mercoledì 18 novembre 2015

Di Cosmo si fa prete e ci fa il sermone. Da brividi.



Ho avuto un autentico moto di stizza nel leggere l’articolo del Corriere Adriatico di stamane che riporta le parole del segretario generale della CGIL fermana, Maurizio DI Cosmo, sul tema sollevato dal Presidente del Consiglio Comunale di Montegranaro circa la volontà di riformare il regolamento di assegnazione degli alloggi popolari nel nostro Comune. Un moto di stizza, dicevo, parzialmente placato dal sollievo di apprendere, almeno in questo modo, che il segretario del maggiore sindacato italiano è vivo, respira e parla. Dubitavo di questo perché, sui temi che gli competono maggiormente, ossia quelli del lavoro, della situazione economica, dei nostri operai che languono in casse integrazioni, mobilità e contratti capestro, il segretario non ha mai parlato, tanto che pensavo fosse muto. Invece, per difendere l’impostazione dell’assegnazione delle case popolari, attualmente estremamente sbilanciata a discapito dei cittadini italiani, parla eccome.
Ma parla a sproposito, tirando in ballo addirittura la carità cristiana e San Francesco oltre che la costituzione. Ci fa un predicozzo da un pulpito che non gli appartiene che dovrebbe farci sentire davvero della gentaglia che vuole sbattere gli extracomunitari chissà dove. Parla come se volessimo instaurare delle nuove leggi razziali. Qualcuno spieghi a questo signore che l’intento era di muoversi all’interno della legge, utilizzandone gli spazi di discrezionalità concessi ai comuni, quella legge che è costituzionale e, quindi, rispetta la Costituzione di cui tanto parla. In quanto alla carità cristiana, vorrei ricordare al capo del sindacato che costruire ghetti come quello istituito nel centro storico di Montegranaro, tanto cristiano non mi pare e non va certo nella direzione di integrare il più possibile gli immigrati.
Ci mette tanto zelo, Di Cosmo, nell’incitare il Comune di Montegranaro, retto da una coalizione la cui maggioranza è del partito di riferimento del suo sindacato, a non fare nulla. Si infervora per difendere (da cosa?) gli immigrati. Ma non dice una parola per i nostri concittadini che una casa non ce l’hanno neanche dopo aver pagato per anni e generazioni tasse e balzelli, quelle stesse tasse e balzelli che pagano lo stipendio a lui. Uno stipendio che dovrebbe compensare un lavoro a favore delle classi più deboli, di italiani e immigrati. E non soltanto di questi ultimi. Ma così oggi vanno le cose in Italia. Complimenti.

Luca Craia

martedì 17 novembre 2015

Presepe e comunità. Le stelle comete per i bambini



Il Presepe Vivente non si risolve nei due giorni previsti per la manifestazione ma vuole coinvolgere quanto più possibile la comunità paesana nell’evento soprattutto per creare quel senso di appartenenza che a volta ai Montegranaresi manca. Per questo è partita stamattina una nuova iniziativa che coinvolge i bambini della scuola primaria. Sono state distribuite a tutti gli alunni delle stelle comete in polistirolo. L’invito rivolto ai bambini e alle loro famiglie è di decorarle usando la propria creatività e, una volta pronte, di esporle all’esterno della propria abitazione. Una volta appesa la stella si dovrà scattare una foto e inviarla via e-mail (presepeviventemontegranaro al direttivo dell’Ente Presepe che valuterà quale sia la più bella e ne premierà l’autore con un regalo e la sua stella verrà esposta durante la manifestazione del 26 e 27 dicembre nella scena della Natività. Inoltre il bambino più creativo verrà nominato socio onorario dell’Ente.
A parte, però, la gara che deve comunque rimanere un gioco, l’intento è proprio quello di stimolare la creatività, far collaborare genitori e figli e lavorare tutti insieme per fare qualcosa di buono per Montegranaro. Sarà infatti molto bello girare per le vie del paese, anche prima e dopo il Presepe, e ammirare le tante stelle che speriamo vengano esposte. Un’iniziativa che serve a farci sentire una comunità. Di questi tempi non è poco.

Luca Craia

Troppo nervosi per il solo bene degli studenti



Il clima politico a Montegranaro è teso, direi avvelenato, fin da pochi mesi dopo l’elezione della nuova amministrazione. La reazione cattiva alle critiche e la vendicatività dell’Amministrazione Comunale ha portato un’esasperazione dei toni nel dibattito politico (se così ancora possiamo definirlo) che ha portato e porterà danni a lungo termine nei rapporti interpersonali anche al di fuori della politica, ferendo in maniera grave la vita della nostra comunità.
Pensavo, anzi, speravo che questa tensione potesse rimanere confinata all’interno dell’ambito strettamente politico. Pensavo che, in altre frange della società civile, la dialettica potesse essere più pacata per quanto lo scontro sulle singole questione potesse essere pesante. Evidentemente sbagliavo e a vedere come si sta conducendo la campagna elettorale (che tale non dovrebbe essere) per l’elezione del Consiglio di Istituto viene da pensare o a un contagio o a una contaminazione della politica in spazi dove la politica non dovrebbe entrare.
La presenza di due liste è una fatto positivo, sintomo di vitalità e propositività. Ma la seconda lista (che poi è la numero 1) dichiaratamente nasce in pura contrapposizione all’altra. Nel volantino che presto raggiungerà le famiglie degli allievi delle scuole montegranaresi (fatto piuttosto inusuale per un'elezione scolastica, sintomo di un impegno forse un po' fuori misura), si legge, infatti, che la lista è nata non per un progetto comune dei genitori che vi si sono candidati ma per “l’assenza di trasparenza nel gruppo di genitori che ci ha rappresentato nell’ultimo triennio”. È un’accusa grave verso il vecchio Consiglio ma ci potrebbe stare. Poi, però, a voler cercare bene, non vediamo alcuna proposta concreta. Quindi l’unico motivo per cui questo gruppo di persone si è messo insieme è quello di sostituirsi a chi ha retto il Consiglio fino a oggi.
Poi c’è l’accusa di politicizzazione nei confronti della lista nr. 2, che è quella espressa dal Consglio uscente. Un’accusa comprensibile, visto che in questa lista, tra gli altri, figura anche l’ex Sindaco Gismondi che è anche l’ex Presidente. Ma l’accusa viene da una lista dove le personalità impegnate in politica abbondano, per quanto, come hanno tenuto a precisare, non ricoprono incarichi. Francamente non capisco perché il non ricoprire incarichi possa assolvere da ogni accusa di politicizzazione ma è questo che ci si vuole far credere.
E tutto questo andrebbe anche bene, non fosse per i toni aspri, il guardarsi in cagnesco, il clima da guerra civile. Io stesso sono stato minacciato di una fantomatica denuncia solo per aver pubblicato l’elenco dei nomi dei candidati. Io credo che, non solo abbiamo toccato il fondo, ma che stiamo raschiando il barile. C’è un limite alla tensione politica e lo abbiamo superato da un pezzo. E la cosa più grave che questo clima accompagna l’elezione di un organo che dovrebbe concorrere alle scelte sull’educazione dei nostri giovani per la quale ritengo sia auspicabile una maggiore serenità. Credo che tuTti si debba fare una riflessione, abbassare i toni e concentrarsi sui temi concreti. Lasciando davvero fuori la politica, le sponsorizzazioni e i “mi piace” feisbucchiani di incattivite personalità istituzionali.

Luca Craia