venerdì 14 dicembre 2018

Montegranaro. A Natale si anticipa il mercato settimanale. Attenti alla sosta.


Quest’anno sia Natale che Capodanno capiteranno di martedì, giorno tradizionalmente di mercato settimanale a Montegranaro. Per questo motivo il Comando di Polizia Municipale ha emesso un’apposita ordinanza per anticipare il mercato del martedì al lunedì, nei giorni del 24 e del 31 dicembre prossimi. Niente mercato il martedì ma si è ritenuto giustamente utile non far perdere due giornate agli ambulanti dando loro l’opportunità di esporre le merci il giorno prima.
È importante prenderne nota onde evitare di beccarsi qualche multa. Infatti col mercato si anticipano anche i divieti relativi, per cui fate attenzione a non lasciare le auto in sosta negli spazi a uso del mercato lunedì 24 e lunedì 31.

Luca Craia

Terremoto: un’osservazione estemporanea da lontano.


Avevo deciso di non parlare più di terremoto se non per commentare qualche scelta politica specifica, ma continuo silentemente a seguire le vicende di queste amate terre martoriate, e oggi due considerazioni le voglio fare, a mo’ di parentesi. Siamo nel pieno del terzo inverno da quando la terra ha tremato per la prima volta in quello che viene definito il sisma del 2016, ed è il terzo inverno di disagio e di sofferenza per i terremotati. Torno a parlarne per questo, perché è impossibile rimanere indifferenti a tanto dolore causato non dalla forza della natura, ma dagli uomini, uomini che, in molti casi, hanno un nome e un cognome, hanno un volto.
È nevicato sui monti e sta continuando a nevicare. Nevica sulle casette marce costate quanto ville di lusso, nevica sulle rovine di paesi che non rinasceranno mai più. Nevica su uomini stanchi, rassegnati, spenti. Una neve silenziosa come il dolore di questa gente abbandonata che non ha più forza per lottare, dopo aver cercato di muovere qualcosa per mesi e mesi e averlo fatto nel peggiore dei modi, spaccandosi, dividendosi, cercando ognuno di tirare l’acqua al proprio mulino per ritrovarsi ora oggetto di servizi giornalistici pietistici ma senza una denuncia reale della situazione, senza una reazione, con una politica sempre più lontana da questi luoghi che ormai sembrano avere un destino segnato.
Il progetto era chiaro fin dall’inizio e mi picco di essere stati tra i primissimi a denunciarlo: si voleva desertificare, si volevano svuotare queste terre, portarne via gli abitanti e farne una zona libera dove operare senza interferenze. Ci sono riusciti, ormai è chiaro. La gente se ne sta andando, e quella che non se ne è andata se ne andrà presto. I giovani per primi, magari portandosi via gli anziani, lasciando qualche caparbio che però, ormai, ha ben poco da combattere. Ci sono ancora i comitati, ci sono ancora i capipopolo ma non c’è più il popolo. Quando si poteva richiamare l’attenzione, quando c’era da protestare, si è preferito litigare, crearsi ognuno il proprio orticello, e ora al massimo possiamo fare convegni, incontri con Vip misericordiosi, ma in realtà le azioni sono finite, se mai ci sono state.
Questo territorio si spopolerà completamente in pochi anni, e ci sarà campo libero per gli speculatori, che potranno acquistare terreni a prezzi stracciati e potranno realizzare quello che vorranno perchè mancherà il controllo delle popolazioni. Il gioco era questo, e contava sulle divisioni, i campanilismi, i piccoli arrivisti della politicuccia locale, i tifosetti di questo o quel satrapo del campanile, gli opportunisti che si sono venduti anima e storia per un po’ di lavoro e di profitto, quelli in cerca di un palcoscenico e di una visibilità effimera. Lo sapevano, quelli che hanno approfittato del terremoto per portare avanti un disegno che già c’era, un disegno sempre più chiaro, evidente nelle politiche regionali e in quelle nazionali che, nonostante il cambio radicale di governo, non hanno cambiato quasi nulla della rotta indirizzata da Renzi e Gentiloni.
È un quadro sconfortante, che guardo ormai da lontano, con la lucidità dell’osservatore non coinvolto se non affettivamente. Francamente non sono in grado di suggerire alcuna soluzione, tanta è la frammentazione e la perdita di qualsiasi capacità propositiva nei terremotati. Credo che il punto di non ritorno sia stato superato e che ora non possiamo che assistere all’epilogo, che sarà quello programmato ma non quello che speravo.

Luca Craia


giovedì 13 dicembre 2018

Caso Emmanuel Chidi: tanto tuonó che piovve. L’intervento di Mauro Lucentini (Lega)


Comunicato integrale

E di qualche giorno fa la notizia della condanna del Blogger Giornalista Saverio Tommasi per diffamazione aggravata nei confronti di una cittadina Fermana, "Rea" di aver fatto ció che ogni cittadino onesto dovrebbe fare: e cioè nell’evenienza di essere testimone di un fatto che costituisce reato, aiutare la giustizia a ricostruirlo riportando ciò che si è visto.
L'unica colpa della signora Pisana Bachetti è stata quella di aver ottemperato ad un dovere civico, di essere stata cittadina modello.
Ricordiamo tutti il tragico evento occorso il 5 Luglio di due anni fa a Fermo, in cui perse la vita Emmanuel, una tragica vicenda che non è piaciuta a nessuno; ma ricordiamo altrettanto bene la sciagurata strumentalizzazione del PD e dell'allora governo in carica che portò i suoi "migliori" rappresentanti a presenziare il funerale di Emmanuel.
Un funerale come tanti altri, come quei tanti in cui ITALIANI sono stati vittime della violenza inaudita di Extracomunitari, ma nei quali mai nessun rappresentante dello stesso governo ha avuto il buon senso di presenziare.
A Fermo, fu di scena una pagliacciata: il mostro, la città Alabama del KKK, giornali nazionali ed internazionali, testate televisive di tutto il mondo a voler far credere che qui ci fosse il razzismo più becero, noi la provincia portatrice di odio. Tutto falso, come falsi sono stati gli addebiti riguardo una semplice cittadina che ha fatto solo il suo dovere. E questo i bravi magistrati l'hanno capito.
Rimane un tasto dolente da premere: dov'era la politica a Fermo, mentre la città veniva maciullata ingiustamente dai media? Dov'era la politica Fermana mentre Pisana Bachetti veniva maciullata ingiustamente da persone in malafede? Saverio Tommasi il giornalista condannato per diffamazione aggravata ha detto: "Sono stato alla manifestazione della Lega in piazza del Popolo l'otto Dicembre a Roma. E ora ho paura".
Noi della Lega non abbiamo paura, tantomeno dei giudizi di chi si fa chiamare giornalista, ma che per doppi fini spregiudicati mette alla gogna una cittadina Fermana, ripeto, "Rea", solo di aver fatto il proprio dovere.
Ci sono altri processi in corso da quello che ci risulta, la giustizia farà il suo corso e a Pisana Bachetti  verrà restituito il maltolto di tutte le sofferenze e minacce ingiuste che ha dovuto subire.
Rimane un monito: la politica deve essere più attenta alla reputazione della città e dei cittadini onesti. E questo a Fermo, a seguito della tragedia del 5 Luglio, dispiace dirlo, non è accaduto. Noi per nostra parte siamo e saremo sempre pronti a batterci per i Fermani onesti e per il buon nome della nostra città.
Fermo, il 13 dicembre 2018

Mauro Lucentini, Commissario Provinciale Lega Fermo