venerdì 4 gennaio 2019

Orlando, De Magistris e, a Fermo, Fortuna difendono la costituzione non rispettandola.


Non è consentito, in uno Stato di Diritto, non rispettare le norme, anche quando quelle norme non sono coerenti col proprio pensiero, neanche quando quelle norme sono per noi contrarie a principi considerati sacri. In uno Stato di Diritto, la norma che si ritiene ingiusta va portata davanti alle sedi opportune perché venga privata di validità. Nessuno può assumersi il diritto di non rispettare una legge dello Stato perché non la condivide. Passasse questo principio, ogni cittadino potrebbe sentirsi libero di non rispettare quella norma che, per qualsiasi motivo, egli ritiene ingiusta. La nostra Costituzione e le sue norme attuative definiscono modi e termini per i quali una norma non ritenuta in linea con l’ordinamento democratico possa essere abrogata.
È quindi stupefacente il comportamento di alcuni Sindaci italiani che si rifiutano di rispettare e dare attuazione a una legge dello Stato, regolarmente promulgata e firmata dal Presidente della Repubblica nella sua veste di garante costituzionale. I Sindaci in questione, essendo essi stessi parte dello Stato di Diritto in quanto istituzioni, hanno l’obbligo di rispettare ogni singola legge dello Stato e, qualora ravvisassero vizi di incostituzionalità, hanno il dovere di muoversi istituzionalmente perché tali vizi vengano verificati dagli organi competenti per poi, eventualmente, andare all’abrogazione della norma.
Questo dovrebbero saperlo Leoluca Orlando, Luigi De Magistris e gli altri Sindaci che stanno rifiutando di applicare il “decreto sicurezza” appena promulgato. Non voglio entrare nel merito politico del decreto, resto nel campo giuridico e affermo che la procedura e il comportamento di questi rappresentanti dello Stato è contro il concetto stesso dello Stato di Diritto, contro quella Costituzione che, col loro comportamento, dicono voler difendere.
E non è da meno, nel suo piccolo, il segretario del partito di Rifondazione Comunista fermano, Alessandro Fortuna, che ha appena rilasciato un comunicato stampa per difendere la Costituzione non rispettandola, invitando il Comune di Fermo a seguire l’esempio dei colleghi Sindaci costituzionalisti fai da te. Curioso modo di difendere la Carta, che denuncia un curioso concetto di democrazia (ma ci siamo abituati a quelle latitudini), condiviso anche dall’immancabile esponente comunista in seno al Consiglio Comunale fermano, Massimo Rossi, che preannuncia un apposito ordine del giorno da presentare nell’Assise cittadina ove, tra le intemperanze di Zacheo e le teorie giuridiche dei veterocomunisiti, decisamente non ci si annoia mai.

Luca Craia