mercoledì 25 marzo 2015

Santa Croce meta sempre più ambita grazie all’Associazione Santa Croce e ad Arkeo



Anche oggi abbiamo assistito ad una bella prova sinergica da parte delle due associazioni che si occupano di beni culturali, Arkeo e Associazione Santa Croce, che hanno di nuovo unito forze e competenze per valorizzare il territorio. Una folta delegazione dell’Archeoclub di Fabriano ci ha chiesto di essere guidato in una visita alla Basilica Imperiale e la nostra Sabina Salusti, coadiuvata da quello che forse è il più fine conoscitore di questo monumento, Manfredo Longi, ha volentieri soddisfatto la richiesta con viva soddisfazione dei nostri amici fabrianesi che hanno anche goduto di un giro fuori programma nel centro storico di Sant’Elpidio a Mare. Ancora una volta è d'obbligo ringraziare la famiglia Berdini per la disponibilità.
L’intento dei due sodalizi culturali di sostenersi vicendevolmente nello sforzo di promozione del nostro patrimonio culturale continua a dare buoni frutti. La formula è semplice: si collabora, mantenendo ognuno la propria identità e le proprie peculiarità, laddove questo si renda necessario. Quello che si spera è di creare la base per collaborazioni più ampie, che coinvolgano altre realtà simili ma anche enti e istituzioni, perché si instauri una rete culturale di promozione del Piceno. Siamo convinti che l’economia che ne nascerebbe potrebbe avere proporzioni di grande importanza, anche se le nostre realtà devono necessariamente muoversi su base volontaria. Insomma: abbandonare i campanili, gli interessi privati, i personalismi per lavorare verso l’obiettivo comune. Per ora ci stiamo riuscendo piuttosto bene.

Luca Craia

martedì 24 marzo 2015

LA PIETRA DIAVOLO di Giuseppe Mariani



Grazie a Giovanni Battista Mariani che mi ha fornito questa interessantissima filastrocca scritta dal padre che racconta in versi vernacolari la storia e la leggenda del "Pietrone" di Monte San Giusto.

In via valle sopra un monte
c’è un pietrone requadratu
do sta scritto proprio in fronte
chi me vòrda sia veatu,
certi ha ditto tra de loro
che là sotto a c’è un tesoro.
Tanti e tanti a cia proato
pe potellu scapotà
però gnente a cià rcapato
sempre rittu quillu stà,
par che faccia a sentinella
co la faccia a cojonella.
Passò l’anni a cià rproato
le persò co li cavalli
però gnente ha scapotato
a se cosciati sti vassalli,
sci ha tirato con ardore
ma a scolava da o sudore.
Quattro vacche ha reattaccato
quelle adatte all’aratura
però tutte a jà strappato
a non vò fa brutta figura
e che ha pensato un contadino
st’omu da o cervello fino.
Nsemo a l’atri a sé rtroati
a sa prestato mpo de tori
che i più forti è sempre stati
anche duri a sò i lavori,
tanto forte a jà tirato
che le corde a jà spezzato.
Su in paese a la saputo
vò anche loro da na mà
però questo è risaputo
de o tesoro a vò a metà,
fu d’accordo certamente
la metà dè mejo e gnente.
Più de cento a sé accordati
come fosse de ji in guerra
vacche e tori è rettaccati
se je a fa addè a ce spera,
tirò tutti a corda grossa
lo[U1]  pochetto a se dè mossa.
Anche i cavalli ha reattaccato
quisti stava a ripusà
e tutti insemo anco ha tirato
sta òrda a je a potemo fà,
issa e tira a se contatta
a scapotalla a je la fatta.
Lo tesoro va a cercà
lesti a da na ripulita
li bei sogni tutti a fà
senti mpo come è finita,
tutti è rmastia faccia nera
la jo sotto a scritta a c’era.
Per millenni a sò penato
a durmì addè me svejo
grazie a chi ma scapotato
perché adesso a staco mejo,
le persò dè rmaste male
guardò arcata universale.
Dall’eterno a jà risposto
certo a dè scherzi del cavolo
po na cosa a jà proposto
è de non credere al diavolo,
e de na cosa a ce se vanta
è de ntongasse co acqua santa.
Se sia vera sta storiella
questo proprio a non lo sò
fatto sta che a marachella
tanti vecchi a raccontò,
forse per curiosità
ce sò jtu anch’io a guardà.
In via valle alla collina
lu pietro anco ce stà
a je sò dato n’occhiatina
par che staca a cojonà.

 [U1]

Esplosivi a venti metri dai bambini. Ed è tutto normale



Non è la prima volta che ne parlo ma torno a segnalare la questione perché la ritengo piuttosto preoccupante. Le foto che vedete sono di due piccoli depositi di bombole di gas, come si vede dalle foto stesse dove sono evidenti sia i cartelli di pericolo che le bombole all’interno. Questi depositi sono posti esattamente al di sotto del Palazzetto dello Sport, a pochissimi metri dalla parete sud dello stesso. Questi depositi, a quanto ho potuto appurare, sono a norma perché rispettano la distanza di sicurezza con gli altri stabili. Quindi, da un punto di vista legale, è tutto in regola.

Ma è opportuno che, così vicino a un luogo dove si radunano numeri consistenti di persone per partite e manifestazioni, nonché i ragazzi delle vicine scuole medie per le attività di educazione fisica, esistano dei potenziali pericoli così evidenti? Non sarebbe logico, opportuno, auspicabile che questi depositi vengano fatti trasferire altrove? Credo che, quando si parla di pubblica sicurezza, non esistano eccessi di prudenza. Per cui mi auguro che qualcuno finalmente si muova per rimuovere questo rischio potenziale.


Luca Craia