venerdì 4 gennaio 2019

Col nuovo governo il terremoto ritorna emergenza in televisione.


Una piccola riflessione su come gli organi di informazione trattano l’argomento terremoto in questo ultimo periodo facendo un piccolo sforzo di memoria per ricordare come lo stesso argomento veniva trattato qualche mese fa. Oggi si parla di dramma dei terremotati, acuito dal maltempo ma fondato sull’immobilismo delle istituzioni per due anni e mezzo. È la verità, il dramma c’è, ne abbiamo parlato fino allo sfinimento. Ma, fino a qualche mese fa, per i telegiornali nazionali il terremoto non era un problema. Si intervistavano solo terremotati sorridenti, sostanzialmente soddisfatti della loro baracchetta di legno marcio (ma allora il legno non era ancora ufficialmente marcio) e, nei pochi servizi che passavano in televisione, veniva data allo spettatore l’idea di una situazione certamente difficile ma in via di rapida soluzione.
Oggi, invece, la situazione è dipinta finalmente per quello che è, con tutta la sua drammaticità. Cosa è cambiato nel frattempo? Non la vita dei terremotati, che era disastrata anche l’anno scorso, non la quantità di neve caduta che, più o meno, c’era anche l’anno scorso, non la temperatura glaciale con cui la gente è costretta a combattere vivendo in abitazioni inadeguate, né è cambiata l’inadeguatezza delle stesse abitazioni. L’unica cosa cambiata dall’anno scorso a quest’anno è il governo, è la maggioranza che regge il Paese. Intendiamoci: la politica per i terremotati del Governo è rimasta anch’essa uguale, più o meno, siamo all’abbandono totale esattamente come l’anno scorso. Ma ora i giornalisti e i telegiornali lo rilevano, ora il dramma è finalmente dramma.
Però è tardi per scuotere le coscienze degli Italiani, è tardi per sollecitare interventi, è tardi per sollevare dalle pene i terremotati, è tardi per salvare le aree distrutte dal sisma dall’abbandono e dalla desertificazione. L’unica cosa che si ottiene ora, e che probabilmente si vuole ottenere, è scaricare la responsabilità sul Governo attuale. Una responsabilità che c’è, intendiamoci, ma che è maggiore e molto più pesante per chi ha governato l’Italia fino al maggio scorso, per chi ha deciso di non fare nulla e distruggere questo pezzo d’italia. E la responsabilità e anche degli stessi giornalisti che, invece di informare, si occupano di propaganda politica, di giochini elettorali. La loro responsabilità morale è enorme, ed è dimostrata proprio dal comportamento attuale.

Luca Craia

Orlando, De Magistris e, a Fermo, Fortuna difendono la costituzione non rispettandola.


Non è consentito, in uno Stato di Diritto, non rispettare le norme, anche quando quelle norme non sono coerenti col proprio pensiero, neanche quando quelle norme sono per noi contrarie a principi considerati sacri. In uno Stato di Diritto, la norma che si ritiene ingiusta va portata davanti alle sedi opportune perché venga privata di validità. Nessuno può assumersi il diritto di non rispettare una legge dello Stato perché non la condivide. Passasse questo principio, ogni cittadino potrebbe sentirsi libero di non rispettare quella norma che, per qualsiasi motivo, egli ritiene ingiusta. La nostra Costituzione e le sue norme attuative definiscono modi e termini per i quali una norma non ritenuta in linea con l’ordinamento democratico possa essere abrogata.
È quindi stupefacente il comportamento di alcuni Sindaci italiani che si rifiutano di rispettare e dare attuazione a una legge dello Stato, regolarmente promulgata e firmata dal Presidente della Repubblica nella sua veste di garante costituzionale. I Sindaci in questione, essendo essi stessi parte dello Stato di Diritto in quanto istituzioni, hanno l’obbligo di rispettare ogni singola legge dello Stato e, qualora ravvisassero vizi di incostituzionalità, hanno il dovere di muoversi istituzionalmente perché tali vizi vengano verificati dagli organi competenti per poi, eventualmente, andare all’abrogazione della norma.
Questo dovrebbero saperlo Leoluca Orlando, Luigi De Magistris e gli altri Sindaci che stanno rifiutando di applicare il “decreto sicurezza” appena promulgato. Non voglio entrare nel merito politico del decreto, resto nel campo giuridico e affermo che la procedura e il comportamento di questi rappresentanti dello Stato è contro il concetto stesso dello Stato di Diritto, contro quella Costituzione che, col loro comportamento, dicono voler difendere.
E non è da meno, nel suo piccolo, il segretario del partito di Rifondazione Comunista fermano, Alessandro Fortuna, che ha appena rilasciato un comunicato stampa per difendere la Costituzione non rispettandola, invitando il Comune di Fermo a seguire l’esempio dei colleghi Sindaci costituzionalisti fai da te. Curioso modo di difendere la Carta, che denuncia un curioso concetto di democrazia (ma ci siamo abituati a quelle latitudini), condiviso anche dall’immancabile esponente comunista in seno al Consiglio Comunale fermano, Massimo Rossi, che preannuncia un apposito ordine del giorno da presentare nell’Assise cittadina ove, tra le intemperanze di Zacheo e le teorie giuridiche dei veterocomunisiti, decisamente non ci si annoia mai.

Luca Craia


giovedì 3 gennaio 2019

Quasi grandi, il territorio del Fermano nei racconti per bambini di Marco Squarcia.


Un viaggio attraverso i paesi del Fermano in undici tappe, tanti sono le novelle contenute nel nuovo lavoro di Marco Squarcia. Un libro dedicato ai bambini con protagonisti i bambini che incontrano un mondo meraviglioso visitando i piccoli borghi della provincia di Fermo, trasportati in un mondo magico e fatato dove le caratteristiche dei paesini diventano sogno, gioco, fantasia.
Si chiama “Quasi Grandi” questo nuovo libro, un libro la cui sottotraccia è proprio l’amore per il territorio, il senso di appartenenza, l’identità del Fermano. Del resto Squarcia è radicato nell’alto Piceno, nato ad Amandola, conoscitore del luogo delle sue origini che diventa scenario e a tratti protagonista del suo mondo immaginario, dove i protagonisti, Marco e Andrea, trasportano i giovani lettori alla scoperta delle meraviglie reali e fantasiose di questo luogo magnifico.
Il secondo lavoro di Marco Squarcia è edito dalla casa editrice Le Mezzelune, un piccolo volume di 69 pagine in cui i racconti si alternano a disegni da colorare, con le illustrazioni di Giada Piattoni. Per averlo bisogna andare il libreria, gran parte di quelle delle Marche lo ha disponibile, oppure si può ordinare scrivendo a prenotazioni@lemezzelane.eu o a marcosquarciascrittore@gmail.com. C’è anche una pagina Facebook: https://www.facebook.com/quasigrandi/

Luca Craia

Caro Roberto Basso, non ti credo più.

Mette le mani avanti l'assessore all'ambiente del Comune di Montegranaro, Roberto Basso, evidentemente preoccupato dal fatto che un gruppo di cittadini manifesti l'intenzione di andare a fare quello che lui non è stato in grado di fare fino a oggi, ossia pulire il centro storico. Punto sul vivo, il nostro assessore pluricompetente si precipita dalla stampa amica e fa sapere urbi et orbi che è in via di realizzazione un fantomatico piano per la spazzolatura delle strade nel castello.
È una tecnica che l'ingegnere strutturista utilizza spesso, questa: consiste nell'azzittire la richiesta di interventi affermando che tali interventi sono in procinto di essere messi in campo. Solo che poi passano mesi e anni e non succede niente. Basti ricordare la raccolta firme per conoscere il livello delle emissioni delle antenne telefoniche presenti in paese, bloccata da Basso affermando che c'era un piano antenne in via di realizzazione. Sono passati quasi due anni ma il piano antenne non s'è visto. In questo caso l'assessore mi ha fregato.
Non mi fregherà ancora, il giochetto l'ho capito e, con me, lo hanno capito in tanti. Del resto è  ridicolo affermare, a pochi mesi dalla fine del proprio mandato, che si sta realizzando un progetto per pulire il centro storico. Significa che, in cinque anni, non si è fatto niente o quasi. E infatti è così : tolta la buona volontà della persona addetta alla spazzolatura del centro storico, non si è palesata alcuna presa di coscienza dei problemi del quartiere da parte dell'assessore che ora, improvvisamente, si sveglia da un letargo quinquennale.
Ma, se ci sarà davvero un progetto del genere, ben venga. Il Comitato Paese Mio è pienamente disponibile a collaborare. Intanto, però, la giornata in cui i cittadini andranno a pulire autonomamente è confermata e, dovessimo trovare tutto già pulito, sarebbe una grande vittoria.

Luca Craia