Una piccola riflessione su come gli organi di informazione trattano
l’argomento terremoto in questo ultimo periodo facendo un piccolo sforzo di
memoria per ricordare come lo stesso argomento veniva trattato qualche mese fa.
Oggi si parla di dramma dei terremotati, acuito dal maltempo ma fondato sull’immobilismo
delle istituzioni per due anni e mezzo. È la verità, il dramma c’è, ne abbiamo
parlato fino allo sfinimento. Ma, fino a qualche mese fa, per i telegiornali
nazionali il terremoto non era un problema. Si intervistavano solo terremotati
sorridenti, sostanzialmente soddisfatti della loro baracchetta di legno marcio
(ma allora il legno non era ancora ufficialmente marcio) e, nei pochi servizi
che passavano in televisione, veniva data allo spettatore l’idea di una
situazione certamente difficile ma in via di rapida soluzione.
Oggi, invece, la situazione è dipinta finalmente per quello
che è, con tutta la sua drammaticità. Cosa è cambiato nel frattempo? Non la
vita dei terremotati, che era disastrata anche l’anno scorso, non la quantità
di neve caduta che, più o meno, c’era anche l’anno scorso, non la temperatura
glaciale con cui la gente è costretta a combattere vivendo in abitazioni
inadeguate, né è cambiata l’inadeguatezza delle stesse abitazioni. L’unica cosa
cambiata dall’anno scorso a quest’anno è il governo, è la maggioranza che regge
il Paese. Intendiamoci: la politica per i terremotati del Governo è rimasta
anch’essa uguale, più o meno, siamo all’abbandono totale esattamente come l’anno
scorso. Ma ora i giornalisti e i telegiornali lo rilevano, ora il dramma è
finalmente dramma.
Però è tardi per scuotere le coscienze degli Italiani, è
tardi per sollecitare interventi, è tardi per sollevare dalle pene i terremotati,
è tardi per salvare le aree distrutte dal sisma dall’abbandono e dalla
desertificazione. L’unica cosa che si ottiene ora, e che probabilmente si vuole
ottenere, è scaricare la responsabilità sul Governo attuale. Una responsabilità
che c’è, intendiamoci, ma che è maggiore e molto più pesante per chi ha
governato l’Italia fino al maggio scorso, per chi ha deciso di non fare nulla e
distruggere questo pezzo d’italia. E la responsabilità e anche degli stessi
giornalisti che, invece di informare, si occupano di propaganda politica, di
giochini elettorali. La loro responsabilità morale è enorme, ed è dimostrata
proprio dal comportamento attuale.
Luca Craia