martedì 22 settembre 2020

Che festeggia, di Maio?


Ha poco da festeggiare, Di Maio. La vittoria del sì al referendum, per quanto si sia impegnato personalmente, anche se farebbe supporre dei meriti diretti suoi e del suo partito, in realtà è solo la vittoria, l’ennesima, di quell’antipolitica che una volta ha portato in alto il Movimento 5 Stelle e ora lo abbandona senza trovare sponde. Già, perché il Movimento 5 Stelle esce da queste elezioni a pezzi, quasi annullato. Nelle Marche ottiene un misero 8.62%, in Toscana un ancor più misero 6.4%, in Campania, a casa di Giggino, un poco lusinghiero 9.99%, in Puglia va un po’ meglio con l’11.11% ottenuto, però, in tandem con una civica, in Liguria affonda insieme al PD e in Veneto sparisce con il 3.25%.

Di Maio dovrebbe iniziare a capire come salvare quel po’ che resta del suo partito, che una volta interpretava il profondo mal di mancia dell’Italiano medio, quello scarsamente attrezzato per la politica ma fortemente adirato contro la stessa, quello che ha votato sì al referendum senza capire cosa stava facendo ma ha capito che il Movimento 5 Stelle, ormai, fa parte di quella politica tanto odiata. Se Di Maio capisse questo, si toglierebbe quel sorriso da paresi facciale dal volto e comincerebbe a preoccuparsi. Ma, a quanto pare, non lo capisce o non lo vuole capire.

 

Luca Craia

Montegranaro: passa Lucentini, male il PD, sparisce il M5S, fallisce il fuoco amico di FdI.


Mauro Lucentini è stato eletto con 3139 voti complessivi, di cui 1531 ottenuti a Montegranaro. Qualcuno in meno rispetto all'anno scorso, quando correva per il Parlamento Europeo e ottenne poco meno di 2000 preferenze, ma è anche vero che l'anno scorso c'erano le amministrative e, soprattutto,  che la Lega andava a bomba, prendendo ben 4022 voti di lista, contro i 2339 di quest'anno. Alla luce di questi dati, Lucentini ha ottenuto un risultato più che ottimo. Montegranaro ha di nuovo un rappresentante ai piani alti delle istituzioni dopo anni di purgatorio. Buon lavoro a Mauro, c'è tanto da fare per salvare il salvabile.

Molto male, ancora una volta, il PD che prende appena 1058 preferenze e conferma che, di elettori veri gliene sono rimasti pochi e che i calcoli delle amministrative vanno fatti con altri parametri, facendo sospettare una forte dipendenza dall'alleanza coi "civici" di Ubaldi.

Sparisce il Movimento 5 Stelle che ottiene un misero 6.78% e 369 preferenze. Un tracollo dalle Europee di un anno fa, quando le preferenze erano 1196. Fine.

Fallita l'ennesima azione di disturbo della locale sezione di FdI che ha lavorato alacremente per l'elezione di Putzu ottenendo 900 voti di lista, che non sono male, ma solo 164 preferenze per il pur bravo candidato di Porto Sant'Elpidio. A guidare il tutto più o meno gli stessi elementi che fecero perdere Gismondi l'anno scorso, quest'anno benedetti dal vicesindaco Ubaldi.

Un quadro che sicuramente indurrà a più di una riflessione.


Luca Craia 

lunedì 21 settembre 2020

Sen. SERGIO ROMAGNOLI (M5S) : “UN SÌ AL CAMBIAMENTO, UNA NETTA VITTORIA DEGLI ITALIANI E DEL MOVIMENTO 5 STELLE”

 


“Oggi è una grande giornata, per l’Italia e per il Movimento 5 Stelle.

Il SÌ degli Italiani alla riduzione dei Parlamentari, riforma ispirata e fortemente voluta da M5S, è un segnale chiaro, netto e inequivocabile di grande cambiamento e della volontà di procedere senza tentennamenti verso lo snellimento di tutto l’apparato pubblico, politico e amministrativo”. Lo afferma il senatore Sergio Romagnoli, componente del Gruppo Parlamentare "Movimento 5 Stelle" presso il Senato della Repubblica.

“In questa campagna elettorale i partiti tradizionali hanno cercato di confondere gli elettori con messaggi vuoti e ispirati al passato ma la grande vittoria del SÌ è stata la migliore risposta degli italiani.

Adesso bisogna andare avanti senza sosta per studiare una riforma complessiva che vada finalmente a toccare anche gli innumerevoli sprechi e privilegi che si annidano nelle Regioni e negli enti locali”, dichiara il Sen. Sergio Romagnoli del Movimento 5 Stelle.

“Inoltre il risultato del referendum dimostra che, con la prossima riforma elettorale, sarà indispensabile restituire all’elettore la possibilità di scegliere i propri rappresentanti, togliendo finalmente alle segreterie dei Partiti la scelta dei candidati secondo schemi legati ad amicizie e clientelismo. Il Movimento 5 Stelle è nato per cambiare in meglio l’Italia, in soli 2 anni abbiamo approvato provvedimenti e realizzato riforme impensabili nel passato, che rendono il nostro paese più moderno e più solidale” - osserva Romagnoli .

Gli italiani, al di là delle chiacchiere strumentali e dei sondaggi di parte, ci stanno dando ragione e il risultato del referendum lo conferma in modo netto. Continueremo con forza in questa direzione, i vecchi Partiti e le lobby non ci fermeranno”, conclude il Sen. Sergio Romagnoli.

venerdì 18 settembre 2020

Circonvallazione di Montegranaro: intervento di contenimento per 99.000 Euro. Ma non basta.


Quando si è intervenuti, anni fa, per bloccare la frana che stava portando a valle la circonvallazione di Montegranaro, si è evidentemente sottovalutato il fenomeno, producendo un intervento che ha solo rallentato lo scivolamento della scarpata. La relazione del settore Lavori Pubblici del Comune di Montegranaro non lascia dubbi: i pali che furono costruiti per fermare la frana sono troppo distanti e la terra ci passa in mezzo e continua a scivolare. Ecco perché la circonvallazione di Montegranaro, nel tratto che si congiunge con via Veregrense, è una delle strade più massacrate e pericolose del paese.

Il Comune di Montegranaro ha così deciso di intervenire, anche perché la situazione è davvero insostenibile e sono numerosissimi i Montegranaresi imbufaliti per questa storia che va avanti da troppo tempo, dimenticata dalle istituzioni. Meglio tardi che mai. Verrà costruita una paratia a monte del marciapiede, opera che però, secondo l’Ufficio Lavori Pubblici, non sarà sufficiente in quanto sarà comunque necessario intervenire “un congruo intervento di risistemazione della scarpata a valle”, come dice la delibera di Giunta. Per ora, quindi, spendiamo 99 683,45 Euro, ma dobbiamo essere consapevoli che ne dovremo spendere altri in un futuro molto prossimo per gli ulteriori interventi che“per questioni di risorse attualmente disponibili non è stato possibile inserire all’interno del presente progetto”. Poi c’è da vedere se si ricorderanno di farlo o se, tra un paio d’anni, ci troveremo punto a capo. Vedremo.

 

Luca Craia

Si fa il Palasport di Montegranaro: 3.000.000 € per realizzarlo, 45.000 per progettarlo.

Fa sul serio, l’Amministrazione Comunale di Montegranaro. Del resto, non è mai arretrata di un passo nelle proprie decisioni, neanche quando erano superate, neanche quando cozzavano contro il reale sentire della popolazione, neanche quando andavano contro gli interessi stessi della cittadinanza. Così, dopo aver ottenuto, l’anno scorso, tra un piatto di frascarelli e un bicchiere di quello buono della Festa de L’Unità, un finanziamento regionale di 1.500.000 Euro per completare il palasport di cui abbiamo solo un abbozzo che fa bella mostra di sé da anni alle porte del paese, adesso parte con la progettazione.

Stimano di spendere 3 milioni di Euro complessivi per fare una struttura da 3.500 posti a sedere. Come abbiamo detto, 1 milione e mezzo arriva da ancona, l’altro milione e mezzo lo cacciano i cittadini di Montegranaro. Si progetta, quindi, di utilizzare l’esistente e di mandarne avanti la costruzione, nei limiti del possibile. Sì, perché c’è da verificare se la struttura esistente, che sta lì da anni, possa reggere o se tocca demolirla. Quindi, oltre a progettare, tocca verificare, il tutto per la modica cifra di € 45.042,40.

Nel frattempo Montegranaro non ha più questa impellente esigenza di avere un palasport così grande e importante, visto quanto accaduto nel basket nostrano negli ultimi mesi. Oltretutto diciamo che forse ci sono altre priorità, vista la moria di aziende, all’impoverimento complessivo della popolazione, il crollo demografico e tutto quello che ne consegue. Ma abbiamo 1 milione e mezzo da spenderci, mica lo rimanderemo indietro. Poco importa se, per spendere quel milione e mezzo di Euro, tocca tirarne fuori altrettanti di tasca nostra e, mi pare di capire, non è il momento migliore.

 

Luca Craia