lunedì 25 maggio 2015

ECCO IL MONDO CHE MI PIACE - DI ANNALISA MINUTILLO


Fra tante differenze che vengono esaltate invece di essere accettate e considerate arricchimento personale ve ne è una che ci unisce tutti ed è il colore del sangue che ci scorre nelle vene.
Concetto banale forse ma spesso e volentieri dimenticato o comodamente scantonato, altrimenti saremmo costretti a mettere in discussione anche noi stessi.
Per non vedere di noi ciò che non ci piace, che volendo potremmo cambiare e non facciamo mai, ci accontentiamo di tanti lavaggi del cervello che continuano ad essere dispensati tutti i giorni, così come accade per quei consigli che nessuno richiede e che giungono inopportuni ma si sa, a volte cervelli troppo piccoli sono supportati da lingue troppo lunghe e la vita si snocciola così, senza pensare mai che potrebbe (volendo) essere trasformata in una bella possibilità per tutti noi.
Questa testimonianza appartiene a quel mondo che mi piace e che so esistere ancora, questa testimonianza per imparare a darsi da fare e non solo a giudicare dall’apparenza, questa testimonianza per farci riflettere su quanto tutti potremmo avere bisogno di tutti un giorno e la mano che ci verrà tesa non deve avere colore ma solo cuore ed umanità quella che spesso non siamo in grado di donare ma nemmeno di guardare.
Era su una delle pigne di Ponte Santa Trinità a Firenze per scattare alcune foto al Ponte Vecchio quando ha perso l’equilibrio ed è caduto in Arno. Alla sua richiesta d’aiuto ha risposto un ragazzo marocchino di 27 anni, Toufik Chtouki che, senza pensarci due volte, si è tolto i vestiti e si è gettato in acqua. ‘L’ho visto andare giù, non potevo lasciarlo morire, siamo tutti uguali su questa terra, ha detto il magrebino dopo aver salvato l’incosciente turista, un ragazzo francese di 25 anni. Quest’ultimo è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale di Careggi per accertamenti da un’ambulanza della Fratellanza Militare di Firenze, ma sembra che le sue condizioni siano buone, anche se è sotto choc”.
Applausi scroscianti per il suo salvatore, accompagnato dai carabinieri al pronto soccorso, ma di Santa Maria Nuova. Toufik è arrivato in Italia quattro anni fa e da allora si arrangia come può. “Sei un eroe”, gli hanno urlato le decine di persone accalcate su Ponte Santa Trinità o affacciate alle finestre dei palazzi vicini. Ma lui, quasi imbarazzato, ha semplicemente accennato un sorriso. E quando il maresciallo dei carabinieri Peppe Potenza gli ha stretto la mano per complimentarsi del gesto, Toufik si è commosso.
Il sindaco Dario Nardella ha affidato a Facebook il suo ringraziamento: “Ringrazio di cuore Toukif per il coraggio che ha dimostrato tuffandosi in Arno per salvare il giovane turista francese, che a causa di una sua azione estremamente imprudente era caduto nel fiume. Toukif ha compiuto un gesto di grande valore e umano, che poteva mettere in pericolo la sua stessa vita. Grazie Toukif“.
Questo mondo che va oltre tutto e tutti è quello che mi piace, questo mondo che non ghettizza ed anche se con qualche difficoltà cerca di comprendere e di fare tesoro delle “diversità” che poi infondo ci accomunano mi piace, mi piace questo mondo che spero non si limiti ad applaudire un’azione che se anche nobile dovrebbe essere considerata un’azione normale  (in quanto tutti ci si dovrebbe preoccupare un po’ di più di ciò che ci circonda) da fare propria e da guardare perché effettivamente siamo tutti uguali su questa terra.
Questo mondo che si ricorda degli “eroi” solo quando non ci sono più e poi spesso li lascia soli a combattere battaglie più grandi di loro è quello che vorrei smettesse di esistere e lasciasse spazio a chi ci mette sempre il cuore nella vita ed in ciò che fa e lo so che non è sempre facile, che ci si scontra sempre con qualcuno che rende il cammino difficile ma so anche che la soddisfazione che si ha guardando l’operato/non operato di chi dovrebbe rendere la situazione politica, sociale e culturale differente e notare di non essere diventati come “loro” non ha davvero prezzo.
Il mondo che mi piace è quello che non si svende ma comprende, che non si piega davanti a niente, che dona sogni e speranze dimostrandoci che alle volte gli angeli possono avere ali non bianche, non del tutto candide ma sempre pronte ad intervenire.
Il mondo che mi piace è quello che va controcorrente, che sfida onde, che racconta storie e spaccati di vita che ci fanno apprezzare la grande fortuna che abbiamo e che spesso non vediamo.
Il mondo che mi piace non è quello che si limita ad attendere il domani, ma gli va incontro.


domenica 24 maggio 2015

Ricordare Falcone combattendo il potere mafioso



Ne scrivo oggi a ragion veduta, perché ieri sarebbe stato davvero stucchevole. Ho assistito, come ogni anno, alla celebrazione della figura di Giovanni Falcone, cosa buona e giusta, alla quale quest’anno però non ho voluto partecipare. Il motivo è semplice: non credo che mettere una foto di Falcone serva a qualcosa se poi, ogni giorno, avallo il potere che il magistrato combatteva, per combattere il quale ha perso la vita. Falcone e Borsellino vanno celebrati, certamente, ma il loro esempio va seguito, ognuno nel nostro piccolo, ogni giorno, non chinando il capo di fronte al potere ma imponendo la sovranità di un popolo che oggi è sempre più prono, umiliato, esautorato.
Falcone è stato ucciso quando il vecchio sistema politico italiano stava crollando. Tangentopoli smantellava la prima repubblica e tutte le sue connessioni con il malaffare, così la mafia cambiò strategia: eliminò il vertice di quel movimento culturale che la minacciava e mutò il modus operandi fino ad allora sanguinario. Per riuscire in questo, però, era necessario inserire nello Stato il proprio controllo. Se prima era sufficiente avere dei politici asserviti, ora occorreva entrarci in maniera diretta. Ecco l’avvento di Berlusconi.
Non voglio trattare un argomento trito e ritrito, ma voglio riassumere in poche righe quello che penso sia successo: Berlusconi, uomo controllato direttamente da cosa nostra, apre le porte dello Stato alla malavita organizzata. Dietro di lui si fa strada un nuovo sistema di potere dove anche l’opposizione viene ampliamente controllata e svolge il proprio ruolo in maniera blanda, concentrandosi su sciocchezze come bunga bunga e vizietti sessuale la propria azione piuttosto che agire sulle malefatte del governo. Così anche quando la stessa opposizione passa a governare poco cambia. In sostanza si è giocato, si è fatto finta, si è fatto del wrestling politico.
E arriviamo a oggi: oggi non c’è un governo eletto, c’è un parlamento incostituzionale, c’è un’opposizione ridicola e si approva una legge elettorale che condanna l’Italia a essere governata in futuro da governi eletti con un sistema contrario ad ogni forma di rappresentatività e minoritari rispetto al popolo. In tutto questo il vantaggio è che la mafia non ha più bisogno di ammazzare nessuno per controllare il potere.

Luca Craia

sabato 23 maggio 2015

Il portale segnalazioni del Comune più veloce della luce



Ho segnalato sull’apposito portale del Comune di Montegranaro la presenza di nidi di vespe su una casa diroccata nei pressi della mia. Le vespe, anche se queste sembravano tranquille (ci nidificano tutti gli anni e non hanno mai fatto male a nessuno), possono però essere un pericolo, per questo forse è meglio evitare problemi eliminando il favo. Così ho fatto la segnalazione. Era il 12 maggio. Il 15 maggio, 3 giorni dopo, mi arriva per mail la notifica che la segnalazione è stata visionata. Mi dico: urca! Veloci! Ammazza! Nella notifica c’è anche scritto: “verrai aggiornato sulle novità della tua segnalazione”. Bene, oggi, 23 maggio, a 11 giorni dalla segnalazione e a 9 giorni dalla presa in carico, prendo atto che non ci sono “novità” da parte del Comune. Intanto le vespe probabilmente hanno sentito freddo e se ne sono andate. Non hanno avuto pazienza.

Luca Craia