mercoledì 24 luglio 2019

DISPARITÀ DI TRATTAMENTO ECONOMICO PER I TECNICI DELLA RICOSTRUZIONE PRIVATA RISPETTO A QUELLA PUBBLICA. MOZIONE DI ELENA LEONARDI



Elena Leonardi (Fratelli d’Italia): “Tecnici esasperati e stufi di essere presi in giro. Chiediamo al governatore Ceriscioli, vicecommissario alla ricostruzione, un impegno formale per risolvere le questioni e i nodi che i professionisti denunciano ormai da tempo”.

Una mozione per attenzionare sulle numerose problematiche da tempo denunciate dai tecnici professionisti impegnati nella ricostruzione post-sisma, attori fondamentali nel lungo processo di ricostruzione del territorio terremotato. La annuncia il capogruppo al consiglio regionale di Fratelli d’Italia, Elena Leonardi, che ha voluto racchiudere nell’atto le differenti e gravi criticità che oggi attanagliano i tecnici impegnati nella ricostruzione, e delle quali si parlerà anche domani, martedì 23 luglio, nel corso dell’incontro organizzato dall’Inarsind Marche a Cardarola, dal titolo “Ricostruzione al palo. Tecnici esasperati pronti alla serrata”.
“I tecnici si dicono ormai esasperati, stanchi di essere presi in giro e di attendere risposte concrete che possano sbloccare definitivamente la situazione – ha affermato il capogruppo Elena Leonardi – la lentezza ormai cronica del sistema di gestione delle pratiche della ricostruzione, appesantita dalla burocrazia, si va ad aggiungere ai mancati pagamenti delle parcelle dei tecnici che al momento si aggirerebbero intorno ai 100 milioni di euro per le sole Marche, alle disparità di trattamento economico tra i tecnici impegnati nella ricostruzione pubblica e in quella privata, alle disposizioni scadute e mai rinnovate dal Commissario e alle tante richieste di modifica della normativa giunta in questi anni dagli attori del sisma e mai prese in considerazione. Un’escalation critica che rischia di dare il colpo di grazia alla ricostruzione e a tutto il territorio colpito dal sisma. Per questo è necessario intervenire prima possibile e concretizzare le richieste che vengono direttamente dai tecnici, circa mille quelli impegnati nella ricostruzione, uomini e donne del territorio, spesso anche loro stessi terremotati, che oggi si vedono costretti a lanciare un ennesimo allarme alle istituzioni”.
Per questo il capogruppo Elena Leonardi ha ritenuto impellente la necessità di impegnare il governatore, Luca Ceriscioli, vicecommissario alla ricostruzione, e l’intera Giunta regionale, innanzitutto a sollecitate formalmente l'emanazione dell’Ordinanza commissariale in attuazione di quanto disposto dal Decreto Genova, in merito all'anticipazione del 50% dei compensi per la progettazione alla presentazione della domanda di contributo all'Ufficio Speciale della Ricostruzione. Non meno importante la disparità di trattamento in essere tale per cui le parcelle dei tecnici incaricati di ricostruzione pubblica vengono calcolate seguendo il Decreto ministeriale 17 giugno 2016, cosiddetto “Decreto Parametri”, mentre quelle dei tecnici incaricati di interventi di ricostruzione privata dipendono dall’ articolo 34 del dl 189/2016 e dall’Ordinanza 12, il cui allegato, il Protocollo d’intesa tra Commissario e Rete nazionale delle professioni dell’area tecnica e scientifica, che disciplina le spese per le prestazioni tecniche e le percentuali di contributo erogato, è per altro scaduto al 31 dicembre 2018.
“Le tariffe professionali risultano al contempo comunque insufficienti a garantire il decoro del lavoro del professionista – ha aggiunto Elena Leonardi – in quanto non coerenti con la legge dell’equo compenso (legge n. 247 del 31 dicembre 2012, articolo 13-bis, come modificata dalla legge n.172 del 4 dicembre 2017 articolo 19-quaterdecies) e che a conti fatti il professionista medesimo si troverebbe a lavorare a 4-5 euro all'ora per importi di lavori bassi. Ho chiesto al governatore di impegnarsi affinché il Protocollo sia rinnovato sulla base del Decreto Parametri, e contestualmente di lavorare per sciogliere il nodo legato alla cosiddetta Ordinanza Chiese, di imminente approvazione, la quale prevede un sistema di affidamento dei servizi tecnici analogo a quello pubblico ma con compensi presi dalla ricostruzione privata”.
Nello stesso atto, il capogruppo di Fratelli d’Italia, chiede alla Giunta regionale che di adoperarsi in modo che le istituzioni competenti approvino la possibilità di anticipo economico delle prestazioni tecniche da parte dei committenti beneficiari del contributo di ricostruzione, che si solleciti il Commissario Straordinario per la Ricostruzione per la nomina immediata del CTS - Comitato Tecnico Scientifico - fondamentale per risolvere innumerevoli “casi particolari” che i professionisti ed i tecnici degli Uffici Ricostruzione si trovano ad affrontare quotidianamente e per l’istituzionalizzazione, nei Tavoli Tecnici, della presenza dei rappresentanti degli Ordini professionali ricadenti sul cratere e anche delle rappresentanti delle Organizzazioni sindacali di categoria.


Il caldo record ha le ore contate. Già da venerdì previsti nubifragi e temperature in picchiata. Nelle Marche il maltempo arriva domenica.


La previsione è di 3BMeteo, sito internet di previsioni meteorologiche che ultimamente ha ben previsto quello che si è verificato in questa estate tropicale. L’anticiclone africano che sta dominando sull’Italia in questi giorni e ci sta regalando tempo splendido ma temperature torride, verrà ricacciato verso sud da una forte perturbazione atlantica, proveniente da un vortice depressionario posizionato a ovest dell’Irlanda, che porterà, già da venerdì, forti piogge e un repentino quanto verticale calo delle temperature a partire dalle regioni del nord-ovest.
Il maltempo avanzerà verso sud nella giornata di sabato e giungerà nelle Marche domenica, con previsioni piuttosto fosche specie per il pomeriggio. Il tempo dovrebbe rimanere perturbato fino a martedì, ma il picco è previsto proprio per domenica. Al momento non sono in corso allerte da parte della Protezione Civile ma, viste le potenzialità di questi repentini cali di temperatura, comincerei a fare attenzione. Poi, se non capita niente, tanto meglio.

Luca Craia

Di Maio cambia idea sui due mandati. Nasce il “mandato 0”. Rifarsi le regole una volta capito che sono stupidaggini.


Io li capisco, i Cinquestelle. Hanno un’ansia estrema di rinnovare, di fare qualcosa di diverso di fronte all’evidente fallimento della politica “tradizionale” che per forza commettono errori. Secondo loro è tutto sbagliato, è tutto da rifare, e in questo tutto ci mettono proprio tutto, anche quello che, magari, da rifare non sarebbe. La faccenda dei due mandati e a casa è la dimostrazione lampante di come darsi certe regole senza ragionarle troppo spesso ti si rivolta contro.
Se uno fa bene un determinato lavoro, non si capisce perché lo debba fare per un determinato periodo e poi basta. Un buon idraulico è bene che faccia l’idraulico e non cambi mestiere ogni dieci anni. Un buon avvocato, onesto, dovrebbe fare l’avvocato e non andare a fare l’idraulico perché il periodo di fare l’avvocato è scaduto. Fare politica dovrebbe essere un lavoro serio. Un lavoro. Ecco, i Cinquestelle fanno fatica a capire il concetto di politico professionista; secondo loro, chi fa politica come professione come minimo ruba. Sbagliato: c’è gente che ha fatto politica tutta la vita e ha fatto bene, non ha rubato e ha portato vantaggio alla collettività.
Secondo loro, invece, la politica è un servizio e va fatto per un po’ di tempo e non più. Che sia un servizio, è vero, che vada fatto per un po’ e non più è una stupidaggine. Se uno lavora bene da politico, faccia il politico tutta la vita e Dio ce lo conservi a lungo.
Se ne sono improvvisamente accorti una volta che al potere ci sono arrivati loro. Gli succede, quando vengono eletti, che si accorgano di aversi fatto delle regole che, sostanzialmente, sono stupide e senza senso.  Se ne è accorto Di Maio, e meno male. Solo che, dire che ci si è sbagliati, è cosa faticosa, antipatica. Allora che fa, il nostro Giggino? Si inventa il mandato 0. I mandati non sono più due e poi a casa, ma ne aggiungiamo un terzo, che però non contiamo, così on c’è bisogno di rifare la regola e dire che si è sbagliato. La motivazione è che è un peccato disperdere l’esperienza. Evviva, l’ha capito. Ma se i mandati sono tre anziché due, l’esperienza la disperdiamo lo stesso. Non sarebbe meglio dire: ci siamo sbagliati, scusate?

Luca Craia


martedì 23 luglio 2019

Prosegue la raffica di furti in auto. Non lasciate niente e denunciate.

Non accenna ad arrestarsi la serie di piccoli furti nelle auto in sosta, a Montegranaro. Si tratta di effrazioni per rubare cose di poco conto, di poco valore, a volte incredibili come il furto di alcune medicine capitato oggi davanti alla farmacia comunale. Sembra quasi che i delinquenti lo facciano più per il gusto di farlo e di provocare un disagio che per scopi di lucro.
Fatto sta che gli episodi si moltiplicano. A questo punto è importante non lasciare nulla in vista dentro alle macchine. Ma, soprattutto, è fondamentale denunciare ogni episodio, anche quando non viene rubato nulla o vengono sottratte cose di pochissimo valore. E quando si denuncia bisogna riferire ogni dettaglio, ogni sospetto, ogni eventuale stranezza notata prima e dopo il fatto, per poi sperare che le telecamere di videosorveglianza, se presenti, abbiano fatto il loro lavoro.
In ogni caso è davvero preoccupante La situazione di Montegranaro, un paese che sembra ostaggio di piccoli criminali, bulletti, teppistelli, e con un fenomeno di spaccio di stupefacenti in costante crescita, nonostante il grande lavoro di prevenzione e repressione che i carabinieri stanno facendo ormai da tempo. Evidentemente serve anche un azione sociale. Serve una cittadinanza più attenta e meno tollerante verso qualsiasi episodio di devianza.

Luca Craia 

Ceriscioli e la mozione di sfiducia. Che sarà mai, è solo un avviso di garanzia.

“Qui si tratta di un avviso di garanzia (nei confronti del dirigente Alessandro Marini, non di Ceriscioli, ben inteso. Marini è stato nominato da Ceriscioli. ndr) che avrà il suo percorso giudiziario. Noi l'abbiamo fatto rispettando il lavoro dei magistrati perché hanno elementi che noi non possiamo conoscere, quindi sicuramente agiscono in scienza e coscienza”. 
Così replica il Presidente della Regione Marche alla notizia della mozione di sfiducia, presentata per chiedere le sue dimissioni da nove Consiglieri di opposizione: Marzia Malaigia, Sandro Zaffiri e Luigi Zura Puntaroni della Lega, Peppino Giorgini, Gianni Maggi, Romina Pergolesi e Piergiorgio Fabbri del Movimento 5 Stelle, Elena Leonardi di Fratelli d’Italia e Jessica Marcozzi di Forza Italia. La mozione parte dall’inchiesta che sta investendo il comparto sanità delle Marche, punto di forza della politica del Presidente pesarese.
Minimizza, Ceriscioli, come è d’uso fare, ormai, in politica, specie dalle parti del suo partito: “A me sembra una scelta politica, quella di voler ingigantire questo fatto a tutti i costi e, come dicevo, di scarsissima coerenza: applicassero questi principi dove governano”. La coerenza dovrebbe anche essere la sua e del suo partito, in prima linea, per esempio, per chiedere la testa di Salvini a seguito dell’inchiesta sui fondi russi.
Sono lontani i tempi in cui, per un adombrato sospetto o per una responsabilità politica, la gente si dimetteva senza bisogno di mozioni. Oggi si minimizza. Che sarà mai?

Luca Craia