutti e, finchè durerà la nostra memoria, sarà sua. Per fare durare questa memoria per sempre intitoliamola a lui. È la cosa giusta. Suona anche bene. Biblioteca Comunale “Enzo Massimiliano Conti”. Bello.

Luca Craia


sabato 6 dicembre 2014

Attacco dei vandali alla Biblioteca Comunale. Perché?



Perché un ladro dovrebbe commettere un’effrazione e un furto in biblioteca? Cosa pensa di rubare? Quali preziosi oggetti, secondo la logica del ladro, sarebbero custoditi in biblioteca? Libri? Uno che ruba non dovrebbe trovare preziose queste cose. E, infatti, i libri non li ha toccati, il ladro (o i ladri) che, la scorsa notte, sono entrati di nuovo nella Biblioteca Comunale. Forse perché non erano ladri. Forse si è trattato, come dice un caro amico col quale, a volte, mi trovo a concordare inaspettatamente, del  “solito sgarro, di qualche figlio di buona donna che in età infantile deve aver ricevuto pochi calci nel sedere, e che in età adolescenziale gioca a fare il gangster. E che, puntualmente, rimarrà impunito…”.
Hanno portato via un computer, sembra, e qualche spicciolo. Il computer è stato trovato poco distante, rotto. Un atto vandalico più che un furto. Ma perché? Perché contro la biblioteca? Perché rappresenta la cultura, l’unica cosa che ci può salvare, che può salvare anche questi imbecilli?
Ancora una volta dobbiamo testimoniare l’imbarbarimento della nostra società. Una società in cui la violenza diventa sempre più tollerata e applicata, anche nella quotidianità. Dove la gente viene tranquillamente insultata sui social network (io ne so qualcosa), dove un omicida riceve 300 “mi piace” su Facebook per aver ucciso la moglie, dove non si ha più timore di nulla, rispetto di nulla e nessuno. Dove viene rubata per ben tre volte la targhetta di Arkeo sulla porta di Sant’Ugo (e a farlo non sono certo stati dei ragazzini), e questo sembra una sciocchezza ma sciocchezza non è, piuttosto è un brutto segnale. Dove si assalgono le scuole elementari, le scuole medie, la biblioteca. Dove la gente non è più sicura, comincia ad avere paura, invoca ordine. Ma l’ordine parte dalle nostre case e da cosa inculchiamo ai nostri figli. Non c’è videosorveglianza che tenga per arginare la deriva sociale e culturale che abbiamo preso. Servono interventi sull’educazione e sulla repressione, serve attenzione, serve serietà ed esempio. Serve che il mondo degli adulti faccia vedere come ci si comporta partendo dalle piccole cose, come, ad esempio, parcheggiare rispettando gli altri, non urinare per strada, non sporcare. Quando, invece, vediamo le regole più elementari calpestate quotidianamente persino da chi è preposto a farle rispettare anche distruggere la Biblioteca Comunale sembra lecito.

Luca Craia