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domenica 27 marzo 2016

Le accuse dell’ex dipendente e la stupefacente risposta del Sindaco



Nel Corriere Adriatico di ieri è apparso un articolo che continuava la diatriba tra l’attuale Assessore ai Servizi Sociali Cristiana Strappa e il suo predecessore Anna Lina Zincarini. La disputa è nata da uno dei tanti comunicati dell’Istituto Luce cittadina in cui la Strappa (o chi per lei, visto che non si capisce mai chi scrive e chi firma i comunicati) enumerava i grandi risultati ottenuti dal suo ufficio. Le rispondeva la Zincarini contestando, cifre alla mano, tutte le voci che davano motivo di soddisfazione alla Strappa. Come sempre incapaci di incassare i colpi, da piazza Mazzini rispondevano con un altro documentario scritto dell’Istituto Luce che, ghirigorando tra numeri e cifre, cercava di contraddire il contraddittore col risultato di confondere la mente di chi legge. Il Corriere Adriatico, stranamente per un giornale di soliti più che amichevole con l'Amministrazione Comunale, univa all’articolo la testimonianza di una ex dipendente della cooperativa che sbugiardava la Strappa.
Oggi tocca al Sindaco scendere in campo. Non si poteva esimere, la Mancini, dalla difesa strenua lancia in resta della sua scolaresca, pardon, giunta. E come la fa? Come sempre menando fendenti piuttosto che argomentando. E questi fendenti sono, secondo me, gravissimi perché, anziché spiegare e contestare quanto affermato dall’ex dipendente, la accusa di vigliaccheria perché non “ci mette la faccia”. E poi la perla: il Sindaco sa di chi si tratta, perché sono soltanto due le dipendenti che non hanno accettato le nuove condizioni di lavoro imposte dalla sua giunta. Per cui il tutto assume un preoccupante tono minaccioso, tono al quale, ormai, siamo abituati. E a Montegranaro riecheggia sempre più forte il suono metallico dello scacciapensieri.

Luca Craia

lunedì 1 febbraio 2016

Il Sindaco offende le associazioni. Chieda scusa.



Mi sono letto con attenzione il testo della conferenza stampa del Sindaco Ediana Mancini pubblicato sulla pagina Facebook del Comune di Montegranaro e sono basito. Le parole del Sindaco offendono gravemente la dignità delle associazioni montegranaresi e di chi ne fa parte. Queste, in particolare, le parole gravissime pronunciate dalla dottoressa Mancini. “Non parliamo poi del discorso associazioni, dove c'è un continuo strumentalizzare a fini politici”.
Faccio associazionismo da anni, ho fondato e contribuito a fondare alcune tra le più importanti associazioni cittadine (Arkeo, Città Vecchia, L’Abbraccio, Banda Omero Ruggieri) e mai ho pensato di adoperare la mia militanza e il mio impegno nelle associazioni a fini politici. Ho sempre lavorato a testa bassa per Montegranaro, sacrificando tempo libero, denaro, fatica senza avere nulla in cambio che non sia la soddisfazione di fare qualcosa di buono per il mio paese. Credo che questo stesso spirito muova chiunque si occupi di associazionismo a Montegranaro per cui ritengo che il Sindaco abbia pronunciato parole gravissime e fortemente offensive, lesive della dignità di chi opera e si spende gratuitamente e senza secondi fini per far crescere il paese che lei amministra.
Personalmente mi sento gravemente offeso e danneggiato da quanto detto dalla dottoressa Mancini e credo che chiunque faccia parte di un’associazione senta lo stesso. Spero che il Sindaco voglia chiarire e scusarsi con i tanti volontari che operano a Montegranaro. Spero lo faccia velocemente e con il dovuto risalto. Stiamo davvero passando il segno.

Luca Craia

martedì 3 febbraio 2015

venerdì 30 gennaio 2015

Gismondi non ci sta e rilancia le accuse di Antonelli.



Riceviamo e pubblichiamo la replica dell'ex Sindaco e Consigliere Comunale Gastone Gismondi al Presidente del Consiglio Comunale Wlater Antonelli (leggi l'articolo)

Caro Antonelli, pur volendo crederle circa la presentazione della mozione, che a Suo dire è stata protocollata il 12.08.2013, mi sembra di capire che la stessa non è mai approdata in Consiglio Comunale.
Le ricordo che ai sensi del 2° comma dell’art. 39 del TUIL, la formazione dell’ordine del giorno del Consiglio Comunale è demandata al Presidente e non al Sindaco e, con animo sereno, sono nelle condizioni di dover rispedire al mittente le Sue accuse di calunnia.
Semmai, visto che l’allora Presidente del Consiglio Comunale è molto intimo alla Vostra compagine politica, La invito a rivolgere ad egli ogni e qualsiasi rimostranza.
Nel ribadire con forza che il sottoscritto non ha mai preso visione della Sua mozione, un consiglio però, caro Antonelli, mi sento di darle, visto che auspica un confronto politico e sereno, giustamente basato su principi etici ed educazione, valori questi che sento miei ed ai quali mi sono sempre inspirato.
Sia più sereno, rispetti di più le persone ed il prestigioso ruolo che ricopre in seno al Consiglio e – soprattutto - faccia suo il vecchio precetto che vuole non si faccia ad altri ciò che non si ama per se stessi; la calunnia - una cosa da vili che denota vigliaccheria ed è lo specchio di un animo abietto ed ignobile - ferisce le persone, soprattutto quelle per bene : il sottoscritto, o lo stesso Presidente della Casa di Riposo, e con essi la cittadinanza tutta, mi creda, la rispetteranno di più.

Gastone Gismondi