mercoledì 11 dicembre 2019

La lista dei terremotati per le elezioni regionali è una stupidaggine


Se la lista dei terremotati per le prossime elezioni regionali delle Marche è una provocazione, passi, anche se non credo che possa sortire qualche effetto se non dei malcelati risolini da chi fa politica ad alti livelli. Se non lo è, mi pare un’idea piuttosto sciocca che potrebbe aggiungere danni ai danni già fatti dalla politica. I terremotati sono divisi, prima di tutto dagli interessi personali, poi dalle varie tifoserie politiche. Già solo per questo mi pare piuttosto complesso (e scarsamente credibile) creare una lista che sia equidistante dagli attuali schieramenti. Il rischio è che diventi un qualcosa di scarsamente rappresentativo e, magari, lo strumento per qualche furbacchione (categoria piuttosto nutrita) per crearsi visibilità e magari qualcosa in più.
Difficilmente potrebbe far eleggere un rappresentante in seno al Consiglio Regionale ma, anche fosse, questo rappresentante chi rappresenterebbe? E quale ruolo politico avrebbe? Farebbe, forse, l’interesse dei terremotati quando si trattano materie attinenti, ma quando le materie non saranno attinenti, come voterà? Con chi si schiererà? Il rischio è che venga fagocitato da uno degli schieramenti in campo e, in ogni caso, molto probabilmente finirà per essere inviso a una o a tutte le parti, isolando ancora di più i terremotati e le loro problematiche.
I terremotati, anziché ragionare su queste idee fantasiose e, diciamolo, pericolose, dovrebbero farsi sentire dalle forze politiche esistenti, magari cercare di far rappresentare i propri interessi da candidati nelle liste canoniche, diventare priorità per chi si candida a guidare la Regione nel prossimo quinquennio. Ma, finchè continueranno le piccole e meschine faide tra campanili e all’interno dei campanili stessi, faide in cui muoiono tutti e, prima di tutto, il territorio, nessuno considererà le questioni legate al terremoto come importanti, nessuno ascolterà la voce dei terremotati perché la voce, i terremotati, non ce l’hanno. E non c’è lista che tenga.


Luca Craia


Mettere la bandiera all’antisemitismo è pericoloso


Sono sempre stato profondamente contro l’antisemitismo, tanto da farci a botte, da litigare e togliere il saluto a gente che si professava antisemita. Ed è per questo che mi preoccupo seriamente di fronte alla strumentalizzazione che ne sta facendo la sinistra italiana, sempre pronta a trovare nuove vie per conquistare quel consenso perduto a causa della propria inettitudine, dalla propria distanza sempre maggiore rispetto al popolo vero e alle sue vere necessità.
La manifestazione di Milano appare decisamente come un’operazione propagandistica, per quanto molto ben studiata per non farla passare come tale. Non c’erano bandiere, almeno non sventolavano a favore di camera, ma c’era nettissima l’etichetta politica e l’accusa sottotraccia verso l’opposizione, un accusa perdurante e strumentale che parla di un odio che, invece, serpeggi in tutte le vene della politica, ne scuote tutti i gangli e muove ogni sua decisione mediatica, un odio a cui nessuno, da destra a sinistra, da sopra a sotto, è immune.
Mettere l’etichetta all’antisemitismo è pericoloso. L’antisemitismo è un’aberrazione che non ha bandiera e, purtroppo, appartiene storicamente e attualmente sia a deviati di destra che di sinistra. Attaccare la pecetta politica a chi si schiera contro l’antisemitismo pone chi appartiene all’altro schieramento al di là di una linea immaginaria, lo etichetta a sua volta. E questo può avere conseguenze molto gravi.
La politica oggi è percepita non come l’arte di curare l’interesse pubblico bensì alla stessa stregua del tifo calcistico, trasponendovi anche le sfaccettature più negative. Il tifo non ragiona, non media, è puro istinto. Se il giocatore Pinko, che fino a ieri era l’idolo della nostra squadra, domani andasse a giocare con la squadra avversaria, diventerebbe automaticamente pessimo, incapace, destinatario di disprezzo. Il rischio è che, essendo la mentalità politica molto simile a questi meccanismi intellettivi del tifo, la stessa cosa accada per i concetti, gli ideali, i pensieri. E l’antisemitismo, da concetto trasversale e universale, una volta accaparrato ed etichettato da uno schieramento politico, rischia di diventare inviso almeno alle menti più povere dell’altro schieramento. E ben sappiamo quanto danno possano fare le menti povere quando si muovono in massa.

Luca Craia

sabato 7 dicembre 2019

Querelle giudiziaria a Montegranaro. Il Sindaco: non è esatto il capo di imputazione.


Arriva tempestivo, pubblicato sulla pagina Facebook usata dal gruppo che governa Montegranaro durante la campagna elettorale e non su quella istituzionale del Comune, un un intervento del Sindaco, Ediana Mancini, che vuole ridisegnare il quadro dipinto stamane da Il Resto del Carlino, secondo il quale il Primo Cittadino di Montegranaro sarebbe prossimo a processo per la nota questione di via Ermete Di Battista. Riporto di seguito il testo integrale di quanto pubblicato dal Sindaco.

COMUNICATO DEL SINDACO EDIANA MANCINI 

Appare sulla odierna stampa locale la notizia di un mio coinvolgimento nell’ambito di un procedimento penale, nel quale sarei stata chiamata a rispondere del delitto di rifiuto di atti d’ufficio. Tale notizia è manifestamente falsa in quanto nei miei confronti è stato contestato il diverso reato di cui all’art. 452 terdecies c.p. “Omessa bonifica” di un’area nei pressi di una civile abitazione sita in Via Ermete di Battista, nonostante vi siano state ben tre richieste di archiviazione da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Fermo. Il paradosso di tale vicenda, che mi vede assolutamente tranquilla se non fosse per l’assurdità della situazione, è rappresentato proprio dal fatto che nonostante la Procura fermana abbia sempre escluso ogni coinvolgimento del Sindaco e dei tecnici comunali nella stessa, il GIP ha inteso ordinare all’organo inquirente la formulazione di un capo di imputazione che non è assolutamente attribuibile alla sottoscritta né agli altri coimputati. Il Comune ha, infatti, effettuato tutto ciò che era a sua disposizione con mezzi e uomini per sincerarsi della situazione lamentata da un privato senza lasciare nulla di intentato. Personalmente, poi, sono stata messa al corrente della questione a seguito di un precedente articolo di stampa e non mi potranno essere mossi addebiti specifici essendo certa che questo polverone mediatico sarà presto ridimensionato nella sua corretta portata. L’Amministrazione comunale, che tanto ha fatto per Montegranaro, troverà sempre il modo per continuare a garantire servizi e tutela per i cittadini tutti e ogni strumentalizzazione, fosse anche effettuata mediante lo strumento della denuncia penale, sarà stroncata perché sono certa che la magistratura giudicante non potrà fare altro che riconoscere la buona fede e il rispetto del buon andamento della pubblica amministrazione garantito dalla sottoscritta e dai propri collaboratori e uffici tecnici.

Chiesto il rinvio a giudizio per il Sindaco Ediana Mancini. L'accusa: omissione e rifiuto di atti di ufficio.

A dare la notizia è Il Resto del Carlino di oggi. Secondo l'articolo del giornale, a firma di Fabio Castori, il Sindaco di Montegranaro, Ediana Mancini, andrebbe verso un processo con l'accusa di omissione e rifiuto di atti di ufficio. Il giornale ci informa che la richiesta di rinvio a giudizio è stata formulata dal Procuratore della Repubblica di Fermo, Alessandro Pazzaglia, sia per il Sindaco che per due funzionari regionali nonché per il responsabile nel settore lavori pubblici del comune di Montegranaro all'epoca dei fatti, Roberto Alessandrini. 
I fatti, del resto, sono noti: se ne era parlato nell'immediata vigilia della campagna elettorale che ha riconfermato la Mancini sindaco: da tempo c'erano infiltrazioni di idrocarburi nel sotterraneo di una casa in via Ermete Di Battista ma, nonostante le ripetute segnalazioni e sollecitazioni da parte dei residenti coinvolti, il Comune non è mai intervenuto, tanto che i proprietari dell'immobile in questione hanno dovuto provvedere a proprie spese all'installazione di un costoso impianto di areazione che li salvaguardi dalle pericolose esalazioni.
Ovviamente, in uno Stato di diritto come il nostro, il cittadino è innocente fintanto non si provi il contrario. Rimane, però, il dubbio circa le affermazioni di Sindaco e colleghi di Giunta nel periodo in cui circolò per la prima volta la notizia, alla vigilia delle elezioni amministrative. In quel momento si seppe, sempre riportato dai giornali, che la Mancini fosse indagata per questa vicenda. La stessa Mancini, però, si affrettò a smentire il tutto, sostenuta in questo da diversi assessori. A quanto pare, invece, si direbbe che le indagini fossero davvero in corso ed è pensabile che il Sindaco e i suoi colleghi ne fossero informati.

Luca Craia 

venerdì 6 dicembre 2019

La visita di Giorgia Meloni nelle Marche: la soddisfazione del coordinatore Belvederesi


All’indomani della giornata spesa nelle Marche dal nostro presidente, Giorgia Meloni, culminata a Macerata con la presentazione del manifesto nazionale “Liberi dalla droga: mai schiavi”, è doveroso spendere qualche parola. La prima sicuramente è “Grazie”. Prima di tutto, di fronte ad un Cinema Italia pieno come non si vedeva da tempo, con centinaia di persone accorse da tutti i comuni del territorio provinciale e non solo che purtroppo non sono potute entrare in sala, a tutti indifferentemente e soprattutto a questi ultimi, vogliamo esprimere il nostro più sentito ringraziamento. Questa partecipazione e questo calore dimostrano l’inarrestabile ascesa di Fratelli d’Italia, il frutto di un lavoro fatto con serietà e partendo dal basso, giorno dopo giorno, sin dal 2012, anche sul nostro territorio. Abbiamo costruito un sentiero che, passo dopo passo, oggi è diventato una bella strada dritta che ci proietta verso i prossimi appuntamenti di primavera. Un lavoro che va fatto insieme a tutti coloro che credono che con impegno, dedizione, passione, correttezza e valori da condividere, si possano cambiare le cose e invertire la rotta del nostro territorio. Grazie a tutti coloro che sono intervenuti e coloro che hanno collaborato alla migliore riuscita dell’appuntamento con il quale la “nostra” Giorgia Meloni ha confermato la sua attenzione al territorio maceratese e marchigiano che da sempre la accoglie. Proprio per questo, sicuri che nei prossimi mesi non mancheranno altri impegni con il nostro leader nazionale, vogliamo scusarci con tutte le persone che ieri non sono potute entrare nella sala del Cinema Italia. Abbiamo fatto il possibile ma purtroppo, per ragioni di sicurezza a seguito delle ultime direttive Gabrielli, in ottemperanza a quanto disposto dalle Forze dell’ordine, non è stato possibile far entrare più persone di quante previste. Allo stesso modo e per le stesse ragioni di sicurezza, non è stato possibile installare un maxischermo esterno al Cinema per dare a tutti la possibilità di seguire gli interventi, come avremmo voluto. Ne siamo rammaricati e ci impegniamo per il futuro a fare sì che questo non accada, per quanto di nostra possibilità. Non da ultimi, il nostro ringraziamento va alla presidente, Giorgia Meloni, ai nostri rappresentanti istituzionali, l’europarlamentare Nicola Procaccini, l’onorevole Maria Teresa Bellucci, l’onorevole Francesco Acquaroli, il portavoce regionale, Carlo Ciccioli, il capogruppo in consiglio regionale, Elena Leonardi, il responsabile nazionale Enti locali, Guido Castelli, il responsabile nazionale Immigrazione, Paolo Diop, il consigliere provinciale e comunale di Macerata, Paolo Renna.


Il coordinatore Massimo Belvederesi e tutto il coordinamento provinciale Fratelli d’Italia Macerata